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PSYCHOMEDIA
Tesi

Tesi di Laurea di Giuseppe Dimitri

La ricomposizione familiare dal punto di vista dei figli del divorzio
Riorganizzazione delle relazioni familiari tra continuità e cambiamento


Il difficile compito di divenire “Famiglia Ricostituita”

4.2. Problematiche delle coppie ricostituite



Solitamente, al momento del primo matrimonio o della prima esperienza di convivenza, gli individui attraversano due fasi successive: quella della vita in coppia, e, in seguito alla nascita di uno o più figli, quella dell’assunzione del ruolo genitoriale. Nel caso delle famiglie ricostituite, invece, le due tappe si sovrappongono per il fatto che uno o entrambi i partner portano con loro i rispettivi figli delle precedenti unioni. E’ quindi evidente che, mentre, al momento del primo matrimonio o della prima convivenza, si può essere: prima, amanti e coppia, successivamente genitori e, se possibile, ancora coppia; nelle famiglie ricostituite si è contemporaneamente e tutto ad un tratto amanti, coppia e genitori, ma spesso, anche genitori di figli già in parte allevati da altri.
M. McGoldrick e E. A. Carter (1980) hanno individuato alcuni fattori che predicono la difficolta a compiere il passaggio alla famiglia ricostituita:
1) una profonda discrepanza tra gli stadi del ciclo di vita delle due famiglie;
2) la negazione della precedente perdita e/o un breve intervallo tra i matrimoni;
3) la mancata risoluzione dei problemi relazionali nella prima famiglia;
4) l’irreale aspettative che il nuovo matrimonio sarà facilmente accettato dai figli e la non presa in considerazione delle difficoltà emotive che questo evento determina in essi;
5) l’incapacità di abbandonare l’ideale della prima famiglia intatta e di elaborare un nuovo modello di famiglia;
6) gli sforzi necessari ad istaurare solidi legami con i membri della nuova famiglia;
7) l’esclusione del genitore biologico o dei nonni, o il contrastare la loro influenza da parte del genitore affidatario;
8) la tendenza ad agire come se si trattasse di una famiglia normale.
Guy Ausloos (1998) individua tre meccanismi che sono alla base delle problematiche riscontrate nelle coppie ricostituite:


L’idealizzazione
L’ex-coniuge è spesso visto come il ricordo di un fallimento, dell’errato investimento in una relazione amorosa. Questo insuccesso è difficile che possa essere accettato dagli ex-partner soprattutto se questi, in seguito alla idealizzazione del rapporto, credevano di aver trovato il “grande amore” o erano convinti che la loro relazione fosse stata il frutto di una scelta reciproca. Ancora più profondo è il senso di fallimento se uno o entrambi si sentono responsabili di ciò che è avvenuto. Della stessa intensità, se non ancora più forte, è l’idealizzazione e l’investimento dei partner verso la nuova coppia che si sta per ricostituire. Essi tenderanno a sviluppare delle aspettative irreali, dei miti familiari, investiranno eccessivamente le loro energie sulla coppia nel tentativo di riparare al fallimento e dimostrare che sono in grado di costruire una famiglia normale, di non sbagliare ancora;

I ricordi
Secondo l’autore quando una persona lega una nuova relazione amorosa non è più “vergine”, nel senso che ha ormai maturato delle esperienze, sviluppato delle abitudini, consolidato dei patterns di comportamento. Per questo motivo, senza accorgersene, ciascun partner si trova a mettere in atto schemi di interazione, conosciuti e adottati nei nuclei familiari di cui ha fatto precedentemente parte, o ad attendersi che l’altro/a reagisca in una certa maniera. Può pensare che non ci sia bisogno di chiarire le proprie intenzioni o le proprie idee perché l’altro le conosce già. Quindi, nel momento in cui si supera la prima fase dell’idealizzazione, inevitabilmente i due partner iniziano a fare dei confronti tra la prima e la seconda unione. Molto spesso, i ricordi delle precedenti relazioni tornano alla mente di entrambi i partner ma, poiché essi hanno vissuto esperienze diverse, non coincidono e rendono difficile la negoziazione di nuovi modelli e di nuove aspettative circa il funzionamento della attuale coppia;

La comunicazione
L’aver vissuto esperienze differenti e l’avere diversi ricordi influenzano anche le modalità di comunicazione tra i membri. Può capitare che ognuno dei partner abbia sviluppato, nella precedente famiglia, un proprio codice di comunicazione e rischia quindi di essere frainteso o di attendersi dall’altro di essere immediatamente capito senza il bisogno di essere particolarmente esplicito. Anche se questo codice può essere modificato, ciò richiede che l’individuo sia consapevole dell’esistenza di una impossibilità comunicativa e che impegni tempo ed energie nell’individuare nuovi modi comuni di intendersi e comunicare. Tuttavia, anche se queste difficoltà sono presenti in ogni coppia nel momento in cui si sta per costituire, poiché ogni membro porta con se un linguaggio, delle aspettative ed assume dei ruoli che ha appreso e sperimentato nella propria famiglia di origine, nei nuclei ricostituiti i problemi si duplicano in quanto intervengono anche i ricordi delle precedenti unioni.
Riassumendo, i partner si trovano a dover rompere con un passato in cui non sono più una coppia ma continuano ad essere dei genitori, per investire le proprie energie in un futuro dominato dal desiderio di essere amanti, ma che deve fare i conti con il fatto che uno o entrambi sono genitori. I due nuovi innamorati preferirebbero essere soli, senza l’incombenza dei figli delle precedenti unioni, ma, per il fatto di essere genitori, non possono né vogliono abbandonare i propri figli.


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