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PSYCHOMEDIA
Tesi

Tesi di Laurea di Giuseppe Dimitri

La ricomposizione familiare dal punto di vista dei figli del divorzio
Riorganizzazione delle relazioni familiari tra continuità e cambiamento


Le “Famiglie Ricomposte”

2.4. Evoluzione delle ricerche sulle famiglie ricomposte in Inghilterra



Negli ultimi anni in Inghilterra si è assistito alla crisi della famiglia o, più esattamente, della genitorialità. E' stata ormai superata "l'età dell'oro" della famiglia nucleare tradizionale con i ruoli paterno e materno chiaramente definiti, accettati e coscienziosamente adempiuti da tutti. Alcuni cambiamenti demografici come: l'aumento delle unioni libere (coppie di fatto), delle nascite al di fuori del matrimonio, del numero dei divorzi, dei nuclei monoparentali e dei secondi matrimoni hanno portato alla nascita di una pluralità di modelli familiari. Inoltre negli ultimi dieci anni si è assistito ad un profondo cambiamento nel ruolo femminile e nelle aspettative delle donne che hanno determinato un crescente impegno delle madri nel mercato del lavoro. In ogni caso, in Inghilterra, la famiglia ricomposta è una tipologia familiare in piena espansione e, di conseguenza, negli ultimi quindici anni si è assistito ad una crescita considerevole delle ricerche su queste nuove famiglie. In esse si sottolineano le problematiche di carattere giuridico, economico, sociale e psicologico, presenti in tali nuclei, legate alla distinzione tra la genitorialità biologica e la genitorialità sociale. I lavori realizzati in Inghilterra variano dallo studio dei casi singoli, da parte di psicologi clinici o di terapeuti familiari, alle ricerche qualitative sulle rappresentazioni e sulle esperienze di vita nelle famiglie ricomposte, fino alle inchieste quantitative su grossi campioni che si occupano soprattutto degli effetti della ricomposizione familiare sullo sviluppo dei figli.
Bisogna attendere il 1991 per avere i primi dati statistici ufficiali sulle famiglie ricomposte in Inghilterra. Secondo il censimento di quell'anno l'8 % delle famiglie con figli a carico avevano almeno uno nato da un'unione precedente (legittima o di fatto) di uno o di entrambi i partner. Nell'86 % dei casi si trattava di figli della donna, nel 6 % dell'uomo e in un altro 6 % dei due membri della attuale coppia. E' risultato inoltre che la gran parte delle famiglie ricomposte si formano in seguito al divorzio (Haskey, 1989,1990)(1). Si è stimato che quattro matrimoni su dieci celebrati in Inghilterra termineranno in una separazione e che, se la tendenza attuale continua, un figlio su quattro assisterà allo scioglimento della propria famigli prima di aver compiuto sedici anni. I dati provenienti dai censimenti sottolineano anche che le famiglie con un genitore acquisito appartengono, molto più spesso di quelle unite, a categorie socio economiche meno elevate.
Studiando le aspettative dei genitori circa la riuscita scolastica dei figli, si è trovato che le madri risposate nutrono più scarse attese nei loro confronti, quando sono adolescenti, rispetto a quando questi avevano cinque anni ed esse non si erano ancora risposate. Da altre ricerche (Burgoyne e Clark, 1984; Richards e Dyson 1982)(2) è risultato che le madri, rispetto ai padri, investono maggiori energie affettive nei confronti del nuovo partner e questo le renderebbe meno disponibili verso i propri figli.
Nei lavori sul comportamento sociale e l'atteggiamento affettivo si è trovato che i figli delle famiglie ricomposte hanno maggiori probabilità di essere valutati come "devianti" rispetto a quelli provenienti da famiglie intatte. Anche in questo caso, come per la riuscita scolastica, i problemi comportamentali sono ancora più frequenti se le famiglie ricomposte si sono formate dopo un divorzio rispetto a quelle costituitesi successivamente alla morte di un genitore. Ulteriori studi hanno mostrato che nelle famiglie costituite dalla madre e dal padre acquisito i figli hanno più spesso comportamenti disturbati in confronto a coloro che vivono in famiglie dove la madre è sola (Elliott e Richards, 1991).
Altre ricerche si sono occupate dei figli giovani-adulti: i maschi di questa età, che hanno vissuto in famiglie ricomposte, abbandonano più precocemente gli studi e la casa dei genitori così come tendono a formare più presto una coppia e ad avere un figlio rispetto a coloro che hanno vissuto con entrambi i genitori o con la sola madre. Per le figlie giovani-adulte il quadro è meno chiaro. Anche esse lasciano prima la scuola o la casa paterna se hanno vissuto in un nucleo ricomposto, ma, nel loro caso, è il divorzio della famiglia di origine, seguito dalla formazione di un nucleo monoparentale o ricomposto, che si associa alla maternità precoce e alla gravidanza fuori dal matrimonio.
Burgoyne J. e Clark D. (1984)(3), occupandosi dei ruoli e delle relazioni nelle famiglie ricomposte, affermano che anche se la nuova coppia si forma in seguito all'attrazione reciproca e all'investimento affettivo dei due adulti, i figli non sono scelti allo stesso modo dal genitore acquisito. Mentre la nuova coppia è impaziente di prendere l'avvio e ricominciare, i figli rappresentano un ricordo dei fallimenti e delle situazioni negative passate e possono opporsi alla nuova relazione nascente. In più, la formazione della famiglia ricomposta accelera artificialmente il ciclo familiare prolungando la fase della formazione della coppia e dell'arrivo dei figli, cosa che richiede un gran numero di adattamenti. In questa situazione il "colpo di fulmine", che molti genitori acquisiti vorrebbero si prolungasse alla relazione tra loro ed i figli, è assolutamente irrealizzabile ed è, anzi, fonte di ansia a delusione (Brown, 1982)(4).

Note:
1 Cit. in: M. T. Meulders-Klein e I. Théry, op. cit
2 Cit. in: M. T. Meulders-Klein e I. Théry, op. cit
3 Burgoyne J. e Clark D., 1984: Making a go of it: A Studi of Stepfamilies in Sheffield, London, Routledge e Kegan Paul.
4 Brown D., 1982: The Stepfamily: a Growing challenge for Social Work, SWT Monograph, Norwich, University of East Anglia, , Cit. in: M. T. Meulders-Klein e I. Théry, op. cit


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