PM --> HOME PAGE ITALIANA --> ARGOMENTI ED AREE --> NOVITÁ --> NUOVE DIPENDENZE

PSYCHOMEDIA
RISPOSTA AL DISAGIO
Nuove Dipendenze



Le nuove dipendenze

di Francesco Bricolo



Utilizzando il temine "nuove dipendenze" (ND) non si vuole proporre una nuova categoria diagnostica medico-psichiatrica, quanto segnalare l'importanza di studiare quei nuovi fenomeni che comprendendo comportamenti d'abuso, di dipendenza e di astinenza potrebbero essere inseribili nella categoria diagnostica del DSM-IV: Sustances Related Disoder (SRD). Non è tuttavia possibile comprendere le ND tra i SRD perchè spesso ciò che viene abusato non è più una sostanza chimica. Cominciano infatti ad essere reperibili nella letteratura internazionale i primi contributi che segnalano le nuove tecnologie come possibili fonte della dipendenza (Griffiths M., Technological addictions. Clinical Psychology Forum, 1995, 71, 14-19).

Tra i diversi fenomeni inquadrabili come nuove dipendenze, ha riscosso una certa attenzione da parte della comunità scientifica un disturbo da abuso della rete telematica: l'Internet Addiction Disorder (IAD) o Pathological Computer Use (PCU), proposto da Goldberg (1996), ma di cui non esistono riferimenti nella letteratura indicizzata.

Anche grazie all'attenzione che i mass-media hanno prestato ai cosiddetti "malati di Internet", si è discusso e si discute informalmente sulla necessità o meno d'indagare questi tipi fenomeni. Uno dei dibattiti più interessanti che si sono svolti sulle riviste scientifiche è quello ospitato dall'American Journal of Psychiatry Huang MP, Alessi NE , (The Internet and the future of psychiatry. Am-J-Psychiatry. 1996 Jul; 153(7): 861-9), hanno segnalato quelle novità che l'utilizzo della rete telematica ha portato in psichiatria e tra queste non c'era alcun riferimento né allo IAD-PCU, né alla possibilità di forme da abuso di Internet.

Stein DJ, (Internet addiction and Internet psychotherapy. (letter) America Journal of Psychiatry, 153: 6, june 1997 (letter)) nella sua lettera segnala questa assenza come una mancanza e Huang-Alessi rispondono affermando che lo IAD-PCU non va considerato fino a quando non sarà suffragato da dati della letteratura. Ciò significa naturalmente che Huang MP, Alessi NE, (Reply. Am-J-Psychiatry. 1997 Jul; 153(6)) ritengono che i lavori finora compiuti non sono in grado di dare fondamento scientifico allo IAD-PCU.

Al fine di mantenere vivo un dibattito e di stimolare la ricerca in questo campo, i coordinatori della pagina sulle dipendenze hanno pensato di utilizzare lo spazio messo a disposizione dalla redazione della rivista per offrire la possibilità di consultare gli studi finora compiuti. Tra i molti a disposizione in rete e su riviste cartacee abbiamo escluso tutti quelli che sono siano indagini sperimentali o che comunque non siano condotte con metodo scientifico corretto. Abbiamo altresì escluso tutte quelle riflessioni teoriche che non siano condotte tenendo conto della letteratura di riferimento.

Schema di presentazione.

Distinguiamo due principali parti: A) lavori presenti solamente in rete e B) lavori editi su supporto cartaceo. Lo schema col quale vi proponiamo i lavori è organizzato in 5 punti (quando un punto è vuoto significa che mancano i dati):

1: il nome e il cognome dell'autore o il cognome e il nome puntato degli autori, il grado di studio (MD=Medical Doctor, Ph.D.=Phylosophical Degree)
2: la sede istituzionale dell'autore/i;
3: il titolo del lavoro e le pagine che occupa il testo, più la presenza di eventuali link che rimandano ad altre parti del lavoro;
4: se il lavoro è stato pubblicato su supporto cartaceo, al titolo segue la rivista;
5: una breve presentazione che usualmente coglie alcuni aspetti fondamentali: viene specificato: se è o non è un lavoro sperimentale, se è mai stato edito su qualche rivista cartacea distinguendo la letteratura indicizzata da quella non indicizzata.

A) Lavori in rete:

1. Ivan Goldberg MD
2.
3. Internet Addiction Support Group (IASG), Internet Addiction Disorder (IAD) Diagnostica Criteria. http://www1.rider.edu/onda suler/psycyber/psycyber.html (3 pagine)
4. http://www1.rider.edu/~suler/psycyber/supportgp.html
5. Non è un lavoro sperimentale ed è reperibile solo in rete; è il sito in cui Goldberg ha presentato i criteri dello IAD-PCU e la modalità d'iscrizione alla mailing list dell'IASG. Per quanto a molti possa risultare strano, Goldberg non ha mai pubblicato alcunché su riviste indicizzate.

1. Rauterberg M, Egger O
2. Swiss Federal Institute of Technology, Zurich
3. Internet behaviour and Addiction Semester thesis
4. http://www.ifap.bepr.ethz.ch/~egger/ibq/res.htm (2 pagine + links)
5. E' il primo lavoro sperimentale condotto in Europa ed essendo una tesi è stato edito su supporto cartaceo. Egger dev'essere il relatore della tesi. L'autore ha dichiarato di non essere più interessato a questa linea di ricerca.

1. Kimberly S. Young, Ph.D.
2. Centre of On Line Addiction (COLA), University of Pittburg
3. Internet Addiction: the emergence of a new clinical disorder.
4. http://www.pitt.edu/~ksy/
Si tratta del primo studio sperimentale; presentato al congresso dell'America Psychological Association a Toronto nel 1997 e come tale probabilmente pubblicato su supporto cartaceo. Da segnalare che: la Young non ha fatto riferimento ai criteri di Goldberg per diagnosticare i pazienti del campione studiato e che nella parte finale dell'articolo la Young fa delle affermazioni importanti. E' da considerare il lavoro di riferimento.

1. Steve Thompson, Shyam Sethuraman, Dinty W. Moore
2. Pennsylvania State University
3. Internet Connectivity: Addiction and Dependency Study
4. http://www.personal.psu.edu/users/s/j/sjt112/iads/thesis.html
5. This study is an honors thesis in media studies ©1996 Steve Thompson. All Rights Reserved. Paper will be presented at the Association for Education in Journalism and Mass Communications Conference in Chicago in Summer 1997. Portions of it also have been published in the Pennsylvania State University McNair Journal in Summer 1997.

B) Lavori su supporto cartaceo

1. Kimberly S. Young, Ph.D.
2. Centre of On Line Addiction (COLA), University of Pittburg
3. Psychology of computer use: XL. Addictive use of the Internet: a case that breaks the stereotype.
4. Psychol-Rep. 1996 Dec; 79(3 Pt 1): 899-902
5. E' il primo case reports edito su rivista indicizzata e presenta la storia di una donna, senza pregressa psicopatologia che sviluppa uno IAD. Sempre sulla stessa rivista sarà poi pubblicato un articolo di Griffith che risponde ad alcune affermazoni della Young.

1. Bricolo F, Marconi PL, Conte GL, di Giannantonio M, De Risio S,
2. Istituto di Psichiatria e Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
3. Internet Addiction Disorder: una "nuova dipendenza"? Studio di un campione di utenti.
4. Società Italiana di Psichiatria Bollettino scientifico e di informazione, n. 1-2, anno IV, marzo-luglio 1997
5. E' il secondo studio sperimentale europeo dopo quello di Zurigo; primo italiano; edito su rivista cartacea non indicizzata. Presentato in parte al simposio Internet and psychiatry, World Psychiatric Association Regional Meeting for the Mediterranea Area, Regional Meeting for the Mediterranea Area, June 1997.

1. Victor Brenner
2. Marquette University Counseling Center and SUNY-Buffalo
3. An inizial report on the on line assesment of Internet Addiction:the first 30 days of the Internet Usage Survey
4. http://www.ccsnet.com/prep/pap/pap8b/638b012p.txt
5. E' un lavoro sperimentale. L'autore interpellato attraverso la posta elettronica ha riferito di non interessarsi più a questo problema.


PM --> HOME PAGE ITALIANA --> ARGOMENTI ED AREE --> NOVITÁ --> NUOVE DIPENDENZE