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Tesi di Laurea di Laura Rugnone

Internet: rischi e risorse per la comunità

Capitolo 4 - Reti telematiche tra emarginazione ed empowerment

4.3 Nonni e Nipoti in rete


“Etiam seni esse discendum”
Seneca


Uno degli esempi più interessanti dell’utilizzo della rete, in percorsi di empowerment sociale, è quello che vede come obiettivo l’alfabetizzazione degli anziani al computer.
L’età senile, è una delle tappe più complesse dell’esistenza di ognuno. Non più produttivi lavorativamente, spesso ci si sente inutili e tagliati fuori da un tessuto sociale sempre in corsa verso obiettivi di efficienza e successo.
Il prototipo dell’anziano tipo è quello di un soggetto che vive del ricordo della vita vissuta. Tale visione non può che penalizzare una tappa che invece può, per molti versi, rappresentare una risorsa ancora viva e rigogliosa sia per l’anziano stesso che per la famiglia in cui è inserito.
La terza età è una fase dello sviluppo dell’individuo che, come le altre fasi si accompagna inevitabilmente a processi di trasformazione (Vianello, 1998).
Le teorizzazioni attuali di stampo socio-psicologico, invitano a sostituire al binomio tradizionale vecchiaia-decadimento, con un binomio più complesso ma maggiormente esplicativo ed operativamente maneggiabile, ossia senilità-cambiamento (Basso; Boschi; De Castro; Gamboz; Kaldor; Pancotto; Sverzut, 2002).
L’invecchiamento comporta una serie di nuove condizioni cui l’anziano è chiamato ad adattarsi:

- i progressivi mutamenti fisiologici (es. diminuzione delle funzioni visive ed uditive, riduzione della mobilità);
- la compromissione dello stato di salute concomitante all’eventuale insorgenza di malattie croniche invalidanti;
- il possibile deterioramento delle funzioni cognitive (es. demenza);
- la ristrutturazione di aspetti caratteriali e di conseguenza comportamentali;
- la variazione nei contatti sociali, per lo più connessa alla vedovanza, alla perdita di amici o familiari, ma anche conseguente alla necessita di fornire assistenza continua a persone significative della propria rete parentale ed amicale;
- l’eventuale dipendenza da estranei;
- i cambiamenti di tipo logistico (es. trasloco in un’abitazione diversa dalla propria o istituzionalizzazione);
- lo stereotipo negativo sugli anziani, dovuto al fatto che la nostra cultura ha una preferenza per i termini “sano, giovane, forte” e questo può influire negativamente sull’immagine che l’anziano stesso ha di sé.

Internet non consente certo di ringiovanire o di annullare tutti i problemi sopraelencati, ma apre una straordinaria serie di possibilità alla popolazione anziana. È un potenziale luogo di ritrovo ed un valido strumento di partecipazione alla vita comunitaria, di aggiornamento, informazione e condivisione delle proprie conoscenze.
Risale al 1984 il primo tentativo di divulgazione dell’utilizzo del computer dagli anziani. Furono Kearsley e Furlany a proporre e sviluppare, negli Stati Uniti, un net working program (programma di interconnessione) chiamato Seniornet. Questo consisteva in un programma di alfabetizzazione informatica per migliorare la vita degli anziani.
Nel 2000, dalle indagini svolte su Seniornet.org, presso l’università dell’Oklahoma, emerge che l’83% dei navigatori ultracinquantenni aveva imparato a navigare da solo, utilizzando la connessione con una media di 8 ore settimanali.
Inoltre tramite i forum online riescono a mantenere relazioni di aiuto e sostegno. Le indagini hanno rilevato anche una regressione della sintomatologia a carattere depressivo, grazie alla possibilità di intrecciare nuove amicizie e di contattare i membri della propria famiglia che abitano lontano.
Dati significatici ci giungono della ricerca condotta dal Pew Internet & American Life project nel 2004 riguardo il rapporto tra anziani e Internet in USA. Risulta che: il 22% degli Americani con più di 65 anni hanno accesso ad Internet con una crescita relativa del 47% rispetto al 2000 che contava solo una percentuale del 15% di internet users anziani. Mentre nella fascia d’età compresa tra i 50 e i 64 anni la percentuale si innalza ulteriormente per arrivare al 58%.
Inoltre mentre nel 2000 la popolazione di internet users anziani vedeva una netta predominanza degli utenti di sesso maschile (60%) rispetto a quella femminile (40%), nel 2004 si è raggiunta una parità.
Gli anziani tipo che usano la rete sono bianchi, con un livello di istruzione medio-alto, un buon reddito, e la connessione che utilizzano per navigare è dial-up.
Nonostante il divario nell’accesso, gli anziani online, utilizzano Internet quanto i navigatori più giovani. Il 94% degli anziani manda e riceve e-mail contro il 91% del totale dei navigatori. L’82% degli anziani usa un motore di ricerca, contro il 90% del totale dei navigatori. Il 9% degli anziani effettua telefonate on line, contro l’11% del totale dei navigatori. Il 59% degli anziani utilizza Internet per reperire notizie contro il 71% degli utilizzatori di Internet, in particolare su: salute (66% dei senior, stessa percentuale del totale degli utilizzatori di Internet, con un incremento del 25% dal 2000), finanza (41% dei senior contro il 44% del totale degli utilizzatori di Internet), politica (37% dei senior contro il 46% del totale degli utilizzatori di Internet), religione (26% contro il 29% del totale degli utilizzatori di Internet).
Anche gli anziani si fanno coinvolgere dal gioco online con una percentuale del 35% contro il 39% del totale degli utilizzatori di Internet.
Gli ostacoli che si frappongono fra gli anziani ed Internet prevalentemente dipendono da:

- mancanza di motivazione o di conoscenza: 8 anziani off-line su 10 non pensano che navigheranno mai, non conoscono nessuno che usi la mail o Internet;
- mancanza di esperienza: molti erano già in pensione quando vennero introdotti i computer;
- problemi di vista o impedimenti fisici: solo 4 disabili anziani su 10 hanno accesso ad Internet contro un tasso di 6 su 10 per la popolazione generale. Inoltre i siti web standard sono due volte più difficili per gli anziani che per i navigatori tra i 18 e i 55 anni. Risulta inoltre che gli anziani compiono circa 5 errori per ogni compito assegnato sul computer, mentre i giovani compiono in media un errore.

Quindi i corsi di alfabetizzazione informatica per anziani dovrebbero innanzitutto motivare la persona alla navigazione, tramite moduli facilmente comprensibili, interattivi ed informativi.
I ricercatori del Pew Internet & American Life project, guardano al futuro con ottimismo e confidano che il divario digitale generazionale tenderà a scomparire nei prossimi anni. Risulta infatti che le persone tra i 50 e i 58 anni, hanno abitudini on line più simili a quelle degli utilizzatori tra i 28 e i 39 anni, che non a quelle degli anziani veri e propri.
In Italia (Capodieci, 1998) i siti dedicati agli anziani sono oltre 800, il 96% di questi sono World Wide Web, il 4% sono gruppi di discussione, forum e chat collocate all’interno dei principali servizi commerciali online in USENET, newsgroup e BBS (bulletin board system).
Questo grosso numero di siti rende difficile una buona navigazione. Secondo quanto affermato da Collins (1996) i criteri che distinguono un buon sito sono:

- il contenuto: deve trattarsi di un sito originale e ben curato, credibile, regolarmente aggiornato e a larga diffusione;
- l’autorevolezza: riguarda la credibilità delle persone che dirigono e organizzano il sito e la competenza che dimostrano di avere;
- l’organizzazione: la possibilità di trovare qualcosa di utile e interessante dopo 3-4 click di mouse al massimo; riuscire a comprendere la "filosofia" del sito in breve tempo; una suddivisione semplice e logica delle varie parti che lo strutturano;
- la grafica: una buona coordinazione di stile e colori; la facilità con cui si segue l'impaginazione; una organizzazione dei links non troppo ingombrante; una buona leggibilità del testo e uno sfondo poco "intrusivo";
- l'accessibilità: una buona base di utilizzabilità e pochi links a "vicolo cieco";
- il Motore di Ricerca: è opportuno che le istruzioni per l’utilizzo dei motori di ricerca siano chiare e facilmente fruibili;
- la presenza di caratteristiche uniche di Internet: la possibilità di inviare e-mail con una sollecita interattività e una buona animazione degli scambi tra organizzatori e partecipanti alle mailing list.

Sulla base di tali principi Joyse Post (1996) del Philadelphia Geriatric Center ha individuato la Top Ten dei siti Web di interesse geriatrico.
Tra questi figurano anche dei siti psicogeriatrici italiani: un sito curato dal Gruppo di Ricerca Geriatria dell’USSL 41 “Alzheimer Ricerche Brescia” Dipartimenti Ricerche Clinica per la Malattia di Alzheimer- Ist. S. Cuore Fatebenefratelli: http: //www.alfea.it/italz/DOC5/htlm/viver-al.htm; un sito di notizie sul morbo di Parkinson: http://www.dada.it/aip/aip_ita.htm; ed altri ancora.
Il comune di Bologna, tramite la Rete Civica Iperbole, ad esempio, ha preso parte ad alcuni progetti europei espressamente dedicati all’alfabetizzazione degli anziani col progetto di ricerca e sviluppo Senior Online e la sua prosecuzione Senior Online Ten Telecom, attraverso la pubblicazione di un sito dedicato (www.comune.bologna.it/senioronline/) e la realizzazione di un manuale per l’accesso facilitato al mondo di Internet, distribuito e valicato nell’ambito del progetto.
Il sito offre sezioni tematiche distinte per argomenti e servizi: dai giochi agli appuntamenti in città fino, per i più cosmopoliti, a “siti fratelli” realizzati in altri paesi europei ed extraeuropei. A corredo dell’attività sul web è stato prodotto e distribuito, a chi ne facesse richiesta, un pacchetto multimediale per principianti, sviluppato anch’esso secondo specifiche grafiche e contenutistiche modulate sulle esigenze dei senior, un viatico ed una guida al web e alle sue infinite risorse.
Il progetto Iperbole, nell’ottica di un’integrazione col territorio, ha attivato uno sportello “fisico” presso l’Urp in cui viene fornito sostegno individuale per l’uso dei programmi di navigazione e gestione della posta elettronica, assistenza tecnica gratuita per eventuali problemi.
Tramite altri progetti ancora, la rete è quella diventa strumento per la creazione di una nuova “alleanza tra le età”. Grazie infatti ad una serie di iniziative promosse dai singoli comuni, Internet è divenuto punto di congiunzione tra giovani ed anziani, tra nonni e nipoti.
Grazie ad un’inversione dei ruoli non è l’anziano che insegna ai giovani ma è il giovane o il bambino che spiega al padre o al nonno come si usano le nuove tecnologie.
Era il 1998, si parlava poco di Internet, e lo si usava ancora meno. Fù allora che l’AIM (Associazione Interessi Metropolitani), associazione privata milanese impegnata in iniziative culturali innovative per Milano e per i milanesi, diede vita al progetto “Internet Nonni & Nipoti”, una proposta di corsi di Internet di base tenuti dai giovani delle scuole superiori. Uno studente (“nipote”) per ogni “nonno”. Si contarono 950 iscritti per i 120 corsi offerti.
Successivamente dalla collaborazione tra Microsoft e AIM è stata creata la prima scuola stabile gratuita di Internet per senior: “Internet Saloon”.
Dall’inaugurazione della scuola, tenutasi il 14 settembre 2000, fino alla fine del giugno 2004, circa 10000 persone hanno usufruito dei suoi corsi.
Storie, notizie, programmi dei corsi e degli incontri di Internet Saloon sono pubblicati nel sito www.internetsaloon.it.
Sempre all’interno del progetto Internet Saloon si è svolta una ricerca sul rapporto degli anziani e le tecnologie (Scano, 2003).
Dal campione preso in considerazione è emersa una leggera prevalenza di donne (54%), dato che svela la mendacità dello stereotipo che vuole il genere maschile maggiormente interessato al mondo dell’informatica. Anche se è da tenere in considerazione il fatto che Internet Saloon, prima che come luogo di apprendimento si offre come opportunità di incontro e socializzazione.
L’età media del campione è di 67 anni, gli ultrasettantenni rappresentano comunque una fascia numerosa e tra di loro non è trascurabile la quota di ultraottantenni. Il livello di istruzione vede una prevalenza di laureati (28,7%) e di diplomati (scuola media superiore 53,8%) rispetto agli anziani con titoli di studio inferiori (17,5%).
Riassumendo gli anziani dotati di un bagaglio formativo ricco di esperienze risultano presumibilmente più sensibili di altri agli stimoli di un mondo esterno che parla sempre in misura maggiore il linguaggio dei computer e di Internet e, allo stesso tempo, più attenti, in quanto propensi a tenersi informati, alle opportunità offerte da iniziative nell’ambito del sociale.
Dal punto di vista professionale gli anziani, prima del pensionamento, ricoprivano, nella maggior parte dei casi, posizioni lavorative solitamente considerate di alto profilo; relativamente meno numerosi sono gli anziani che occupano posizioni considerate di medio e basso profilo.
Come l’istruzione, anche l’esperienza professionale pare avere un’influenza sostanziale sul rapporto degli anziani con la tecnologia e, in particolare, con Internet.
Lo status socio-economico è prevalentemente alto (45,5%), e ciò era intuibile come conseguenza dei dati sull’istruzione e la professione svolta.
Inoltre oltre il 60% degli intervistati ritiene di aver migliorato la propria vita: si tratta di persone che, avendo molto tempo a disposizione, preferiscono arricchirsi e usare le straordinarie opportunità offerte dalla tecnologia invece che subire passivamente i messaggi televisivi, appropriandosi di nuove conoscenze facendo amicizie ,o anche solo appagando delle curiosità (Martinetti, 2004).
Nel 2003 il comune di Roma ha varato il progetto “Nonni su Internet”, un’iniziativa ideata e realizzata dal Consorzio Gioventù Digitale con il contributo di Microsoft Italia. Lo scopo è avvicinare gli anziani all’uso del computer, di Internet e della posta elettronica e facilitarli nell’utilizzo dei servizi digitali e di e-government promossa dalla pubblica amministrazione.
L’iniziativa prevede un corso, completamente gratuito, aperto a 30 nonni, in cui saranno gli studenti delle 20 scuole romane che Microsoft Italia ha dotato gratuitamente delle attrezzature informatiche necessarie, ad impartire le lezioni.
È stato previsto uno studente ogni due anziani, con la supervisione di un insegnante. Sono state inoltre attivate, presso i municipi della provincia, delle postazioni informatiche, dove i nonni possono esercitarsi e insegnare agli altri anziani l’uso del computer.
Obiettivo del progetto, come dichiara Tullio De Mauro, presidente del Consorzio Gioventù Digitale, è combattere l’analfabetismo digitale, ostacolo alla piena partecipazione di tutti i cittadini alla vita democratica.
Altre esperienze similari sono state attivate presso l’Università popolare della terza età di Bari che in collaborazione con l’AUSER (Associazione per l’autogestione dei servizi e la solidarietà) ha promosso l’iniziativa “Nonnonline”.
Uno studio condotto dal Centro Italiano Sviluppo Psicologia di Roma ha cosi sintetizzato i vantaggi per la terza età derivanti dall’uso di Internet:

- il web stimola funzioni cognitive quali percezione, attenzione, tempi di reazione, memoria e ragionamento, combattendo il decadimento dell’efficienza psichica globale;
- il web mantiene attiva la curiosità intellettuale dell’anziano;
- il web permette agli ultrasessantenni di restare al passo con l’avanzare della società, conservando una maggiore autonomia;
- tramite le chat e le atre attività di telecomunicazione web può aumentare i contatti sociali e assicurare informazioni aggiornate; si possono formare nuove amicizie, creare relazioni, contattare i membri della famiglia. Per i pensionati c’è la possibilità di condividere le loro conoscenze e abilità con altri, nonché la nuove opportunità lavorative;
- come dimostrano gli studi condotti presso l’università dell’Oklahoma (Seniornet.org), attraverso forum on-line è possibile realizzare e mantenere relazioni di aiuto e sostegno per gli individui che hanno una rete di relazioni sociali limitate a causa di perdita di mobilità o per altri fattori. Le relazioni on-line possono essere un importante arricchimento delle relazioni faccia-a faccia;
- benché non necessariamente le relazioni on-line vengano usate per risolvere problemi, è invece significativo il contributo che danno nella gestione dello stress e nel migliore l’umore.


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