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PSYCHOMEDIA
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Psicoterapia - Documenti e Comunicati



Scuole di formazione in psicoterapia, i lavori della Commissione ministeriale

Maurizio Mottola


Ripubblicato su Psychomedia da "Agenzia Radicale"


Venerdì 16 novembre 2007 si è riunita a Roma la Commissione del Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) per la valutazione dell'idoneità delle scuole di formazione in psicoterapia; all'inizio della riunione è stato comunicato ai componenti l'annullamento delle successive due riunioni già programmate, in quanto il ministero ha esaurito i fondi del 2007 per pagare le mere spese di viaggio dei convenuti. Agli sbigottiti ed increduli componenti, provenienti da varie sedi d'Italia, non è restato altro che fissare il successivo incontro per gennaio 2008, quando saranno disponibili i fondi del nuovo anno finanziario!
I lavori della Commissione del Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) per la valutazione dell'idoneità delle scuole di formazione in psicoterapia scaturiscono dall'attuazione delle legge 18 febbraio 1989 n. 56, art. 3, che regolamenta la formazione in psicoterapia di medici e psicologi in sede universitaria o in istituti privati autorizzati. Dal febbraio del 1990 hanno operato presso il Ministero varie Commissioni sulla psicoterapia. Una prima Commissione di studio ha operato tra il febbraio 1990 ed il marzo del 1991 per elaborare i criteri per il riconoscimento dell'idoneità degli istituti privati a svolgere attività di formazione in psicoterapia. Questi criteri sono stati formalizzati nel DM 12 ottobre 1992, e sono stati messi in esercizio da una prima Commissione Tecnico Consultiva istituita presso il Ministro dell'Università, che ha operato tra il settembre 1991 ed il maggio 1994 ed ha proposto il riconoscimento dell'idoneità ad un primo limitato gruppo (39) di Istituti privati.
Dopo un'interruzione dei lavori di quattro anni, a seguito dei contrastanti pareri del Consiglio di Stato (parere n.1885/94 e n. 53/95), che hanno richiesto un chiarimento legislativo (legge 15 maggio 97, art. 17, comma 96, lettera b), i lavori sono ripresi sulla base di regole e procedure fissate nel DM 11 dicembre 1998 n 509. Questo decreto ha fissato i principi e le regole per il lavoro da svolgere da parte delle Commissioni Tecnico Consultive di durata triennale, che si sono regolarmente succedute ed hanno dovuto affrontare un numero di richieste sempre crescente.
Al termine dei lavori della seconda Commissione (giugno 2002) era stata riconosciuta l'idoneità a volgere la formazione in psicoterapia a 217 sedi, differenziate in sedi principali di Istituti e in loro sedi periferiche; al termine dei lavori della terza Commissione (novembre 2005) le sedi autorizzate sono diventate 281 con un incremento del 30%.
Al 12 ottobre 2007 le sedi autorizzate sono 313, di cui 185 sono sedi centrali di Istituto e 128 sono sedi periferiche. La crescita è di oltre il 40% rispetto al 2002.
A ciò va aggiunto il fatto che la formazione psicoterapeutica per gli psicologi si svolge anche in sede universitaria (attualmente sono sei le sedi universitarie attive) e che all'attività psicoterapeutica sono abilitati anche i medici con specializzazioni dell'area psichiatrica.
Le 313 sedi (attive al 12 ottobre 2007) possono essere state autorizzate ad operare accogliendo sino a 20 allievi per ogni primo anno di corso. Così ogni anno si rendono disponibili potenzialmente 6.100 posti di nuovo accesso alla formazione. Questo numero coincide con il numero annuale dei laureati in Psicologia, che -dopo anni di crescita al ritmo del 6/7%- tra il 2005/2006 si sono attestati sulle 6.700 unità. Teoricamente questo significa che per ogni laureato vi è un posto per la formazione in psicoterapia e -continuando il trend di autorizzazione di nuove scuole- presto vi sarà più di un posto.
La dislocazione territoriale ha risposto alla richiesta del mercato, per cui le scuole sono più numerose là dove sono state e sono attive le più affollate Facoltà di Psicologia: al centro ed al nord più che al sud e nei capoluoghi di provincia sedi di Facoltà, con le conseguenze di un'imposta mobilità geografica agli allievi.
L'analisi dell'attuale rapporto specializzati/popolazione consente di vagliare se questo diffuso impegno formativo in psicoterapia di psicologi e medici corrisponde ai bisogni reali di promozione e sostegno della salute psicologica o non determina un eccesso di competenze specialistiche, che non trovano poi sbocchi professionali adeguati. In questo ambito non è stato fissato un indice ottimale, che risulti da una realistica valutazione epidemiologica. Facendo riferimento a quanto accade in Europa si constata che il rapporto tra laureati in psicologia e popolazione si colloca tra il massimo del Belgio di 1,7 per mille ed il minimo della Grecia di 0,2 per mille, passando per altre nazioni in cui il rapporto oscilla intorno all'1 per mille; in Italia al 31 dicembre 2006 su una popolazione di circa 59 milioni gli psicologi iscritti all'ordine erano oltre 58 mila, con un rapporto dello 0,99 per mille e tra questi gli psicoterapeuti erano oltre 25 mila, con un rapporto dello 0,43 per mille.
A questi ultimi vanno aggiunti i circa 12.500 medici psicoterapeuti, il che porta ad un rapporto psicoterapeuti/popolazione di 0,65 per mille, con un massimo dell'1,10 per mille nel Lazio ed un minimo dell'0,18 in Basilicata. Comunque, se continua il trend formativo delle Facoltà di Psicologia, in dieci anni -entro il 2016- ci saranno oltre 50 mila nuovi laureati, con presumibilmente altri 25.000 che successivamente si indirizzeranno alla specializzazione in psicoterapia.



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