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PSYCHOMEDIA
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Psicoterapia - Documenti e Comunicati



Conversazione con Nino Dazzi sullo stato della psicoterapia

Maurizio Mottola


Ripubblicato su Psychomedia da "Agenzia Radicale"


Si è svolto a Roma venerdì 22 giugno 2007 l'incontro con i rappresentanti degli istituti di psicoterapia abilitati ad istituire ed attivare corsi di specializzazione in psicoterapia, promosso dalla Commissione del Ministero dell'Università e della Ricerca (MiUR) per la valutazione dell'idoneità delle scuole di formazione in psicoterapia: allo psicologo Nino Dazzi, Ordinario di Psicologia Dinamica all'Università degli Studi di Roma La Sapienza e presidente della suddetta Commissione del MiUR, abbiamo posto alcune domande.

Sono 58.307 gli iscritti all'Ordine degli Psicologi (0,99 x mille abitanti) e 25.482 gli psicologi psicoterapeuti (0,43 x mille abitanti): alla luce di tali dati quali sono attualmente le peculiarità e le specificità della professione di psicologo ?
La domanda è non facile e anche insidiosa. Riterrei, anche se sarebbe necessario un adeguato approfondimento, che la specificità della professione di psicologo sia ancora quella, nelle sue varie articolazioni, della valutazione psicodiagnostica. In particolare dovrebbe essere questa la competenza primaria della psicologia clinica. Nulla vieta che, cambiando cappello, lo psicologo si trasformi in psicoterapeuta con uno specifico modello di riferimento.

Come valuta la situazione di un'offerta formativa in psicoterapia che si basa sulla presenza di oltre 300 scuole autorizzate ?
L'attuale esistenza di una Commissione Ministeriale per il riconoscimento delle scuole private idonee alla formazione in psicoterapia ha ormai alle spalle una lunga storia e una competenza problematica. Il nodo principale oggi è come passare da una fase di pura valutazione burocratico-formale a una fase in cui vengano privilegiati parametri di qualità per una crescita vera della psicoterapia in Italia.

L'esercizio professionale della psicoterapia è condiviso da medici e psicologi (che abbiano effettuato la prevista formazione quadriennale): comunque è estremamente residuale il numero di concorsi banditi per dirigente di psicoterapia nel SSN; eppure ci sono oltre 37.000 psicoterapeuti (all'incirca due terzi psicologi ed un terzo medici). Come mai tale situazione ?
Credo che questo sia un problema di ordine generale, particolarmente spinoso che prima o poi sarà necessario ovviare a soluzione. Mi pare peraltro di poter affermare, anche sulle scorte di recenti esperienze, che le proposte di legge, attualmente in discussione presso la Commissione XII (Affari Sociali) della Camera dei Deputati, tendano ad estendere l'utilizzazione della psicoterapia introducendo convenzioni col privato, proprio in relazione all'insufficienza delle strutture pubbliche nel settore.

In Europa si fronteggiano due diverse posizioni culturali e professionali sulla psicoterapia: la psicoterapia come "pratica clinica" e la psicoterapia come "pratica relazionale"; inoltre è diffuso il counseling come relazione d'aiuto che sostiene il potenziamento delle risorse del soggetto. Qual è la sua posizione ?
Non sono in grado di esprimere una posizione realmente autonoma sul problema, anche perché questa dicotomia che Lei propone, mi appare per molti versi riduttiva e strumentale a logiche, pur legittime, di professione, corporazione e mercato del lavoro. In realtà i due aspetti sono potenzialmente almeno conciliabili. Mi preoccupa invece, dal punto di vista di un settore già così problematico, la pretesa di ridefinizione della relazione d'aiuto fatta in ambiti specifici ( vedi ad esempio il così detto counseling filosofico).




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