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JOURNAL OF PSYCHOSOMATIC RESEARCH - VOL. 50, N. 3 / 2001
Is "somatisation" a defense against the acknowledgment of psychiatric disorder? 

M. Hotop, M. Wadsworth and S. Wessely 


Il costrutto di somatizzazione è molto controverso, molto variegato e con tutta probabilità eterogeneo. Viene generalmente considerato come una manifestazione secondaria di disturbi psichiatrici (soprattutto nella pratica clinica) o come un disturbo psichiatrico a sé stante (come fanno DSM-IV e ICD-10) o anche semplicemente come nome collettivo per una serie di sintomi fisici non spiegabili dal punto di vista medico (secondo la nozione di medically unexplained symptoms di Mayou). Una caratteristica su cui vari autori e evidenze empiriche concordano è che il paziente psichiatrico si presenta molto più facilmente dal medico di base con sintomi fisici che psicologici, determinando una serie di problemi derivanti da una sotto-valutazione della diagnosi psichiatrica (ad esempio, l'aumento dei costi sanitari a causa di inutili esami di laboratorio e strumentali).
Sulla base di tali evidenze, alcuni autori sostengono che la somatizzazione sia una difesa individuale contro affetti angoscianti di ansia e depressione. In altre parole, i sintomi fisici sarebbero un sostituto difensivo contro l'angoscia psichica. In questo studio, i ricercatori inglesi hanno voluto studiare questa tesi e sottoporre a indagine empirica due ipotesi complementari: 1) soggetti con probabili disturbi psichiatrici e consapevoli della loro condizione dovrebbero avere sintomi psicopatologici più severi e maggiore probabilità di anamnesi psichiatrica positiva; 2) soggetti che non riconoscono i propri disturbi psicopatologici dovrebbero soffrire di maggiori disturbi fisici, a parità di disagio psicologico.
Eā stato utilizzato il database del Medical Research Council National Survey of Health and Development, un registro epidemiologico nazionale basato su una coorte per nascita (tutti i nati in una settimana del mese di marzo del 1946) di un campione stratificato per classe sociale di Inghilterra, Scozia e Galles. Dal 1946 ad oggi, i soggetti sono stati ricensiti 19 volte sulle condizioni di salute. I dati dello studio si riferiscono al censimento del 1989 (soggetti di 43 anni di età) ed ai dati della scala Psychiatric Symptom Frequency (PSF), una semplice checklist a 18 items di sintomi psichiatrici che ne valuta la frequenza nell'anno precedente. La scala PSF non fornisce diagnosi psichiatriche differenziate ma, con punteggio superiore a 13, è un indicatore unico di disagio psicopatologico. Inoltre sono stati ottenute informazioni su una serie di sintomi fisici comuni (dolore toracico, vertigini, dolore lombare, reumatismi, cefalea e dolore addominale). Contemporaneamente, ai soggetti è stata fatta una semplice domanda: ha avuto mai problemi nervosi o mentali? Per questo lavoro, sono stati selezionati i 955 soggetti con punteggio di PSF>13 (esclusi soggetti con passato psicotico) i quali sono stati divisi in due gruppi di soggetti che riconoscevano o meno di aver avuto disturbi psichiatrici rispondendo alla domanda di cui sopra.
I risultati hanno confermato la prima ipotesi ma smentito la seconda. In altre parole, aver avuto un passato psichiatrico e accusare attualmente disturbi psicopatologici più severi è risultato correlato al riconoscimento di avere problemi psicologici. Al contrario di quanto atteso nella seconda ipotesi, invece, i soggetti che non riconoscevano di avere problemi psicologici non hanno fatto registrare un maggior numero di sintomi fisici rispetto all'altro gruppo dello studio.
Pur riconoscendo i limiti metodologici di questo studio (la misurazione del riconoscimento individuale di soffrire di problemi psicologici è molto grezza e non controllata su fonti esterne come cartelle mediche, prescrizioni farmacologiche o valutazione riferite da persone vicine al soggetto), gli autori ritengono che i loro risultati implichino una correzione dell'idea che la somatizzazione sia una difesa dall'angoscia psichica. Al contrario, ritengono sia più corretto e più supportato empiricamente ipotizzare che i pazienti con disturbi psichiatrici si presentano maggiormente dal medico di base con sintomi fisici semplicemente perché hanno problemi psicologici meno severi, meno frequenti e quindi poco riconosciuti.
I risultati di questo studio costituiscono un'ulteriore conferma della necessità dell'intervento di valutazione psicopatologica nella medicina di base, problema completamente ignorato dal nostro SSN in Italia. 

Matthew Hotopf
Department of Psychological Medicine
Institute of Psychiatry
Kingās and St.Thomasā School of Medicine
Kingās College London
103 Denmark Hill
London SE5 8AZ
UK

Email:  m.hotopf@iop.kcl.ac.uk
 


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