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Magia, Sciamani e Guaritori



L’ira degli dei a Palazzo Cavagnis

di Luca Ferrari



Il 29 e 30 ottobre 2004, si è tenuto a Venezia il convegno “L’Ira del Cielo: dèi terrifici e angeli sterminatori”, organizzato dalla VAIS (Venetian Academy of Indian Studies) e il Centro Culturale Palazzo Cavagnis in collaborazione con il Dipartimento di Studi Eurasiatici dell’Università di Ca’Foscari, con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione (Università e Ricerca) e del Comune di Venezia.
Nell’incontro sul tema del terrifico e della collera degli dei nelle diverse civiltà e religioni, sono stati trattati argomenti di natura biblica, protostorica e mitologica, approdando anche a considerazioni sull’ira divina nel tempo moderno. Il convegno è stato inaugurato il Dr. Amos Luzzatto, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Nel precedente convegno nazionale promosso dalla VAIS, “Guru, Il maestro spirituale nelle tradizioni d’Oriente e d’Occidente: autorità e carisma” (18-19-20 Aprile 2002), vi era stata una notevole collaborazione tra studiosi e si era risuciti a spaziare dal Giappone a tutta l’Asia, dall’America del Nord all’Europa. In quell’occasione il grande assente fu l’Africa. In quest’edizione, invece, non sono mancati interessanti contributi sul continente equatoriale.
Sabato 30, proprio in chiusura dell’evento, si è tenuta la proiezione del filmato “Gli dei terribili nel vodoo africano”. E’ un documento molto raro e particolarmente importante perchè è stato girato in Costa d’Avorio nel corso di un festival vodoo, una decina d’anni fa dal prof. Romano Mastromattei dell’Università Tor Vergata di Roma, uno degli unici due invitati bianchi a questo happening. Questo è stato il primo incontro documentato tra le tradizioni vodoo locali e vodoo americani, provenienti non solo dagli Stati Uniti ma anche dai Caraibi e dall’America Centrale. Venerdì 29, il prof. Luca Jourdan dell’Università degli Studi di Torino ha proposto la conferenza “Lord’s Resistance Army”; più che un’analisi di tipo religioso, si è trattato di un tema politico contemporaneo che illustra il singolare caso di una folle armata di bambini che in Tanzania sta mettendo in grave difficoltà l’esercito regolare ugandese.
Tra gli svariati argomenti che sono stati trattati, segnaliamo “L’ira del Trickster nella tradizioni dei nativi americani dei Grandi Laghi” del dr. Spagna, il buddhismo tantrico cinese e tibetano della dr.. Ester Bianchi, “I nomi dell’Ira divina: alcuni aspetti nella tradizione islamica” del prof. Angelo Scarabel, “Divinità terrifiche, il processo della morte in Tibet” del dr. Fabian Sanders. “La Furia di Tari. Il caos dinamico nell’universo sciamanico di alcune tribù dell’India”, a cura del dr. Stefano Beggiora, ha proposto un’analisi del corpus mitologico cosmogonico - fatto di miti, leggende, fiabe e favole - di alcuni gruppi tribali dell’India. Uno di questi miti narra di Tari, moglie del dio supremo, che si rivela essere gelosa dell’uomo; ella, furente, inizierà a gettare via le zolle di terra preparate dal divino consorte per la creazione del cosmo. Il nuovo mondo che ne scaturisce, quindi, non è più quello stesso mondo perfetto a cui aveva pensato il dio, ma inizierà dalla donna che incarna il caos dinamico della natura.
Sempre in India, nel Bengala, si colloca l’intervento “Sitala e le divinità della pestilenza” trattato dal dr. Fabrizio Ferrari, dove il culto e l’atto devozionale sono interamente volti a placare l’atteggiamento famelico delle dee. L’analisi del culto di tali divinità è stato supportato da traduzioni di passaggi dai poemi auspiciosi per la prima volta tradotti in italiano dal Bengali e interviste condotte in anni di ricerca nei distretti rurali del West Bengal. Il lavoro del dr. Ferrari mira a diffondere la conoscenza e la riflessione su alcuni aspetti della cultura popolare Bengali, rappresentata oggi in Italia dalla sempre più consistente comunità bengalese.
L’ira della divinità, degli dei e degli angeli, è stata presentata anche sottoforma di arte musicale: hanno infatti avuto luogo due interessanti audizioni, la prima a cura del prof. Franco Macchi che ha proposto il tema del terrore per l’ira divina nel “Dies Irae” musicato nel tardo Medioevo-inizio Rinascimento, e poi i raga terrifici nella musica classica indiana proposte dal maestro Enrico Anselmi del Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza.
Inizialmente non previsto nel programma, nella giornata di venerdì 29 è stato proposto il documentario “Un oracolo himalayano” a cura del dr. Beggiora e del dr. Sanders. Il filmato è stato realizzato al confine dei distretti di Tawang e West Kameng, nello stato dell’Arunachal Pradesh, in India. Il soggetto analizzato è un medium, appartenente all’etnia Monpa, posseduto ritualmente da divinità irate e terrifiche. Egli cambia voce, strilla e minaccia di trafiggersi con una spada. Solo i lama e i monaci della scuola buddhista locale possono placarlo, in quanto egli - in stato di trance - si esprime in una varietà di Tibetano a loro nota. La divinità si congeda con un ringhio gutturale; i responsi dell’oracolo sono poi comunicati al popolo.
Alla domanda del perchè proprio il tema dell’ira degli dei, il prof. Gian Giuseppe Filippi si è dimostrato estremamente eloquente: “Nonostante la civiltà occidentale predichi una visione del mondo sempre più edulcorata, in realtà nel mondo l’ira è sempre più dominante di anno in anno; quindi si cercherà di parlare di un argomento estremamente attuale.
Hanno inoltre partecipato: Michele Botta (Avvocatura dello Stato, Venezia); il prof. Paolo Naso (Direttore di Confronti e Protestantesimo); il dr. Marco Ferrandi (Università degli Studi di Padova). Per l’Università Ca’ Foscari di Venezia: il prof. Piero Capelli; il prof. Gianclaudio Macchiarella, il dr. Alessandro Cancian, il dr. Enrico Cerasi, il prof. Gian Giuseppe Filippi, il prof. Antonio Rigopoulos e il prof. Gianni Torcinovich.


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