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PSYCHOMEDIA
Tesi

Tesi di Laurea di Giuseppe Dimitri

La ricomposizione familiare dal punto di vista dei figli del divorzio
Riorganizzazione delle relazioni familiari tra continuità e cambiamento


Un nuovo concetto di famiglia: “dalla famiglia alle famiglie”

1.3. Il nuovo modo di concepire il matrimonio: alle origini della crisi coniugale



Il progressivo affermarsi dell'industrializzazione ha favorito un consistente aumento del tasso dei matrimoni ed un abbassamento dell'età media al matrimonio che hanno fatto in modo che i primi decenni del novecento fossero considerati come «l'età d'oro della nuzialità». Tuttavia questa fase "dell'esplosione dei matrimoni" è stata, in effetti, molto breve. A partire dagli anni Sessanta, infatti, nonostante i tassi di nuzialità continuavano a rimanere alti, si iniziava a rilevare in molti paesi, ed in particolare nel nord Europa, un rallentamento sia nella propensione al matrimonio, sia nell'abbassamento dell'età allo stesso. Questo parziale rovesciamento della tendenza a ridurre l'età al matrimonio avviene contestualmente ad un abbassamento dell'età in cui avvengono i primi rapporti sessuali (tra i 15 e i 17 anni in Italia), sancendo così non solo la separazione tra sessualità e procreazione, ma anche tra sessualità e matrimonio, e, ancora, tra sessualità e status adulto considerati strettamente coincidenti dal modello europeo di matrimonio (Castiglioni e Della Zanna 1997; Garelli 2000)(1). La netta separazione tra sessualità, matrimonio e procreazione ha sconvolto le sequenze normali e attese venti-trenta anni fa. Da un lato non è più il matrimonio ad autorizzare la sessualità della coppia, poiché i giovani tendono ad avere rapporti sessuali nella fase di fidanzamento, dall'altro non basta la procreazione per dare luogo al matrimonio. Dietro questi cambiamenti ci sono diverse cause come: la diffusione in tutti gli strati sociali del complesso dell'amore romantico, una crescente autonomia nei comportamenti e nei consumi delle generazioni più giovani, l'aumento della scolarizzazione, soprattutto per le donne, ed i processi di emancipazione femminile.
L'ideale della parità tra i sessi e l'allargamento delle sfere di azione e delle opportunità aperte alle donne hanno portato a profonde trasformazioni sia nel processo di formazione della coppia che nel modo di concepirla. Il matrimonio ha perso sempre più il suo ruolo di passaggio obbligato per l'esercizio della sessualità, soprattutto femminile. Attualmente è l'amore, o meglio l'innamoramento, da solo a svolgere la funzione di legittimazione della sessualità. In altri termini, oggi, l'amore ed il sesso individuano una coppia ben prima, ed anche a prescindere, del matrimonio. Gli attuali rapporti di coppia si caratterizzano per la loro negoziabilità e reversibilità. In misura crescente la coppia si costituisce in un processo di verifica e negoziazione che comprende anche passaggi (la sessualità, la convivenza temporanea, ecc.) prima autorizzati e messi in moto solo dal matrimonio. Inoltre, sempre meno il matrimonio d'amore è inteso come processo fusionale e asimmetrico, in cui il benessere e la riuscita dell'uomo diventano l'interesse della donna. Al contrario, nei matrimoni contemporanei l'obiettivo di ciascun componente la coppia, e della donna in particolare, è di mantenere la dualità: "non di due fare uno ma di uno più uno fare due". Irène Thèry (1999) definisce l'attuale istituzione matrimoniale come matrimonio conversazione: in cui il rapporto di coppia coniugale è continuamente costruito e ricostruito.
Il matrimonio odierno non si fonda più sull'ethos del sacrificio e dell'aiuto reciproco, bensì sulla spontaneità degli affetti, sull'idea di un innamoramento che dura nel tempo e soprattutto sulla promozione della parità e simmetria tra i due sessi. La coppia rifiuta di fare una scelta definitiva e vincolante per tutta la vita, perché ciò annullerebbe quello spazio di flessibilità e autonomia in cui viene simboleggiata la propria soggettività. La qualità del rapporto diviene quindi il criterio fondamentale adottato per decidere di mantenere o sciogliere il vincolo matrimoniale (Quadrio-Aristarchi, Venini, 1992).

1 Cit. in Saraceno C. e Naldini M., 2001: Sociologia della famiglia, Il Mulino, Bologna


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