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CONTEMPORARY PSYCHOANALYSIS
VOL. 37, N. 1 / 2001
Clinical Wisdom and Theoretical Advances: 
Alberta Szalita's Contributions to Psychoanalysis

Mark J. Blechner


In questo articolo Blechner discute l'importante contributo teorico e clinico di Alberta Szalita nel lavoro coi pazienti psicotici, e introduce i due articoli seguenti della stessa Szalita, due classici, pubblicati sulla rivista Psychiatry (fondata da Sullivan) rispettivamente nel 1958 e nel 1976. L'autore conobbe Szalita (che lavorò al Chestnut Lodge con Frieda Fromm-Reichmann) durante il suo training alla Columbia University di New York, e qui racconta il modo con cui insegnava a lavorare coi pazienti schizofrenici, la sua tecnica della intervista psichiatrica (molto diretta e attenta al livello di ansia del paziente), il suo carattere da alcuni considerato duro ma in realtà aperto e diretto, e così via. Ripercorre anche brevemente la storia della terapia psicoanalitica della schizofrenia, e le oscillazioni del pendolo tra approcci psicologici e farmacologici. Alberta Szalita, tuttora vivente, godeva di una grande reputazione come analista, e soprattutto veniva considerata molto brava nelle seconde analisi, ad esempio per le cosiddette "vere analisi" ("real analysis"), cioè per quei colleghi che volevano ritentare una analisi dopo una analisi didattica non riuscita (come Szalita descrisse bene nel suo classico articolo del 1968 intitolato "Reanalysis"). 

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