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Psicoterapia - Documenti e Comunicati



Conversazione sull'interruzione volontaria di gravidanza con Ignazio Senatore

Maurizio Mottola


Ripubblicato su Psychomedia da "Agenzia Radicale"


Lunedì 11 febbraio 2008 poliziotti hanno fatto irruzione nel Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia del Secondo Policlinico di Napoli, per presunto aborto illegale relativamente ad un'interruzione volontaria di gravidanza (IVG) alla ventunesima settimana, eseguita invece in precisa ottemperanza delle procedure prescritte dalla legge 194/1978. Allo psichiatra e psicoterapeuta Ignazio Senatore - in servizio presso lo stesso policlinico -, che ha redatto il certificato attestante il rischio grave per la salute della donna richiedente l'aborto, abbiamo posto alcune domande.

Nella sua pratica professionale le visite e le relative certificazioni, inerenti richieste di interruzione volontaria di gravidanza (IVG) oltre i novanta giorni, sono frequenti e che tipo di situazioni prefigurano?
Non c'è un numero fisso di richieste che possono giungere fino ad una ventina al mese. In questi ultimi anni si è assistito ad un sostanziale aumento di richieste per IVG, legate a delle gravi malformazioni fetali, il più delle volte incompatibili con la vita extra-uterina del feto. Ci sono studiosi che affermano che l'aumento di malformazioni fetali sia legato al grado sempre più elevato di elettromagnetismo nell'aria, dovuto alla presenza di ripetitori per telefonini, televisioni satellitari, eccetera.
Per quanto riguarda la mia ventennale collaborazione con la Clinica Ostetrica posso affermare che l'equipe dei colleghi ginecologi è estremamente scrupolosa e molto attenta. Il vero scandalo non consiste nel praticare l'IVG dopo i 90 giorni di gravidanza, ma il dato che nelle strutture pubbliche la maggioranza dei ginecologi è obiettore per cui ad operare sono solo un ristretto numero di colleghi e ciò determina che una donna deve aspettare settimane prima di poter effettuare l'IVG.

Come psichiatra e psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico come valuta l'impatto nel vissuto psichico della trentanovenne Silvana, nella cui esperienza concreta si sono sommati l'intervento abortivo e l'intervento "poliziesco"?
Non ero presente al momento dell'irruzione nella Clinica Ostetrica, ma credo che sia stata un'esperienza allucinante. Nel corso degli anni ho scritto alcuni articoli scientifici sullo stato psicologico delle donne dopo l'IVG e raccolto i loro sogni; tra le varie considerazioni emergeva che continuavano a sognare l'evento abortivo ancora sei mesi dopo l'evento.

Come cittadino e come professionista cosa pensa della frase di una esponente politica che dice "Sono convinta che nella prossima legislatura la 194 sarà sottoposta ad un tagliando di controllo per verificare se sia correttamente e totalmente applicata. Trenta anni sono un tempo assolutamente congruo per sottoporre qualunque normativa ad un check up".
Non faccio il politico ma so soltanto che nessuno può arrogarsi il diritto di parlare per nome e per conto delle donne. L'IVG è un evento drammatico, una ferita nella mente della donna - che è costretto a ricorrervi - difficile da risanare. Sono favorevole ad una corretta applicazione della legge e non accetto strumentalizzazioni su questo argomento da parte di nessun esponente politico.



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