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PSYCHOMEDIA
Tesi

Tesi di Laurea di Giuseppe Dimitri

La ricomposizione familiare dal punto di vista dei figli del divorzio
Riorganizzazione delle relazioni familiari tra continuità e cambiamento


Capitolo 8 - Il campione

8.2. I nuclei familiari che compongono le “Costellazioni Familiari” dei soggetti intervistati



Nel complesso abbiamo individuato 21 famiglie ricomposte, di cui 10 semplici e 11 complesse(87) (vedi fig. n. 7). Le 10 famiglie ricomposte semplici sono costituite da: 4 nuclei familiari ricostituiti semplici; 6 nuclei familiari ricostituiti complessi e da 10 nuclei monogenitoriali. Dei 4 nuclei ricostituiti semplici 1 è materno con nuovi figli e 3 sono paterni senza nuovi figli.

Mentre i 6 nuclei ricostituiti complessi risultano essere tutti quanti paterni, di cui 3 con "nuovi figli" nati dalla attuale unione e 3 senza. Infine dei 10 nuclei monogenitoriali, 9 sono materni e solo 1 è paterno. Tutte e 9 le madri dei nuclei monogenitoriali sono risultate essere affidatarie dei figli i quali convivono stabilmente con loro. Questi dati concordano con quanto rilevato da un'indagine ISTAT del 1994 condotta in Italia, commentando la quale A.L. Zanatta (1997) sostiene che in seguito alla rottura coniugale, in più del 90 % dei casi, i figli restano a vivere con la madre, non solo perché c'è una maggiore tendenza nelle separazioni giudiziali a privilegiare l'affidamento materno, ma anche perché in questo senso si accordano la maggioranza degli ex-coniugi quando ricorrono ad una separazione consensuale.
Le 11 famiglie ricomposte complesse, invece, sono formate da: 16 nuclei familiari ricostituiti semplici e 6 nuclei familiari ricostituiti complessi. Dei 16 nuclei ricostituiti semplici, 10 (5 materni e 5 paterni) hanno figli della attuale unione; 6 (3 paterni e 3 materni) non hanno nuovi figli. Mentre in nessuno dei 6 nuclei ricostituiti complessi, di cui 3 sono materni e 3 paterni, ci sono figli della nuova coppia.
Complessivamente, abbiamo raccolto informazioni relative a ben 42 nuclei familiari, 32 dei quali sono ricostituiti (vedi fig. n. 9). Di questi 20 sono ricostituiti semplici e 12 complessi. Tenendo in considerazione che il prevalere delle famiglie ricostituite semplici sulle complesse potrebbe essere del tutto casuale, ipotizziamo che la ricerca di semplicità sia strettamente correlata all'esigenza di ridurre le differenze tra famiglia ricostituita e famiglia tradizionale. Quando, infatti, nella convivenza è solo un partner ad avere figli da precedenti unioni alcuni compiti evolutivi possono essere evitati, primo fra tutti quello di dover mettere in contatto tra loro, anche nella convivenza, figli che non hanno condiviso una storia familiare e che si trovano invece accomunati in un sottosistema filiale che rimanda a quello definito da una fratria. In una famiglia ricostituita semplice, inoltre, è solo un partner a proporre il compito di definire una relazione con l'ex-coniuge e solo un partner ha il compito di farsi accettare dai figli dell'altro come figura genitoriale(88).
Se prendiamo in considerazione la tipologia di ricostituzione (vedi fig. n. 8) notiamo che: sul totale, 20 nuclei (pari al 62,5 %) sono ricostituiti paterni, 11 (il 55 %) semplici e 9 (il 45 %) complessi; mentre 12 (il 37,5 % del totale) sono ricostituiti materni. In questi ultimi, a differenza dei primi, abbiamo riscontrato una netta prevalenza dei nuclei ricostituiti semplici (9 casi, pari al 75 %) sui complessi (3 casi, pari al 25 %).

L'insieme dei dati, considerando anche la netta prevalenza dei nuclei monogenitoriali materni, sembra indicare che: le madri, essendo nella gran parte dei casi affidatarie dei figli, incontrano maggiori difficoltà o sono meno propense a ricostituire una famiglia dopo la separazione, e che in quei casi in cui tentano questa "avventura" preferiscono situazioni di minore complessità e più gestibili per loro e per i propri bambini. Inoltre l'alta frequenza dei nuclei monogenitoriali materni con figli conviventi ci porta a sottolineare come quasi la metà dei soggetti da noi intervistati abbia partecipato solo indirettamente alla ricostituzione familiare del genitore non residente, assumendo una prospettiva differente da coloro che hanno fatto l'esperienza diretta della ricostituzione del genitore convivente.


Note:
87.Questa distinzione è stata fatta seguendo le indicazioni di Coleman e Gagon (1994) che definiscono famiglie ricomposte complesse quelle in cui entrambi gli adulti portano a vivere con loro i figli delle precedenti unioni e semplici quelle in cui lo fa solo uno dei genitori (vedi sopra, pag. 30).
88 Mazzoni S., 2002: Nuove Costellazioni Familiari: le Famiglie Ricomposte, Giuffrè, Milano.


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