La patogenesi della sindrome da fatica cronica (Chronic Fatigue
Syndrome, CFS) è ancora sconosciuta. Gli autori di questo lavoro
hanno indagato se unâalterazione della funzione corticospinale può
essere considerata responsabile della CFS, almeno in parte. Hanno reclutato
13 pazienti con CFS afferenti alla medicina generale del St.Charles Hospital
di Londra, (6 maschi e 7 donne, di età compresa fra 26 e 62 anni,
con durata della malattia compresa fra meno di un anno e 14 anni) e 10
soggetti sani di controllo (6 maschi e 4 donne, di età compresa
fra 21 e 51 anni).
I soggetti sono stati sottoposti ad un trial sperimentale di misurazione
dei tempi di latenza e ad una registrazione elettromiografica dei muscoli
palmari della mano dominante. Sono stati registrati due tempi di latenza.
Il tempo di latenza semplice è stato ottenuto facendo effettuare
al soggetto un compito sperimentale: gli viene posto davanti un dispositivo
con un pulsante centrale da tenere premuto e due bottoni laterali. Ad un
suono standard, il soggetto doveva prima lasciare il pulsante centrale
e poi premere il più velocemente possibile il pulsante controlaterale
rispetto alla mano dominante. La registrazione del tempo di latenza di
scelta è stata effettuata con il medesimo dispositivo. Se il soggetto
ascoltava un suono basso, doveva prima lasciare il pulsante centrale e
poi premere il pulsante controlaterale, come nel trial precedente. Se invece
ascoltava un suono alto, doveva prima lasciare il pulsante centrale e poi
premere il pulsante ipsolaterale. Eâ stato poi registrato il potenziale
motorio evocato del muscolo palmare della mano dominante alla stimolazione
magnetica transcranica della corteccia motoria.
In accordo con studi precedenti, il tempo di latenza semplice è
stato più lungo nei pazienti CFS rispetto ai controlli, il che indica
una maggiore lentezza dei movimenti. Invece, sia il tempo di latenza di
scelta che la latenza e la soglia della risposta del potenziale motorio
evocato alla stimolazione transuranica non sono risultati diversi nei due
gruppi.
Lo studio quindi ha confermato che i pazienti con CFS hanno tempi di
latenza rallentati e movimenti più lenti del normale. La funzione
corticospinale (basata sulla soglia e sulla latenza dei potenziali motori
corticali evocati alla stimolazione transcranica) è invece nella
norma. Gli autori ipotizzano quindi che la sensazione di fatica implichi
una disfunzione ad un livello precedente lâattivazione delle cellule corticali
motorie.
N.JDavey
Department of Sensimotor System
Division of neuroscience and Psychological Medicine
Imperial College School of Medicine
Charing Cross Hospital
Fullham Palace Road
London W6 8RF (UK)
Phone: +44 20 8846 7284
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