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JOURNAL OF PSYCHOSOMATIC RESEARCH - VOL. 50, N. 4 / 2001
A meta-analytic review of coping with illness: Do causal attributions matter?

S. C. Roesch and B. Weiner


 

Bernard Weiner, co-autore di questo lavoro, è noto per la sua attributional theory, elaborata verso la metà degli anni ’80, secondo cui gli individui elaborano interpretazioni post hoc di ciò che ha causato una malattia per rispondere alla giustificata domanda “perché mi sono preso questa malattia?”. Nel modello di Weiner, l’attribuzione di una causa ha dirette influenze sul coping nei confronti della malattia e sull’adattamento alle modificazioni di vita indotte dalla malattia. In questa review, gli autori hanno effettuato una meta-analisi in cui hanno valutato 27 lavori (selezionati in base a precisi criteri di inclusione dopo una ricerca sia elettronica su alcuni importanti database bibliografici che manuale) in cui sono state studiate, attraverso varie metodologie uniformate dagli autori per consentire la valutazione meta-anlitica per dati aggregati, patologie fisiche eterogenee (dall’infertilità all’AIDS ai traumi del midollo spinale), dati sull’attribuzione causale e modalità di coping.
Gli autori definiscono i significati dei 3 costrutti (attribuzione, coping e adattamento) studiati. L’attribuzione viene scomposta in 3 categorie principali: Locus della Causalità (localizzazione delle cause: interne o esterne), Stabilità (modificabilità delle cause nel tempo) e Controllabilità (cause ritenute dal soggetto sotto controllo volontario o meno). Il coping viene definito come l’insieme degli sforzi cognitivi e comportamentali per affrontare lo stress della malattia. Il costrutto di coping è stato suddiviso in 8 categorie: Approccio (che comporta attività, attenzione, vigilanza) il quale viene ulteriormente distinto in Cognitivo (basato principalmente sulla capacità di ristrutturazione cognitiva delle esperienze) ed in Comportamentale (basato su strategie tese ad affrontare con azioni concrete la situazione), Evitamento (che comporta passività, ritiro) anch’esso distinto in Cognitivo (diniego o minimizzazione dell’evento stressante) e Comportamentale (ricerca di gratificazioni alternative ed accettazione rassegnata della situazione), Focalizzato sul Problema (che implica strategie cognitive e comportamentali tese ad alterare la fonte stessa dello stress) e Focalizzato sull’Emozione (che implica strategie tese a comprendere cognitivamente la situazione e a modificare la reazione emotiva allo stressor). L’adattamento viene definito come l’efficacia del coping nel migliorare gli esiti adattivi (ad esempio, una riduzione dei sintomi fisici o psicologici viene considerato un indicatore di adattamento).
I risultati della meta-analisi sono molto complessi e difficili da riassumere in poche parole. In sintesi estrema, indicano che il modello configurazione che lega attribuzione, coping e adattamento viene supportato empiricamente ma solo in parte. In generale, le persone che tendono a spiegare la causa della propria malattia come interna, instabile (ossia altamente modificabile nel tempo a seconda delle fasi della malattia) e controllabile volontariamente riferiscono modalità di coping di Approccio (generale, cognitivo e focalizzato sull’emozione) ed hanno un miglior adattamento. Al contrario, le persone che tendono a spiegare la causa della propria malattia come esterna a sé, in modo rigidamente stabile nel tempo e quindi poco sottoposta a controllo volontario adottano modalità di coping di Evitamento (generale, cognitivo-comportamentale e focalizzato sulla fonte dello stress che ritengono però indipendente da sé) e risultano meno adattati. Ne risulta che le teorie attributive personali influenzano direttamente tanto lo stile di coping quanto l’adattamento e indirettamente l’adattamento stesso attraverso lo stile di coping. In parole povere, ad esempio, un soggetto post-infartuato che attribuisce la causa dell’infarto del miocardio rigidamente a cause esterne (altre persone, lavoro, situazione economica) è più stressato e meno adattato alla situazione determinatasi e tende ad affrontare la situazione cercando altre gratificazioni o aggredendo ciò che ritiene essere causa della propria condizione, e quest’ultima modalità contribuisce a sua volta a peggiorare le condizioni di salute, il benessere psicologico e quindi, in ultima istanza, l’adattamento.
I risultati sono però parziali poiché le categorie di Attribuzione (Locus, Stabilità e Controllabilità) spiegano solo una piccola porzione della varianza delle variabili del Coping e dell’Adattamento. Ciò può essere interpretato in due modi: o la teoria dell’attribuzione è falsa poiché non predice se non in minima parte coping e adattamento o le attribuzioni non sono le sole determinanti di coping e adattamento ma solo potenziali meccanismi con cui le persone affrontano situazioni stressanti importanti come una malattia importante. Gli autori propendono per questa seconda interpretazione ma ammettono che sono necessari ulteriori studi con strumenti più specifici di valutazione delle variabili per comprendere un problema così complesso.

Scott C. Roesch
Behavioral Science Department
California State Polytechnic University
3801 West Temple Avenue
Pomona, CA 91768
USA

Tel +1 909 8693896
Fax +1 909 8694930
Email: scroesch@csupomona.edu

 


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