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PSYCHOSOMATIC MEDICINE - VOL. 63, N. 3 / 2001

Cerebral Activation in Patients with Irritable Bowel Syndrome
and Control Subjects During Rectosigmoid StimulationPatients

Bruce D. Naliboff, Stuart W.G. Derbyshire, Julie Munakata,
Steve Berman, Marck Mandelkern, Lin Chang and Erman A. Mayer


 
La sindrome dell’intestino irritabile (IBS, irritable bowel sindrome) è estremamente diffusa ed è una delle patologie intestinali più comuni sia in medicina di base che specialistica. I costi socio-sanitari indotti da questa sindrome sono altissimi, in termini sia diretti (farmaci, esami, visite specialistiche) che indiretti (assenteismo dal lavoro).
Pochissimo si sa purtroppo dei meccanismi etiopatogenetici. Uno dei campi più avanzati nella ricerca è lo studio dei circuiti neuronali sia periferici (il cosiddetto sistema nervoso enterico) che centrali. Le ricerche hanno mostrato che i pazienti con IBS mostrano un meccanismo neuropsicologico denominato symptom amplification, ossia hanno una aumentata risposta percettiva tanto agli stimoli intestinali dolorosi (abbassamento della soglia nocicettiva) quanto alle normali sensazioni fisiologiche provenienti dall’intestino.
Il profilo di risposta percettiva mostrata da questi pazienti è significativamente superiore sia rispetto ai controlli sani che a pazienti con altre patologie organiche del retto-sigma, come la rettocolite ulcerosa. Inoltre, vi sono evidenze sperimentali ed epidemiologiche per cui i pazienti con IBS tendono a descrivere verbalmente le sensazioni intestinali con termini avversativi e ad avere comorbilità con disturbi di panico e da stress.
Ciò suggerisce l’ipotesi che disturbi d’ansia e IBS abbiano una qualche sovrapposizione nell’aumento di risposta dei circuiti centrali di mediazione dello stress, come ad esempio il locus ceruleus e le proiezioni ascendenti noradrenergiche.
In questo studio californiano, gli autori hanno sottoposto 20 pazienti con IBS e 20 soggetti sani di controllo appaiati ad un esperimento neurofisiologico. Essi hanno usato un barostato con palloncini per indurre distensione nel retto e nel sigma ed hanno contemporaneamente analizzato con la scansione tomografica ad emissioni di positroni (PET) quali aree cerebrali vengono attivate durante la percezione degli stimoli nocicettivi intestinali. La particolarità di questo protocollo di studio è il fatto che è stato particolarmente centrato sull’analisi delle immagini PET non durante la distensione del retto-sigma ma quando i soggetti hanno mentalmente anticipato la sensazione dolorosa. In sostanza, i ricercatori hanno registrato la prima scansione in condizione di base (nessuna distensione) informando i soggetti che non vi era alcuna inflazione dei palloncini; nella seconda registrazione, hanno gonfiato i palloncini in misura percepibile ma non dolorosa (45 mm Hg per 60 sec), avvertendo i soggetti che avrebbero avuto una sensazione fastidiosa; la terza registrazione è avvenuta senza distensione (0 mm Hg) ma informando i soggetti che la stimolazione immediatamente successiva sarebbe stata molto più intensa di quella precedente. Dopo queste 3 registrazioni, i palloncini sono stati gonfiati a 60 mm Hg per 15 volte per una durata di 30 sec ciascuna con intervalli di inflazione a 5 mm Hg per 30 sec. In questa fase non vi è stata alcuna registrazione PET. La stessa procedura delle prime 3 registrazioni è stata ripetuta in modo identico dopo questa fase centrale di massima stimolazione intestinale.
I risultati sono stati i seguenti:

1) sia i pazienti con IBS che i soggetti di controllo hanno evidenziato una risposta simile rCBF (regional cerebral blood flow) tanto allo stimolo quanto alla sua anticipazione mentale. Le aree interessate maggiormente sono state la corteccia prefrontale laterale, la corteccia orbitale frontale (soprattutto l’area 11 di Brodmann), sino all’area mediana della corteccia prefrontale. Si tratta di aree cerebrali che svolgono una funzione importante nello stato di attenzione vigilante verso gli stimoli in entrata. Inoltre la corteccia orbitofrontale ha presumibilmente una funzione integrativa delle sensazioni e di immagazzinamento delle informazioni nella memoria operativa, oltre ad essere intrinsecamente connessa con alcuni centri (come l’ipotalamo e l’amigdala) che mediano la risposta neurofisiologica e comportamentale verso gli stimoli avversativi ed alla paura associata alla loro anticipazione. La risposta simile alla stimolazione reale ed alla sua anticipazione, tanto nei soggetti sani quanto nei pazienti IBS, fa presumere che vengano attivate gli stessi circuiti implicati nell’elaborazione degli stimoli emozionali e somatici che generano risposte ansiose;

2) i pazienti con IBS hanno evidenziato, rispetto ai controlli, una riduzione significativa dei circuiti (lobo temporale e tronco cerebrale) implicati nell’integrazione delle risposte affettive, neurovegetative e antinocicettive agli stimoli avversativi ma un significativo aumento di attivazione delle aree cerebrali (corteccia cingolata posteriore e strutture frontali lateralizzate a destra) implicate nell’elaborazione di informazioni emotive negative.

In conclusione, lo studio ha mostrato che i pazienti IBS evidenziano una alterazione delle risposte cerebrali tanto agli stimoli intestinali nocicettivi quanto alla loro anticipazione. E’ pertanto presumibile che essi abbiano una alterata modulazione centrale del sistema noradrenergico, simile a quanto si ipotizza nei disturbi d’ansia e di panico.

Il punto debole degli studi neurofisiologici sulla IBS è costantemente rappresentato dal fatto che non vi è mai corrispondenza fra le sensazioni intestinali prodotte in laboratorio e la presenza di sintomi acuti. In altre parole, l’induzione sperimentale delle stimolazioni intestinali non è sovrapponibile alla produzione naturale di sintomi, il che complica ulteriormente l’interpretazione di esperimenti come quelli descritti in questo lavoro e fa presumere che gli studi sperimentali abbiano scarsa validità ecologica, e quindi scarsamente operativi nell’utilità clinica.

Bruce D. Naliboff
CURE Digestive Diseases Research Center
Building 115, Room 223
11301 Wilshire Boulevard
Los Angeles, CA 90073

Email: naliboff@ucla.edu


 
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