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PSYCHOMEDIA
Tesi

Tesi di Laurea di Laura Rugnone

Internet: rischi e risorse per la comunità

Introduzione



L’avvento di Internet ha sortito cambiamenti rivoluzionari in più aspetti della nostra civiltà.
Da strumento per pochi eletti, la rete telematica, ha subito una diffusione capillare, talmente importante, da insinuarsi nelle trame della nostra quotidianità, modificando la percezione spazio-temporale, il modo di lavorare e studiare, la gestione del tempo libero, i codici comunicativi e relazionali.
La mediazione tecnologica amplia le possibilità di interazione e le arricchisce di nuovi significati ed elementi di complessità.
Il passaggio da un linguaggio fonetico ad uno ideografico, la de-sequenzalizzazione della produzione del significato e della sua fruizione implicano dei cambiamenti paradigmatici a carico della semantica canonica.
Ogni attività umana risente dell’influenza di tale innovazione e da questa viene sottoposta a ristrutturazione.
L’individuo è chiamato ad una nuova sfida di integrazione con le innumerevoli potenzialità offerte dalla rete che richiedono, per poter divenire vantaggi operativi, notevoli capacità di adattamento, strumenti, competenze e anche voglia di mettersi in gioco.
Internet è risorsa per sperimentarsi, per giungere a nuove consapevolezze, per velocizzare ed implementare gli scambi comunicativi, per superare le frontiere fisiche e in certi casi psicologiche, che segnano la quotidianità di ognuno.
Tali caratteristiche ci rimandano l’idea di un grande potenziale democratico, legato a tale strumento. Il sesso, la razza l’età, la nazionalità, la fede religiosa, le gerarchie, in rete, non hanno la pregnanza che rivestono nella quotidianità; ciò che nella relazione vis-a-vis costituisce, sovente, motivo di pregiudizio e stereotipia, nell’interazione mediata dal computer, perde il suo valore discriminante e fa spazio ad una comunicazione più libera.
Ma a fronte di tanti vantaggi internet porta con sé anche molti rischi.
Ci si può ritrovare catturati, imbrigliati nelle trame della rete, imprigionati da uno strumento che non si riesce più a dominare e dal quale si finisce con l’essere dominati.
Il “luogo” dell’interattività, della connettività, dell’allargamento della sfera relazionale può divenire rifugio da una vita reale vissuta come troppo minacciosa per essere affrontata. Questa infelice eventualità, che trasforma un’occasione di ampliamento delle proprie potenzialità di vita in un appiattimento delle stessa, trova le sue origini nell’interazione di più fattori inerenti, in primis, elementi di personalità predisponenti.
Inoltre Internet, in quanto strumento, è esposto ai più diversi usi e le sua grande versatilità e flessibilità non potevano certo passare inosservate agli occhi di chi ha trovato, in esso, il modo per attuare intenti criminali a danno della comunità. È facilmente intuibile che una simile risorsa nelle mani sbagliate, può trasformarsi in un’arma potente e pericolosissima.
Un ulteriore problema è connesso ai rischi di emarginazione in cui possono incorrere quelle categorie sociali cui l’accesso alla rete risulta più problematico .
Ci riferiamo sia a classi sociali economicamente svantaggiate che non dispongono delle risorse materiali, necessarie per connettersi, sia a disabili e anziani.
È proprio in quest’ambito che la psicologia di comunità diventa agente principe del superamento di tali barriere. L’attivazione di processi di empowerment che potenzino la cooperazione sinergica di tutti i poli della rete sociale è una delle strategie migliori per trasformare un ostacolo in un’occasione per accrescere il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini.
I tanti volti della rete telematica rendono impossibile darne una definizione o una valutazione univoca e statica. Lasciarsi prendere da facili entusiasmi o demonizzazioni sarebbe inutile ed improduttivo. Questo elaborato, lungi dal dare una visione esaustiva di un fenomeno così vasto e in continua crescita, vuole essere un contributo per cogliere meglio alcune delle sue tante declinazioni; un modo per attivare uno sguardo più lucido e consapevole su quelle che sono le reali potenzialità e i rischi cui ci si espone quando si naviga.
Il primo capitolo ripercorre le tappe storiche che hanno condotto alla diffusione di internet, dall’elitario mondo dell’ARPANET alle case di ognuno di noi. Vengono descritti gli strumenti di interazione reperibili in rete e l’autoregolamentazione (Netiquette) che “la rete” ha prodotto per orientarsi e avere dei codici comportamentali on-line.
Nel secondo capitolo vengono affrontati i rischi psicopatologici connessi alla rete, le ricerche e gli strumenti messi a punto per studiarne l’uso disfunzionale. Particolare attenzione è stata dedicata all’insorgere di problemi riguardanti l’abuso di internet nell’adolescenza.
Nel terzo capitolo, dopo un breve excursus sul crimine, sono state approfondite le forme di criminalità online e l’influenza della tecnomediazione sulla percezione del crimine da parte dei navigatori. Si è trattato della controversa figura degli hackers, della loro storia e delle tante tassonomie di cui sono stati oggetto. Da teorici della circolazione libera del sapere a predatori di grandi multinazionali a guardiani dell’innocenza dei bimbi che visitano la rete. Proprio l’innocenza violata è l’argomento del paragrafo conclusivo del 3° capitolo che tratta della pedofilia online e di come tutelarsi da tale fenomeno.
Il 4° e conclusivo capitolo tratta dei rischi di emarginazione cui la rete espone coloro che non si trovano nella condizione di poter usufruire a pieno del potenziale culturale e comunicativo di cui questa è portatrice. Tale rischio, si auspica, funga da pungolo per sollecitare l’attivazione di progetti ed iniziative, oltre quelle già realizzate, che promuovano un utilizzo della rete democratico, aperto a tutti. A tal riguardo sono state trattate le iniziative di alfabetizzazione che, invertendo il consueto rapporto educativo, hanno visto i giovani farsi docenti degli anziani. Una classe quest’ultima, la cui qualità di vita, può trarre grande vantaggio dalla rete.
Internet può divenire luogo della socialità, terreno fertile per la nascita di nuovi spazi di condivisione, di gruppalità. L’attivazione di una dialettica tra mondo off-line e mondo on-line, capace di coinvolgere gli enti territoriali, può condurre ad una maggiore consapevolezza del proprio potere decisionale e fattivo nella comunità.


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