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CONTEMPORARY PSYCHOANALYSIS
VOL. 41, N. 3 / 2005
Between Arrogance and a Dead-End: 
Psychoanalysis and the Heidegger-Foucault Dilemma

Philip Cushman


Philip Cushman (conosciuto ai lettori per il suo articolo "Ideologia mascherata. Impieghi politici del Sé nella teoria dello sviluppo infantile di Daniel Stern" uscito nel n. 3/1993 di Psicoterapia e Scienze Umane) esamina il confronto tra due dei fondatori della "svolta interpretativa" nelle scienze umane, l’"ermenutico" Heidegger e il "post-moderno" Foucault. Entrambi hanno una concezione storica e culturale dell’uomo, eppure cercano di evitare il determinismo storico. Gli ermeneuti lo fanno mostrando come le tradizioni storiche si influenzino reciprocamente, e i post-moderni mostrando l’importanza dei fattori sociopolitici. L’autore critica sia il coinvolgimento col nazionalsocialismo in Heidegger (a cui allude col termine "arroganza" nel titolo) sia la limitata concezione della morale in Foucault (a cui col termine "vicolo cieco" [dead-end] nel titolo), e sostiene che il concetto ermeneutico di dialogo di Gadamer (arricchito da alcune idee di Gramsci) può correggere gli errori di entrambe le posizioni e aprire la strada verso più utili applicazioni psicoterapeutiche della svolta interpretativa. Nell’articolo seguente, dal titolo "Notes Toward a Nonconformist Clinical Practice: Response to Philip Cushman's 'Between Arrogance and a Dead-End: Psychoanalysis and the Heidegger-Foucault Dilemma'", Lynne Layton discute le posizioni di Cushman, prendendo in considerazione la scuola di Francoforte e il rapporto tra capitalismo e narcisismo, e inoltre Gramsci, Laclau, Muffe e il problema dell’egemonia; Cushman a sua volta risponde con un successivo articolo dal titolo "Clinical Applications: A Response to Layton".

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