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PSYCHOMEDIA
Telematic Review
Sezione: RISPOSTA AL DISAGIO
Area: Suicidio e suicidologia


Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio 2008
“Pensare globalmente, organizzare nazionalmente, agire localmente”

Un'iniziativa della International Association for Suicide Prevention (IASP)

Maurizio Pompili


Insignito con lo Shneidman Award 2008 dall’American Association of Suicidology
Department of Psychiatry, Sant’Andrea Hospital, Sapienza University of Rome, Italy
McLean Hospital – Harvard Medical School, USA

Corresponding author:
Maurizio Pompili, M.D., Department of Psychiatry – Sant’Andrea Hospital, Sapienza University of Rome, 1035 Via di Grottarossa, 00189 Roma Italy Tel.: +39 06 33775675. Fax:+390633775342; E-mail Address: maurizio.pompili@uniroma1.it or mpompili@mclean.harvard.edu.

w3.uniroma1.it/suicideprevention - prevenzionesuicidio@uniroma1.it


La giornata mondiale per la prevenzione al suicidio si terrà il 10 settembre come iniziativa dell’Associazione Internazionale per la Prevenzione del Suicidio ed è un evento co-sponsorizzato dall’OMS. Il tema principale del 2008 è “Pensare globalmente, organizzare nazionalmente, agire localmente”; tale frase fu usata per la prima volta nell’ambito del movimento per la salvaguardia dell’ambiente ma risulta particolarmente adatta anche nell’ambito del discorso per la prevenzione del suicidio:

1- Sviluppare globalmente la consapevolezza che il suicidio è una delle cause di morte che più di ogni altra può essere prevenuta
2- Descrivere l’organizzazione a livello politico e i punti chiave per una strategia preventiva del suicidio, tenendo conto di una linea guida a livello nazionale.
3- Evidenziare da un punto di vista pragmatico i numerosi programmi di prevenzione sottolineando le linee guida politiche, le possibili fonti di fianziamento, i risultati delle ricerche e le attività collocate localmente nei vari strati della comunità.

Il tema di quest’anno “Pensare globalmente, organizzare nazionalmente, agire localmente” è un’opportunità per tutti i settori della comunità: il pubblico, le associazioni a scopo benefico, le comunità, i ricercatori, i clinici, i medici di base, i politici, i volontari e tutti coloro che hanno a avuto a che fare con il suicidio, di entrare in contatto con IASP e con l’OMS e di indirizzare, nella giornata per prevenzione mondiale del suicidio, l’attenzione pubblica sul peso inaccettabile e sui costi delle condotte suicidarie con diverse attività che promuovano la comprensione del suicidio e mettano in primo piano delle attività di prevenzione efficaci.


PENSARE GLOBALMENTE – LA VASTITA’ DEL PROBLEMA

L’OMS stima che ogni anno nel mondo muoiano un milione di persone per suicidio. Questi numeri rappresentano un tasso di mortalità per suicidio di 14,5 su 100.000 abitanti. La realtà è che ogni minuto, nel mondo, avvengono più di due morti per suicidio. In molti paesi industrializzati il suicidio può essere la seconda o a terza causa di morte tra gli adolescenti e i giovani adulti. E’ considerato inoltre essere la tredicesima causa di morte in tutto il mondo per persone di tutte le età. In aggiunta alle vittime di suicidio, ci sono svariati milioni di persone che compiono tentativi di suicidio causando stress emotivo e sofferenza alle persone che li circondano e i loro familiari.
Esistono differenze sostanziali tra i diversi paesi nei tassi di suicidio. Bisogna in ogni caso essere cauti nel confrontare i dati statistici relativi al suicidio nei diversi paesi, dal momento che alcuni sono particolarmente accurati nel riportare i dati mentre altri trascurano un numero significativo di suicidi.
I tassi di suicidio, come riportati dall’OMS, sono tra i più alti nei paesi dell’Europa dell’est come Lituania, Estonia, Bielorussia e la Federazione Russa. Questi paesi hanno tassi di suicidio nell’ordine di 45 ogni 100.000 abitanti, di contro, ci sono poi paesi con tassi di suicidio molto bassi come l’Europa mediterranea e i paesi con predominanza cattolica, dell’America Latina (Colombia e Paraguay) e dell’Asia ( come le Filippine) e i paesi mussulmani (come il Pakistan). Questi stati hanno un tasso di suicidio minore di 6 ogni 100.000 abitanti. Nei paesi sviluppati del Nord America, Europa, Australasia, i casi di suicidio rimangono tra questi due estremi variando tra 10 a 35 persone ogni 100.000.

I dati statistici relativi al suicidio non sono disponibili per molti paesi dell’Africa e del Sud Est Asiatico: nel 2009 la IASP darà l’opportunità ai paesi del Sud America portare alla luce il problema del suicidio e condividere questa conoscenza allo scopo di incrementare le attività per la prevenzione del suicidio entro il suo 25° congresso a Montevideo (Uruguay).

La maggior parte dei suicidi nel mondo avvengono in Asia, nella quale si stima ci sia il 60 % di tutti i suicidi a livello mondiale.
La Cina, l’India e il Giappone insieme, a causa della numerosità delle loro popolazioni, contano fino al 40% di tutti i suicidi del mondo. Proprio a causa di tale numerosità, inoltre, alcuni di questi paesi non sono provvisti di un sistema nazionale organizzato di registrazione dei decessi -compreso il suicidio- e con tutta probabilità si riscontrano anche delle carenze dal punto di vista medico per quanto riguarda la spiegazione relativa alle cause di morte. Dei dati statistici accurati riguardanti il suicidio potrebbero inoltre essere difficili da raccogliere qualora questo atto venisse stigmatizzato, criminalizzato o penalizzato.

Con un recente studio si è tentato di aggirare alcuni di questi problemi per avere una stima più accurata dei tassi di suicidio. Questo studio è stato condotto a Tamilnadu, in India, e a questo scopo sono state utilizzati degli intervistatori addestrati a condurre dei colloqui mirati ad un’autopsia verbale con i membri delle famiglie di 39.000 morti. Utilizzando tale approccio si è scoperto, attraverso questo studio, che i tassi di suicidio erano 10 volte maggiori di quelli riportati dall’OMS. Se questa scoperta fosse applicabile a tutti gli altri paesi, ne potremmo dedurre che le morti globali per suicidio potrebbero essere molto più alte del milione sopra indicato.


PENSARE GLOBALMENTE - COLLABORAZIONE

Una quantità di agenzie internazionali incluse la IASP, l’OMS, le Nazioni Unite e l’NGOS Interational, che lavorano nel settore del volontariato, hanno tutte identificato il suicidio come un problema di salute pubblica che può essere ampliamente prevenuto. Tali organizzazioni sono state chiamate, per un riconoscimento di questo problema di portata globale, a lavorare attivamente per la prevenzione del suicidio ad un livello internazionale. Esistono molte ricerche sul suicidio svolte grazie a una collaborazione internazionale ed altrettanti sforzi dedicati alla prevenzione. Per esempio ricercatori dalla Norvegia svolgono la loro attività in Uganda; l’Associazione Americana per la Prevenzione del Suicidio ha finanziato una ricerca in Ungheria per esplorare gli alti tassi di suicidio in quella regione; l’università di Rocherster lavora in Cina addestrando i ricercatori locali alla ricerca sul suicidio; ricercatori e finanziatori dall’Inghilterra, Europa e Australia stanno conducendo attività di ricerca in Asia allo scopo di ridurre i suicidi per ingestione di pesticidi; ricercatori dal Canada e dalla Danimarca hanno analizzato un programma di aiuto in Danimerca e Lituania allo scopo di migliorare gli stili di coping nei bambini.
Ricerche in collaborazione e tentativi di prevenzione come questi contribuiscono alla diffusione internazionale dell’informazione sul suicidio.

Uno studio condotto in India, nel quale vengono riportati alti tassi di suicidio, ha permesso di scoprire che circa la metà di questi suicidi avvenivano per avvelenamento, generalmente con pesticidi agricoli. Scoperte simili sono riportate relativamente alla popolazione rurale della Cina, dove è stato stimato che il 60% dei suicidi avvengano con pesticidi, e dello Sri-Lanka rurale in cui in pesticidi potrebbero essere coinvolti nel 70% dei suicidi. In queste regioni si è visto che i pesticidi sono implicati nell’avvelenamento di in più di due milioni di pazienti ospedalieri ricoverati. I pesticidi sono largamente utilizzati nell’agricoltura nei paesi in via di sviluppo e vengono di solito tenuti in casa. Tale disponibilità immediata può risultare, in una situazione d’impulsività legata allo stress, un mezzo rapidamente accessibile in tentativi di suicidio anche con un intento suicidario relativamente basso.
Recenti iniziative relative alla prevenzione del suicidio da pesticidi forniscono un altro esempio di linee collaborative . Data l’estensione del problema del suicidio in Asia e l’utilizzo predominante di pesticidi a questo scopo, in questa regione, i tassi globali di suicidio si ridurrebbero se solo si potessero ridurre i suicidi a causa di pesticidi. Un numero di organizzazioni che includono IASP, OMS, compagnie multinazionali e programmi universitari internazionali sono coinvolti in sforzi comunitari in Asia e America Centrale, per ridurre i rischi di suicidi a causa di pesticidi. Dal 10 settembre 2004, la giornata nazionale per la prevenzione del suicidio è stata istituita in tutto il mondo come un occasione per incrementare la consapevolezza pubblica relativa alla prevenzione del suicidio e per fare appello ai governi, ai politici e alle autorità regionali della salute, per porsi degli obiettivi allo scopo di ridurre i suicidi nel mondo.

PENSARE GLOBALMENTE – RICERCA

Nonostante i tassi di suicidio nel mondo differiscano ampiamente tra di essi, la ricerca condotta nei diversi paesi è indirizzata alla scoperta delle cause di suicidio che sono effettivamente simili tra paesi e culture diverse.

Quest’anno grazie a un ampio studio sul suicidio, che ha coinvolto 85.000 adulti in 17 paesi, si è scoperto che la prevalenza di comportamenti suicidari varia da paese a paese ma c’è comunque un forte legame tra alcune caratteristiche e i fattori di rischio nei comportamenti suicidari.
In particolare, questo studio ha mostrato che i fattori di rischio per il comportamento suicidario che mantenevano una certa coerenza nonostante i diversi paesi di origine erano: il genere femminile, la giovane età, pochi anni di scolarità, la condizione di celibato/nubilato e i disturbi mentali.
Le persone che hanno avuto più di una patologia mentale hanno probabilità significativamente più elevate di rischio di suicidio rispetto a coloro che hanno avuto un solo disturbo mentale.

Un dato interessante è che il più forte fattore di rischio per il comportamento suicidario nei paesi ad alto reddito era il disturbo mentale, dove invece un disturbo associato al controllo degli impulsi era il fattore più forte negli studi in paesi a basso reddito.

Queste scoperte, emerse da studi globali, evidenziano il fatto che il comportamento suicidario è un fenomeno complesso e solitamente una sola causa non è sufficiente a spiegare un atto suicidario. Durante gli ultimi tre decenni la raccolta di elementi di conoscenza in ambito di suicidio, hanno portato alla raccolta di elementi di tipo biologico, culturale, psicologico e contestuale che possono influenzare il rischio di suicidio.

Il rischio di suicidio può essere influenzato da una vulnerabilità individuale o da una predisposizione legata all’età, al genere all’etnia al credo religioso, a fattori genetici e biologici, a fattori di personalità e orientamento sessuale. Persone provenienti da background socialmente ed economicamente svantaggiati sono sottoposti ad un maggior rischio di suicidio. Problemi durante l’infanzia, traumi e fattori di vita stressanti negli adulti, influenzano il rischio di comportamento suicidario.

Gravi patologie mentali, tra cui la più comune la depressione, l’abuso di sostanze, disturbi d’ansia e schizofrenia, sono associate con un aumento del rischio di suicidio. Una scarsa interazione sociale aumenta il rischio di suicidio, in particolare tra adulti e anziani. Ad un livello di popolazione, la coesione sociale e l’integrazione protegge dal rischio. Ad un livello comunitario, fattori come la disponibilità di mezzi letali come le armi da fuoco o i pesticidi, e le notizie sul suicidio riportate dai media, possono aumentare il rischio.

Tutti questi svariati fattori di rischio tendono ad agire in maniera cumulativa sull’aumento del rischio di suicidio. Il fatto che esistano cause multiple per il comportamento suicidario, e non solo una immediatamente identificabile con un alto rischio di suicidio, implica il fatto che l’azione preventiva debba essere applicata su diversi fronti e che ognuno di questi provvedimenti possa portare a dei benefici nella diminuzione del rischio di suicidio.


PIANIFICARE A LIVELLO NAZIONALE – STRATEGIA

Nel 1996 le Nazioni Unite e di seguito l’OMS consigliarono alle nazioni, singolarmente, di attuare delle campagne di prevenzione per il suicidio legate, quando possibile, ad altri programmi per la salute pubblica e di stabilire delle commissioni nazionali per coordinare e monitorare il tutto.

Come risposta a questo piano, un crescente numero di paesi ha sviluppato progetti di prevenzione nazionale. Generalmente questi piani adottano una struttura di salute pubblica. Le strategie nazionali puntano a costringere i governi a prendere in considerazione il problema del suicidio, ad aumentare la soglia di attenzione nazionale su questo problema, ad avere la capacità di interpretare la legge a vantaggio della prevenzione del suicidio (per esempio intensificare i controlli sulle armi da fuoco) e incrementare i fondi per la prevenzione al suicidio. Un tale impegno politico è di grande slancio ed efficace nel mantenere l’attenzione del governo puntata sulla prevenzione al suicidio.

I piani nazionali per la prevenzione al suicidio generalmente includono un’ampia gamma di strategie che tipicamente includono strategie come:

-controllare l’accesso ai mezzi letali
-aumentare l’addestramento, la capacità di riconoscimento, la valutazione, il trattamento e la gestione della depressione tramite medici praticanti, in particolare per le prime cure.
-aumentare la consapevolezza pubblica sulla depressione grazie a programmi specifici rivolti al pubblico
-migliorare la diagnosi, il trattamento e le cure di follow-up delle persone che compiono tentativi di suicidio e si presentano presso i dipartimenti di emergenza
-migliorare l’accesso presso gli SPDC e migliorare le cure rivolte a persone con seri disturbi mentali
-fornire programmi di prevenzione mirati per le popolazioni ad alto rischio
-incoraggiare un’informazione responsabile da parte dei media
-migliorare i controlli sull’utilizzo di alcolici
-fornire centri di aiuto e counseling
-incoraggiare programmi di informazione nelle scuole
-fornire aiuto e supporto alle famiglie e a tutti quelli che hanno vissuto l’esperienza del suicidio di un caro
-Incoraggiare la ricerca e gli approcci basati su prove materiali e programmi di sviluppo, valutazione delle componenti per la strategia nazionale, la produzione di statistiche accurate sui suicidi e sui tentativi.

PIANIFICARE NAZIONALMENTE – VALUTAZIONE

Un fattore importante nel miglioramento dei piani nazionali è la formazione di commissioni nazionali di esperti per supervisionare l’applicazione, la valutazione e la revisione di questi piani, come raccomandato dalle Nazioni Unite e dall’OMS. Comunque non tutti i paesi hanno costituito tali commissioni e soprattutto la progettazione di strategie nazionali tende ad essere rara e mal-gestita.

La Finlandia in questo rappresenta un’eccezione. La strategia nazionale per la prevenzione del suicidio in Finlandia ha solide fondamenta basate sui risultati della ricerca nazionale e consiste in un ampio lavoro a livello nazionale che è stato in seguito applicato a livello locale. La strategia nazionale fu analizzata e la discesa del tasso di suicidi che susseguì l’introduzione di tale metodo potrebbe essere effettivamente attribuibile alla strategia messa in atto.

Generalmente, comunque, nonostante il fatto che la maggior parte dei paesi al giorno d’oggi stiano cercando di mettere in risalto il suicidio come un problema a livello nazionale, piani che siano efficaci sia per l’applicazione che per la valutazione, sono generalmente molto meno sviluppati di quanto dovrebbero essere per costituire un’efficace strategia nazionale. La giornata mondiale per la prevenzione del suicidio può costituire un’opportunità porre in rilievo i punti di forza e garantire delle risorse nazionali presentando i risultati ottenuti dalle campagne di prevenzione attuate.

PIANIFICARE A LIVELLO NAZIONALE – COLLABORAZIONE

Un’ulteriore interpretazione del “pensa globalmente, organizza nazionalmente, agisci localmente” è il progetto della IASP di stabilire delle task force di membri facenti parte dell’associazione, per considerare i punti principali e i maggiori problemi nella prevenzione del suicidio.

Le task force prendono in considerazione dei temi principali di interesse globale, come le principali raccomandazioni in ambito mediatico nel riportare le notizie, il suicidio in ambito militare e delle forze dell’ordine, il suicidio nelle prigioni, tra gli anziani e stabilire una rete di supporto per le persone che hanno dovuto affrontare questa esperienza per un caro. Le raccomandazioni e le linee guida sviluppate da queste task force sono ampiamente disseminate in internet e in pubblicazioni e la loro interpretazione e diffusione nel contesto locale è largamente incoraggiata.

AGIRE LOCALMENTE – APPLICAZIONE DEI PROGRAMMI

Pensare globalmente, pianificare razionalmente, agire localmente è di particolare rilevanza se si considerano le applicazioni locali di piani nazionali per la prevenzione del suicidio e lo sviluppo di attività di prevenzione ad un livello locale dove piani nazionali non esistono.

Internazionalmente, c’è un ampio consenso relativo ai tipi d’intervento efficaci nella prevenzione al suicidio. I piani nazionali si articolano in linee guida specifiche che vengono adattate alle necessità nazionali. Comunque, la traduzione di questi impegni richiede un’efficace applicazione a livello locale. A livello locale, i piani nazionali devono essere adattati ed applicati allo scopo di distinguere le specifiche necessità ecologiche, economiche e culturali delle singole comunità. Inoltre, mentre gli sforzi nazionali e globali possono necessitare anche di anni per portare degli effettivi miglioramenti, gli sforzi comunitari possono avere dei tempi decisamente più ristretti.

Questo processo di azione localizzata dei piani nazionali apporta dei temi fondamentali su come migliorare le linee guida stabilite dai governi e come queste stesse possano essere tradotte in azioni reali ad un livello locale. Un utilizzo migliore dei criteri di prevenzione da parte dei pianificatori di comunità e dei fornitori di servizi potrebbe essere di aiuto nel risolvere questi punti chiave. Un approccio scientifico alla prevenzione richiede delle ampie linee guida per l’azione condotte dai governi e dai ministeri, tradotte in uno sviluppo accurato di servizi.

I principi chiave per un corretto sviluppo in ambito di scienza della prevenzione comprendono: uso della teoria e dei risultati della ricerca per lo sviluppo di promettenti piani d’intervento; utilizzo di programmi per la dimostrazione dei modelli utilizzati che rendano espliciti la sicurezza, l’efficacia e l’attuabilità del programma proposto alla popolazione target; sviluppo di programmi per esaminare il processo attraverso il quale il programma viene eseguito, la sua efficacia ed i costi, identificare gli esiti significativi e migliorare gli aspetti critici dei programmi.

AGIRE LOCALMENTE – INIZIATIVE DELLA COMUNITA’

Ovviamente il processo di “Pensare globalmente, pianificare razionalmente, agire localmente” non è unidirezionale e non necessariamente deve sempre implicare uno spostamento da piani nazionali ad azioni locali.
Un esempio di sviluppo di programma locale di sviluppo che si sta evolvendo in un azione nazionale e globale è stato attuato da un progetto corrente: l’alleanza europea contro la depressione. Questo è stato sviluppato da un progetto basato sulla comunità, l’alleanza di Norimberga contro la depressione, stabilito nella città di Norimberga (500.000 abitanti). Basato su una ricerca che mostra che la depressione è il più comune fattore di rischio per il suicidio, gli obiettivi di questo progetto erano di migliorare la cura per le persone depresse e prevenire il suicidio. Fu organizzato un intervento a quattro componenti che includevano: aumentare la consapevolezza del pubblico, relativa al suicidio; migliorare le cure fornite dai medici di base; educare la comunità, assicurare ed indirizzare i mezzi di cura alla popolazione ad alto rischio. Sulla base dei risultati emersi, si è notato una significativa diminuzione dei tentativi di suicidio, più di 40 città tedesche hanno applicato il modello di Norimberga sotto la protezione dell’alleanza tedesca contro la depressione.

Il modello è stato ulteriormente sviluppato con la Commissione Europea finanziando 20 partner in 18 paesi allo scopo di applicare il programma. Questi paesi hanno adattato in qualche modo i programmi tenendo conto delle differenze culturali e dell’eterogeneità a livello di sanità e di strutture sociali. Mentre i singoli paesi partner condurranno delle valutazioni (agire localmente), la parte razionale del programma e il suo sviluppo sarà basato sulle scoperte della ricerca in tutto il mondo (pensare globalmente).

Un altro esempio di prevenzione del suicidio di una comunità locale è attuato dall’aeronautica degli stati uniti. Questa istituzione impiega una strategia multimodale che coinvolge linee guida di cambiamento e norme allo scopo di incoraggiare la ricerca per la salute mentale, l’abuso di sostanze o i problemi psicosociali, il rafforzamento di supporti sociali e la promozione di strategie di coping efficaci. Il programma fu associato alla riduzione del numero di suicidi, omicidi e violenza domestica e al momento lo stanno inserendo nell’ambito universitario e lavorativo.


AGIRE LOCALMENTE – SOSTEGNO

In molti paesi, le organizzazioni locali di volontariato hanno avuto una grande influenza sulla decisione dei governi di sviluppare delle strategie di prevenzione del suicidio e sui finanziamenti investiti nella prevenzione del suicidio. Per esempio SPAN, negli Stati Uniti è un'organizzazione di “sopravvissuti”, cioè di persone che hanno perso una persona cara per suicidio. Questa organizzazione è stata di grande utilità nel convincere il governo a sviluppare, attuare e finanziare una strategia nazionale per la prevenzione del suicidio.

La prevenzione del suicidio è un campo d'interesse ancora giovane. Nonostante il gran numero di ricerche dedicate ai fattori di rischio e ai comportamenti suicidari, solo recentemente i dati emersi da questo tipo di ricerche si stanno trasformando in programmi dedicati alla prevenzione e alla riduzione del rischio. Nonostante sia possibile al giorno d'oggi attuare programmi di prevenzione e piani d'intervento ben indirizzati al raggiungimento di obiettivi chiari a livello nazionale, non sappiamo molto su come questi obiettivi possano essere trasformati in azioni efficaci. Nei decenni a venire la sfida maggiore per il “pensa globalmente, pianifica nazionalmente, agisci localmente” sarà trovare dei modi per collegare gli ideali e le linee politiche nazionali con dei programmi e dei piani d'azione a livello locale, ben strutturati.

COSA PUOI FARE PER DARE IL TUO SUPPORTO NELKA GIORNATA MONDIALE PER LA PREVENZIONE DEL SUICIDIO

La giornata mondiale per la prevenzione del suicidio 2008 fornisce un'opportunità unica di organizzare a livello locale, regionale e nazionale attività che migliorino la consapevolezza pubblica nei confronti del problema del comportamento suicidario e le opportunità per la prevenzione del suicidio.
Tutte le persone che sono interessate e coinvolte nella prevenzione del suicidio ad un livello internazionale, nazionale, statale, regionale di comunità, possono partecipare a svariate attività durante la giornata mondiale per prevenzione del suicidio 2008. Queste attività potrebbero richiamare l'attenzione sul peso mondiale del comportamento suicidario, far discutere relativamente alle strategie nazionali per la prevenzione del suicidio ed essere mostrate alla comunità locale come iniziative e risposte per la prevenzione del suicidio.

Iniziative che coinvolgono ed educano attivamente le persone hanno più probabilità di essere efficaci nell'aiutare le persone ad immagazzinare nuove informazioni relative al suicidio e alla sua prevenzione. Esempi di attività che possono supportare il giorno mondiale della prevenzione del suicidio includono:

-lanciare nuove iniziative, linee guida e strategie
-tenere conferenze, open day, seminari educativi o lezioni pubbliche
-scrivere articoli per giornali nazionali, regionali e comunitari
-tenere conferenze stampa
-mettere informazioni utili sul proprio sito internet
-organizzare interviste e incontri radiofonici e televisivi
-organizzare eventi, giorni per la memoria, fiaccolate o processioni per ricordare coloro che sono morti per suicidio
-domandare ai politici nazionali, che abbiano un ruolo di responsabilità in ambito di salute pubblica, salute mentale ecc.. di fare annunci, rilasciare interviste relativamente al WSPD
-tenere eventi pubblici allo scopo di informare sulla depressione anche offrendo delle visite gratuite
-organizzare eventi culturali o religiosi, fiere o esibizioni
-organizzare cortei in posti pubblici o politici per informare sulla prevenzione del suicidio
-organizzare eventi per il lancio di nuovi libri o guide
-distribuire volantini, poster o altre informazioni scritte
-organizzare concerti, colazioni , pranzi , eventi o fiere in posti pubblici
-scrivere articoli per riviste scientifiche, mediche , legali o educative
-diffondere i risultati delle ricerche
-contribuire alla produzione di articoli sul tema specifico del suicidio, indirizzati a riviste scientifiche
-tenere corsi per incrementare la consapevolezza riguardo il suicidio e la depressione

Una lista di iniziative e attività che sono state organizzate nel mondo nei precedenti giorni mondiali
per la prevenzione del suicidio sono disponibili sul sito dello IASP (www.iasp.info).
Ti suggeriamo di consultare questa lista e vedere cosa gli altri hanno fatto per pubblicizzare la prevenzione, altrimenti puoi compilare la nostra scheda sul sito dello IASP per dirci cosa hai organizzato per la giornata mondiale per la prevenzione del suicidio 2008.

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