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JOURNAL OF PSYCHOSOMATIC RESEARCH - VOL. 49, N. 6 / 2000
Preoperative anxiety and postoperative pain in women undergoing hysterectomy: A repeated-measures design

Z.N. Kain, E Sevarino, G. M. Alexander, S. Pincus and L. C. Mayes


 

Uno dei maggiori problemi da affrontare nel post-operatorio in seguito ad anestesia generale è in genere il dolore. Come si sa, il fenomeno del dolore coinvolge un complesso meccanismo di fattori interagenti, sia biologici che psicologici. Fra questi ultimi, lâansia preoperatoria è ritenuta fra i fattori più importanti nel predire il dolore post-operatorio. Numerosi studi di coorte hanno esaminato questo aspetto, ma i risultati sono molto contrastanti: alcuni studi riportano che lâansia preoperatoria è correlata con il dolore post-operatorio e con lâaumento della richiesta di analgesici mentre altri studi non trovano alcuna correlazione fra i due eventi.
Poiché gli studi in letteratura risentono dellâinfluenza di molti fattori confondenti, gli autori di questo lavoro hanno voluto esaminare il rapporto fra ansia preoperatoria e dolore post-operatorio controllando una serie di fattori di confusione riscontrati negli studi precedenti, come il campione di soggetti esaminati, il tipo di intervento chirurgico, la tecnica anestesiologica, la perdita di sangue, lâanestesico intraoperatorio utilizzato, le complicanze chirurgiche e la gestione del dolore post-operatorio. Essi hanno reclutato solo donne sane (N=53) nella fascia di età compresa fra 26 e 56 anni sottoposte a isterectomia in anestesia generale per fibroma benigno allâutero presso lo Yale University Hospital di New Haven, Connecticut. Le pazienti hanno eseguito lo stesso tipo di intervento, sono state sottoposte alla stessa tecnica anestesiologica ed hanno seguito un programma standard di controllo farmacologico del dolore nel post-operatorio. Nel pre-operatorio, hanno completato una batteria di questionari comprendenti informazioni sociodemografiche, lo STAI per lâansia di tratto, il Monitor-Blunting Style Scale (che valuta lo stile di coping distinguendo uno stile che ricerca attivamente le informazioni da uno che le evita sistematicamente) e la Perceived Stress Scale (che valuta gli eventi stressanti nellâultimo mese). Nella mattinata del giorno dellâintervento hanno anche completato la STAI per lâansia di stato. Gli outcomes sono stati definiti come segue: a) dolore post-operatorio immediato: è stato ottenuto valutando la media di due misurazioni effettuate ad 1 e 2 ore dopo lâintervento con la forma breve del McGill Pain Questionnaire ed una scala analogico-visiva.; b) ansia e dolore durante la degenza post-operatioria valutati a 12, 24 e 48 ore dopo lâintervento durante la degenza in reparto con le due misure del dolore e la STAI-Tratto; c) ansia e dolore a casa valutati a 1, 2 e 7 giorni dopo il ritorno a casa con le stesse misure.
Gli autori hanno effettuato, oltre ad una serie di correlazioni lineari, anche una path analysis, un procedimento statistico di regressione multivariata che consente di ãseguireä le correlazioni fra le diverse misure nel tempo ed osservare gli effetti dellâuna sullâaltra.
Eâ stato così ottenuto un complesso pattern di relazioni fra ansia preoperatoria e dolore post-operatorio. Confermando una parte dei risultati in letteratura, è stato trovato che lâansia di tratto (ossia lâansia nel pre-operatorio) da sola non ha alcun effetto diretto sul dolore postoperatorio. Al contrario, lâansia di stato immediatamente prima dellâintervento chirurgico è risultata un predittore diretto del dolore postoperatorio immediato (ad 1-2 ore dopo lâintervento) e questâultimo un predittore diretto del dolore a casa. Inoltre lo stile di coping di tipo ãevitativoä è risultato anchâesso predittore diretto del dolore post-operatorio immediato. Lâansia di stato nel pre-operatorio è predittiva anche dellâansia di stato durante la degenza ospedaliera nei primi 2 giorni dopo lâintervento e questâultima dellâansia di stato a casa nella prima settimana dopo lâintervento. In poche parole, lâansia come tratto stabile del soggetto non predice direttamente il dolore post-operatorio ma innesca un complesso meccanismo di predisposizione a provare dolore e ansia subito dopo lâintervento e quindi a casa.
Una conclusione possibile di questo studio potrebbe indirizzare verso la necessità di ridurre la quota di ansia pre-operatoria nei soggetti che dovranno essere sottoposti a intervento chirurgico (almeno per quanto riguarda donne sane sottoposte a isterectomia per un problema non grave). Tale conclusione si scontra però con la politica sanitaria seguita tanto negli Stati Uniti dalle compagnie di assicurazione quanto in Italia dallâassistenza sanitaria pubblica. Infatti interventi di riduzione dellâansia (tanto con farmaci quanto, soprattutto, con tecniche psicoterapeutiche) comporterebbero costi molto elevati non coperti dagli attuali sistemi di rimborso dei ricoveri ospedalieri. Tali interventi, tuttavia, aiuterebbero moltissimo le persone nel riadattamento dopo sia lâintervento chirurgico che lâanestesia generale. Potrebbe essere questa una ragione per cui un lavoro come questo non trova spazio nelle riviste di chirurgia ma in una rivista di psicosomatica. Ed essere anche questa una ragione per cui la psicosomatica non attrae grandi interessi nellâattuale tendenza della politica sanitaria dei paesi industrializzati.

Zeev N. Kain
Department of Anesthesiology
Yale University School of Medicine
PO Box 208051
333 Cedar Street
New Haven, CT 06521 (USA)

Phone: +1 203 785 2802
Fax: +1 203 785 6664
Email: zeev.kain@yale.edu
 


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