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Società Italiana
Medicina Psicosomatica


SEZIONI LOCALI

 

SEZIONE TOSCANA

Comitato di coordinamento

Coordinatore: Mario Sarti

Vice-coordinatore: Allaman Allamani

Segretario: Gregorio Loverso

Leonardo Fei, Rita Figini Simoncini, Piernicola Marasco, Pietro Martellucci, Emiliano Panconesi, Antonio Suman

Indirizzo sezione: 
Lungarno Acciaiuoli, 20
Tel: 055 214753
Fax: 055 219280
50123 Firenze
e-mail: lxsart@tin.it
 



La Sezione Toscana della S.I.M.P. con questo spazio si pone lo scopo di creare un ambito di riflessione sui più diversi temi della medicina psicosomatica, aperto a tutti gli operatori, medici e psicologi, che siano interessati a dare un contributo derivato dalla propria esperienza di lavoro sul campo e intonato alla formazione personale. Lo spazio su Internet sembra essere il più adatto a sviluppare livelli comunicativi evoluti che risultano indispensabili nella filosofia di base della psicosomatica, la liaison consultation


Attività:

Il bere il corpo e la vergogna
A.Allamani
14 Luglio 1998

Novità in Psiconeuroimmunologia
T. Lotti
12 Ottobre 1998

Il controverso approccio al malato psicosomatico: tecniche ed opinioni a confronto
A. Cossidente - R. De Bernart - F. Galassi
23 Novembre 1998

Proposte per una Epistemologia della Psicosomatica ad uso clinico
E. Panconesi
Interventi preordinati: P.L. Cabras e M. Rosselli
18 Gennaio 1999

Le difficoltà del rapporto terapeutico con il paziente psicosomatico: discussione di casi clinici
C. D'Agostini , G. Loverso, A. Suman
22 Marzo 1999

Il corpo del paziente, il paziente e il suo corpo, il corpo e la sua storia
P.N. Marasco
17 Maggio 1999

Il disturbo psicosomatico nella visione relazionale
C. Bogliolo
5 Luglio 1999

Autodistensione guidata
Pietro Mario MARTELLUCCI
L'Autodistensione guidata è presentata come un processo esperenziale di conoscenza e di cambiamento, nel quale riconoscere: a) il valore diagnostico dell'esperienza; b) la comprensione fenomenologica dei vissuti e delle immagini associate sulle quali impostare il processo terapeutico; c) un approccio maieutico rispetto ai contenuti.15/03/2000
Si alla vita
Teddy GROSSMANN
Psicologa e psicoterapeuta nordamericana, che tiene anche corsi in Italia che integrano il lavoro sul corpo di orientamento bionergetico con meditazione, visualizzazioni, e canti, in una prospettiva transpersonale. La sua esposizione ha toccato vari punti di forte interesse sociale ed ecologico, tra cui l'importanza della trasparenza del terapeuta verso i bisogni dell'altro nella relazione di cura, e il rapporto che ciascuno ha di noi col mondo nella complessità della vita oggi.
15 Marzo 2000

Nuovi orientamenti in Medicina Psicosomatica
Giovanni A. Fava
Cattedra di psicologia clinica Unievrsità di Bologna
La relazione è stata seguita dall'Assemblea Soci della sezione toscana della SIMP per l'elezione del nuovo Comitato di Coordinamento. Sono risultati eletti: Mario G. Sarti, cooordinatore, Allaman Allamani, vice-coordinatore, Gregorio Loverso, segretario, Antonio Suman, Pietro Martellucci, Pier Nicola Marasco, Vittorio Lampronti , Leonardo Fei, Emiliano Panconesi
27 Maggio 2000

Approcci psicologici in medicina interna
Vittorio Lampronti , Primario Medico Azienda Ospedaliera Careggi - Firenze
L'evoluzione dei modello medico occidentale riconosce varie fasi nel corso dell'ultimo secolo:
L'evoluzione degli ospedali: da (a) luogo di accoglienza e di (b) isolamento di malattie pericolose (pestilenze, malattie mentali) a (c) luogo di cura tecnica per le malattie.
Cambiamento del rapporto medico-paziente
a) da parte del paziente: consapevolezza dei diritti per quanto filtrata attraverso i mass-media che esaltano da una parte le conquiste della medicina mettendone i secondo piano i limiti e dall'altra, la cosiddetta malasanità, che comporta non di rado un atteggiamento di diffidenza pregiudiziale diffusa nel pubblico
b) da parte del medico: passaggio dall'etica medica tradizionale fondata sul beneficio del paziente (paternalismo benevolo) a un'etica rispettosa dell'autonomia delle sue scelte (consenso informato) e dell'ottimizzazione delle risorse.
Cambiamento della patologia prevalente: da infettiva a degenerativa e contemporaneo mutamento dei modelli di interpretazione patologica.
Per quanto riguarda il modello organizzativo siamo passati così dal modello classico della psichiatria di Liaison alla consulenza psicosomatica fondata sulla compresenza medico-psicologo nella operazione diagnostica e all'inserimento organico dello psicologo nell'équipe medico-infermieristica.
6 Giugno 2000

Il paziente difficile: problemi psicosomatici in medicina generale. Dialogo su casi clinici
Massimo Rosselli Psichiatra, psicoterapeuta - Lucia Caldini Medico di medicina generale
Coordina il prof.Gian Franco Placidi - Direttore della Clinica Psichiatrica dell'Università di Firenze
Non è un mistero per nessuno che alcuni pazienti siano "difficili". Tra questi rientra spesso il paziente con disturbi psicosomatici che può risultare "difficile" sia per il medico di famiglia che per lo specialista a cui viene richiesta una consulenza. In questo incontro si confrontano due esperti che rappresentano i versanti della questione psiche-soma: quello del medico "somatista" e quello dello specialista della psiche( ma sarà questa una definizione corretta?). L'incontro ha anche lo scopo di aprire un dialogo fra la sezione toscana della SIMP e i medici di medicina generale, orientato alla ricerca di vie comuni di operatività. In questo senso si potrebbero avviare forme di collaborazione che vadano oltre il semplice momento informativo e portino a costruire insieme concrete metodologie formative. Un esempio potrebbe essere quello dei Gruppi di discussione secondo la tecnica di Balint, che sono da molti anni un modello di riferimento per il lavoro di confronto sul caso clinico fra medici di base e specialisti con formazione psicoterapeutica. Tali gruppi si propongono di arricchire la formazione psicologica dei medici attraverso la comprensione delle dinamiche relazionali che emergono dai rapporti con i loro pazienti. Forniscono degli strumenti che permettono un approccio orientato ad una più ampia decodifica dei bisogni psicologici del paziente che possono spesso rimanere in secondo piano rispetto alle richieste manifestate attraverso i sintomi somatici.
Sala Ordine dei Medici Via G.C.Vanini,15 - Firenze
16 Gennaio 2001

I Gruppi Balint: un approfondimento della relazione medico-paziente
Introduzione: Mario G. Sarti Coordinatore Sez.Toscana S.I.M.P.
Antonio Suman Psichiatra, Presidente Sez.Italiana European Federation of Psychoanalytic Psychotherapy (E.F.P.P.) - Allaman Allamani Psichiatra, responsabile Centro Alcologico Integrato A.S.F. - Alessandro Bussotti Medico di medicina generale
Una delle tecniche più collaudate e note per la formazione psicologica del medico è quella dei Gruppi Balint, che prendono nome dal fondatore, psicoanalista di origine ungherese. Michael Balint ha lavorato a lungo a Londra con i medici di famiglia ed ha pubblicato negli anni sessanta un libro divenuto molto noto: "Medico, paziente e malattia".
La tecnica consiste nella costituzione di un gruppo composto da medici di medicina generale che si riunisce con frequenza quindicinale per due ore, condotto da uno psichiatra con formazione psicoanalitica. Ogni partecipante, a turno, presenta un caso clinico incontrato nella propria pratica professionale. Il lavoro è centrato particolarmente sulla relazione medico-paziente, sulla sua evoluzione e si avvale del contributo di tutti i presenti che possono esprimere opinioni, avanzare suggerimenti, formulare ipotesi. La partecipazione al Gruppo Balint, secondo le stesse parole del fondatore, "produce una modificazione limitata, ma importante nella personalità del medico". Va sottolineato che un tale approccio non vuole sostituirsi alle terapie biologiche né trasformare il medico in uno psicoterapeuta, ma considera la dimensione psicologica come una risorsa importante nella gestione dei pazienti in generale e, particolarmente, in quelli che presentano difficoltà diagnostiche e terapeutiche perché coinvolti in complessi conflitti emozionali.
Sala Ordine dei Medici Via G.C.Vanini,15 Firenze
20 Febbraio 2001

Il rompicapo diagnostico del paziente funzionale
Introduzione: Mario G. Sarti Coordinatore sezione Toscana SIMP
Antonio Panti Presidente Ordine dei Medici di Firenze
Antonio Morettini Prof. a contratto Scuola Spec. Gastroenterologia Università di Firenze
Adolfo Pazzagli Ordinario di Psicologia Clinica Università di Firenze
Sala Ordine dei Medici Via G.C.Vanini,15 Firenze
15 maggio 2001

Eutonia, l'equilibrio delle tensioni
Laura Filastò psicoterapeuta di formazione junghiana e terapeuta familiare.
Ha operato per molti anni nel servizio sanitario nazionale ed ora svolge attività in ambito libero-professionale. Ha avuto un training teatrale con Grotowsky e ha realizzato esperienze terapeutiche centrate sulle tecniche espressivo- corporee. Ha sviluppato un'esperienza ventennale nel campo dell'eutonia, a Firenze, con Ruth Cramer.
La pratica dell'eutonia ebbe inizio circa 60 anni fa come risultato della ricerca dei movimenti naturali dell'individuo da applicarsi ai movimenti di danza e recitazione. Fu immediatamente chiaro che lavorare sui movimenti della persona significa influenzare tutta la sua personalità. Nella sua presente forma eutonia è educazione somato-psicologica, rieducazione e terapia. L'eutonia fa sì che l'immagine del corpo umano venga acquisita alla coscienza e poi la coscienza stessa venga trasferita nel corpo. Ciò include il controllo del portamento, l'equilibrio della distribuzione del proprio peso, il controllo delle funzioni muscolari, e anche la consapevolezza delle strutture e processi semi-coscienti quali la consistenza della forma scheletrica, la respirazione naturale, la relazione con lo spazio circostante e con gli altri individui.
Istituto ATHENA, via Cavour 21, Firenze
9 Ottobre 2001

Materia che sogna
Commento di Simona Argentieri a "Materia che sogna" (da "Mente e Cervello: un falso dilemma?" - Ed. Il Melangolo)
Presentano Mario Sarti e Emiliano Panconesi
Sala della Maddalena - Rivista Città di vita, Via S. Giuseppe 5r., Firenze
Sabato 13 Aprile 2002 - ore 10,00

Il disturbo psicosomatico oggi: conflitti e alleanze nella relazione terapeutica
SIMP - Sez. Toscana, Casa di Cura Poggio Sereno - Fiesole
con la collaborazione dello Studio Teologico per laici S.Croce
Cenacolo della Basilica di S.Croce, Firenze
Il tema del Convegno pone l'accento sul percorso del paziente psicosomatico all'interno della relazione terapeutica. Spesso, prima che si stabilisca una via comune, un'alleanza, il paziente psicosomatico può tendere a sottrarsi o opporsi conflittualmente, proponendo ostinatamente il corpo come luogo di interesse e di confronto al terapeuta che, a sua volta, cerca di spostare il fulcro della relazione sul versante psichico e quindi di promuovere una maturazione all'interno del soggetto.
Lo scenario non è limitato alla stretta relazione terapeuta-paziente, ma anche all'integrazione fra farmacoterapeuta e psicoterapeuta e al rapporto specialista/medico di famiglia, con tutti i rischi e risvolti a diversa valenza, dalla possibilità di evoluzione con interazioni positive o, al contrario, a vere e proprie situazioni di stallo. Connotazioni simili possono poi essere ritrovate sia nel contesto di cura ( il luogo di cura con i suoi ritmi e le sue caratteristiche) che nell'ambiente di vita del paziente(famiglia, lavoro etc).
L'obiettivo del Convegno è di suscitare, fra tutti coloro che siano interessati a questi argomenti, il dibattito più ampio possibile e che possa svilupparsi in un contesto formativo/operativo piuttosto che attraverso una serie di relazioni di intonazione accademica, che non lascino uno spazio adeguato all'interazione con i partecipanti.
21 Settembre 2002

Il burn-out nelle strutture sanitarie
Burn-out, due parole che indicano una forma particolare di disagio legato all'attività di lavoro, che fa sentire chi ne è colpito senza via d'uscita, bruciato appunto. La sua specifica identificazione come malattia professionale risale al 1975 per opera di C. Maslach. Si tratta dunque di una particolare forma di reazione allo stress, tipica delle "professioni dell'aiuto", nelle quali non si utilizzano solo competenze tecniche ma anche abilità sociali e energie psichiche per soddisfare i bisogni degli utenti. Può colpire ovviamente medici e infermieri ma anche assistenti sociali e in genere tutto il personale del ServizioSanitario. Questo problema ha assunto negli ultimi anni una dimensione rilevante e le Amministrazioni pubbliche tendono ad elaborare rimedi specifici. Varie ricerche hanno dimostrato che i Gruppi Balint possono contribuire a prevenire i disturbi legati allo stress lavorativo.
Relazioni di A.Pazzagli, F.Pellegrino, G.Berni, G.Guerra, V.Quattrocchi, M.G.Chiarini, P. Boccalon
Aula del Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche, Via delle Gore, Ospedale di Careggi
Sabato 29 Marzo 2003


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