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PSYCHOMEDIA
RISPOSTA AL DISAGIO
Disturbi della Comunicazione


" ..e io dicio male?."

Lo screening udito-linguaggio per la prevenzione e lo studio epidemiologico
dei disturbi di linguaggio nei bambini di 4 anni

Isanna Begotti*, Paola Frignani*, Marzia Lorenzini*
Emanuela Siliprandi*, Beatrice Bertelli**, Giacomo Stella***

* Logopediste azienda ospedale Suzzara (MN)
** Psicologa presso U.O di NPI azienda ospedale Suzzara (MN)
*** Responsabile del centro regionale per le disabilità del linguaggio e dell'apprendimento Bologna.

(lavoro presentato al convegno: "IMPARARE : QUESTO E' IL PROBLEMA"
La dislessia, da dove viene e dove va - San Marino, 25 - 26 Settembre 1998)



Dal 1988 viene attuata un'attività di screening udito - linguaggio rivolta ai bambini residenti nel territorio; i bambini sono convocati presso i nostri ambulatori con una modalità simile a quella delle vaccinazioni in un'età compresa tra i 4 anni e i 4 anni e 3 mesi. Questo lavoro si riferisce ad un campione costituito da 274 bambini.

Il protocollo per l'area linguistica, utilizzato nell'ultimo anno d'attività, prevede la somministrazione di quattro prove.

Due prove indagano il versante recettivo:

PPVT-R, versione italiana di prossima pubblicazione.

I dati percentuali esposti in questa comunicazione sono stati ottenuti dal calcolo delle medie e delle deviazioni standard del nostro campione, costituito da 274 bambini.

PROVA DI VALUTAZIONE DELLA COMPRENSIONE LINGUISTICA DI RUSTIONI di cui è stato proposto il protocollo 4A.

Due prove indagano il versante espressivo:

PROVA DI ELICITAZIONE E/O RIPETIZIONE di una lista di parole prelevate dal FANZAGO.

PROVA DI RIPETIZIONE FRASI di Zardini di cui sono state somministrate le prime 10 frasi.

Il protocollo audiometrico prevede: raccolta anamnestica e otoscopia effettuate da un Medico della Medicina scolastica, esame audiometrico e/o impedenziometria.

In questa sede esporremo solamente i dati relativi al protocollo linguistico. Lo screening ci permette non solo di individuare precocemente bambini a rischio per difficoltà di linguaggio ma anche di realizzare riflessioni epidemiologiche sul nostro territorio.

La recenza della somministrazione non consente ancora di sviluppare riflessioni cliniche longitudinali sulla popolazione valutata a rischio.

Iniziamo con i risultati ottenuti in ogni singola prova.

PPVT-R In questa prova di comprensione lessicale il 9,1% della popolazione si colloca nella fascia a rischio, ( compresa tra la 1° e la 2° deviazione standard inferiori alla media). Il 4,4% dei soggetti fornisce una prestazione (inferiore alla 2° deviazione standard) di significato clinico. L'1,5% dei bambini non collabora. Il totale dei bambini che si collocano al di sotto della media corrisponde al 15%.

Osserviamo come rispondono i bambini al test RUSTIONI.

Questa prova di comprensione morfo-sintattica è valutata facendo riferimento alle classi di merito indicate dall'autrice (insufficiente, scarso, medio basso, medio, medio alto, buono, molto buono).

Si osserva che il 5,1% dei bambini (cioè 14 su 274) ha una prestazione scarsa; l'1,1% (3 su 274) ha una prestazione insufficiente; solo 2 bambini (0,7%) non collaborano alla prova. Il 7% della popolazione si colloca in una posizione significativamente inferiore alla media rispetto a questo test.

La prova di elicitazione e ripetizione di parole, tratta dal test Fanzago, è la più critica per questa fascia d'età : il 16,8% dei soggetti presenta un problema articolatorio considerato ancora accettabile per la fase evolutiva ; l'8,4% dei soggetti rivela un deficit fonetico e/o fonologico.

Solo 2 bambini su 274 (cioè lo 0,7%) non collaborano.

Sul versante espressivo, nella prova di ripetizione frasi, si osserva che il 7,7% della popolazione si colloca nella fascia a rischio; una prestazione significativamente deficitaria è fornita dal 5,5% della popolazione. Occorre tuttavia aggiungere il 5,1% di soggetti non collaboranti alla prova, parte dei quali probabilmente non accetta di ripetere gli items perché consapevole dei propri limiti espressivi.

Possiamo concludere, a conferma di quanto riportato in letteratura, che in questa fase evolutiva sul versante espressivo la percentuale dei bambini interessata da un problema morfo- sintattico è minore rispetto a coloro che presentano un'alterazione fonetica e/o fonologica.

Dopo aver analizzato i risultati ottenuti in ogni singola prova, abbiamo classificato, considerando parallelamente le prestazioni nelle 4 prove, i soggetti in 4 categorie :

1°. 243 bambini (cioè l'88,7%) non presentano difficoltà di significato rilevante nelle 4 prove;

I rimanenti soggetti presentano prestazioni coerenti con diverse ipotesi diagnostiche da verificare:

2°. 17 bambini (cioè il 6,2%) : disturbo espressivo

3°. 8 bambini (cioè il 2,9%) : disturbo recettivo

4°. In 6 bambini (cioè il 2,2%) : disturbo misto.

Si tratta di 17 soggetti (6,2%) che presentano difficoltà di linguaggio esclusivamente sul versante espressivo.

10 di questi soggetti hanno fornito prestazioni medie (o in ogni caso entro la 1° deviazione standard inferiore alla media) ai test di comprensione lessicale e morfo-sintattica ; anche alla prova di linguaggio espressivo di ripetizione di frasi hanno ottenuto un punteggio medio (o comunque entro la 1° ds inferiore). Questi soggetti presentano un deficit fonetico-fonologico, evidenziato dalla prestazione alla prova di Fanzago.

2 dei 17 soggetti di questa categoria sono invece caratterizzati da un linguaggio recettivo integro, da assenza di deficit fonetico-fonologico, ma da prestazioni patologiche nella ripetizione frasi : questi bambini si caratterizzano soprattutto per un problema morfologico.

I rimanenti 5 soggetti, sempre caratterizzati da buone prestazioni sul versante recettivo evidenziano invece difficoltà espressive, che riguardano sia l'area morfo-sintattica (con punteggio alla ripetizione frasi inferiore alla 1° o alla 2° ds.) che l'area fonetico-fonologica .

Si tratta di 8 soggetti (il 2,9%), che hanno ottenuto un punteggio significativamente deficitario solamente nelle prove che indagano il linguaggio recettivo.

Di questi 8 bambini 6 mostrano una compromissione più rilevante nell'area morfo-sintattica (Rustioni inferiore alla 2° ds., cioè corrispondente alle classi di merito scarso o insufficiente) rispetto all'area lessicale (PPVT compreso tra la 1° e la 2° ds. inferiore alla media).

I rimanenti 2 soggetti di questa categoria ottengono punteggi significativamente deficitari, (cioè inferiori alla 2° ds.) sia al test di comprensione lessicale (PPVT-R) che al test di comprensione morfo-sintattica (Rustioni).

Non avendo riscontro né in clinica né in letteratura dell'esistenza di un D.S.L. solo recettivo, riteniamo indispensabile per questi bambini un approfondimento relativo alle loro funzioni cognitive e allo sviluppo di personalità.

Questa categoria è composta da 6 soggetti (2.2%). Si tratta di bambini con prestazioni scarse o insufficienti al Rustioni e che hanno un PPVT-R inferiore alla media (di 1 ds. per3 casi o di 2 ds. per3 casi).

Di questi 6 bambini solamente 1, sul versante espressivo presenta una compromissione solo nell'area fonetico-fonologica ; i restanti 5 hanno ottenuto nel versante espressivo punteggi significativamente deficitari sia al test di ripetizione frasi che al Fanzago. Dopo questa "scorpacciata di torte" ci sembra importante concludere affermando che questo lavoro verrà approfondito con un follow-up sui casi ritenuti a rischio.

Ci sembra inoltre rilevante, portare alla vostra attenzione, l'utilità di una discussione per la messa a punto di un protocollo di screening come strumento il più predittivo ed occulato possibile per individuare precocemente i disturbi di linguaggio.


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