Documento del Coordinamento degli SSPPDC di Roma e del LazioCaro Marco, ho seguito con grande attenzione il dibattito e i documenti pubblicati sul tuo sito, in occasione della presentazione dei progetti di legge Procaccini-Cè-Cento in materia di assistenza psichiatrica. Ti propongo il testo del documento prodotto ed inviato dal coordinamento dei servizi psichiatrici di diagnosi e cura (SPDC) di Roma e del Lazio alla commissione affari sociali della camera come ulteriore elemento di riflessione e di dibattito. Colgo loccasione per inviarti i miei più cari saluti.
Roma 22/11/01 c/o SPDC S.Filippo Neri Via Martinotti 20 00135 Roma
Al Presidente
XII Commissione Permanente
Premesso: Il coordinamento dei servizi psichiatrici (SPDC) di Roma e del Lazio si rivolge al Presidente della Commissione ed a tutti i membri della stessa per esprimere il proprio punto di vista ed le proprie osservazioni che possono essere così riassunte: le situazioni di urgenza ed emergenza psichiatrica vanno inquadrate nella urgenza ed emergenza sanitaria territoriale. Non è possibile né, a nostro avviso, auspicabile prevedere canali separati e differenziati di intervento ed accettazione per i quadri clinici a sintomatologia psichica, anche per la necessaria differenziazione tra quadri ad insorgenza organica o psichica. - i pazienti affetti da disturbi psichici hanno pari dignità di cura rispetto a tutti gli altri pazienti: il TSO (Trattamento sanitario obbligatorio) è da considerare un atto medico necessario per la cura del paziente e non un atto di mera restrizione della libertà individuale. Concetti quali quelli di riduzione della pericolosità dei singoli ed impedimento di un potenziale danno non fanno parte del bagaglio culturale ed operativo della sanità ma di altre agenzie. Va poi evitata la tendenza ad utilizzare il TSO come risposta impropria a problematiche di tipo sociale, assistenziale, delinquenziale o genericamente disturbanti. - la responsabilità professionale e personale delle scelte di intervento deve rimanere ai medici ed agli altri operatori, per quanto di competenza, e non può essere delegata ad altri soggetti spesso coinvolti sul piano istituzionale, emotivo e relazionale. - il rapporto con i familiari è fondamentale e prezioso sul piano della collaborazione, della consulenza e della verifica degli interventi. Non può essere affidata, invece, a non tecnici lindicazione dei modelli di intervento.
- Riteniamo, infine, che i Servizi ospedalieri di Psichiatria (SPDC), per la loro centralità nella cura dei pazienti gravi, devono poter essere messi in grado di funzionare al meglio, con personale e finanziamenti adeguati, in quanto servizi ad elevata assistenza. Lobiettivo primario è lottimizzazione della qualità di interventi di cura e di assistenza ad alta specializzazione in ambito psichiatrico, e non solo delle urgenze e dei TSO. Il trattamento delle patologie organiche del paziente psichiatrico, invece, deve essere svolto nei reparti di competenza, come di diritto per tutti i malati, non potendo trovare una risposta adeguata in SPDC. Il Coordinamento rimane disponibile, per il settore di propria pertinenza, a formulare e verificare la percorribilità di integrazioni o modifiche della legge 833/78 negli articoli attinenti il TSO per quanto riguarda i tempi ed i percorsi procedurali e gli ambienti di ricovero extraospedaliero; Il Coordinamento è, infine, pronto a suggerire modifiche o adeguamenti del Progetto Obiettivo Nazionale tutela salute mentale che a nostro avviso dà eccessiva enfasi alla burocratizzazione dei dipartimenti, rischiando di svilire, attraverso la mancata garanzia di risorse adeguate, il momento clinico ed operativo della cura. Roma 9 novembre 2001
SPDC
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