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JOURNAL OF PSYCHOSOMATIC RESEARCH - N. 1 / 1999
Health Anxiety and Characteristics of Self-initiated General Practitioner Consultations

R. M. Conroy, O. Smyth, R. Siriwardena and P. Fernandes

Un problema particolarmente spinoso nella pratica medica generale è l'individuazione e la gestione del cosiddetto "paziente difficile". Questa etichetta di solito designa quel paziente che presenta sintomi più gravi di quanto obiettivamente riscontrato, chiede di eseguire prestazioni specialistiche ed esami medici superflui, si reca dal medico di base più spesso del necessario, non riesce ad accogliere le rassicurazioni del medico e spesso non risponde alle terapie standard. Spesso si tratta di pazienti che presentano sintomi fisici ma il cui disturbo di base è psichiatrico, di tipo ipocondriaco. 
Questo genere di paziente presenta notevoli problemi di gestione clinica, oltre a determinare costi socio-sanitari elevati a causa delle numerose visite specialistiche ed esami effettuati. Un problema supplementare è dato dal fatto che sfugge alla classificazione psichiatrica poiché presenta segni subclinici che non soddisfano i criteri DSM-IV di Ipocondria o di altri disturbi psichiatrici. Poiché questi pazienti sono molto diffusi in tutti i paesi occidentali, una buona parte delle ricerche psicosomatiche vengono indirizzate in questo settore.
Lo studio qui presentato si pone l'obiettivo di studiare il comportamento di malattia di pazienti di medicina generale non classificabili come psichiatrici ma con un elevato livello ansioso di preoccupazione per la propria salute. In particolare, gli autori hanno voluto studiare la relazione disadattiva dei pazienti con le strutture sanitarie di medicina generale. Il concetto analizzato è quello di Ansia per la Salute (Health Anxiety) che fa parte di un modello cognitivo-comportamentale circa il processo sottostante le numerose e spesso non necessarie consultazioni mediche richieste dal paziente stesso (self-initiated medical consultations). La Health Anxiety viene definita come preoccupazione elevata per la propria salute in assenza di patologia o comunque sproporzionata rispetto al livello obiettivo di patologia organica. Tale concetto si differenzia dalla Ipocondria in quanto il paziente riesce a rassicurarsi momentaneamente dalle parole del medico, a differenza dell'ipocondriaco per il quale nessuna rassicurazione è possibile. E si differenzia anche dalle varie patofobie in quanto il paziente non mostra alcun comportamento avversativo di evitamento, comune a tutte le forme fobiche. La plausibilità prima facie che questo paziente presenta per le sue preoccupazioni rinforza il comportamento rassicuratorio da parte del medico il quale, a sua volta, rinforza la ricerca ansiosa di ulteriori rassicurazioni proprio a causa della breve durata della riduzione dell'ansia per la salute.
La ricerca è stata condotta su 200 pazienti (77% donne e 23% maschi) di età mediana di 31 anni reclutati in due centri di medicina generale di Dublino. Sono stati esclusi pazienti troppo giovani (<16 anni), con condizioni di salute obiettivamente precarie e la cui visita era stata richiesta dal medico. Nei 12 mesi precedenti l'intervista, il numero mediano di visite richieste dal paziente stesso è stato di 3, con un range che andava da 0 a 56 visite nell'anno. Ai pazienti è stato somministrato il Health Anxiety Questionnaire (HAQ) di Lucock e Morley (1996) per verificare l'ipotesi secondo cui maggiori livelli di ansia per la salute sono associati a maggiori visite richieste dal paziente.
Non è stata riscontrata alcuna differenza significativa fra maschi e femmine nel punteggio di Health Anxiety. Usando tecniche statistiche di regressione logistica lineare, il punteggio di Health Anxiety è risultato significativamente associato al numero delle visite mediche, corretto per età e genere. L'associazione fra ansia per la salute con numero totale di visite è risultata ad un livello borderline di significatività (t=1.8, p=0.06) ma l'associazione fra ansia per la salute e numero di visite richieste dal paziente stesso è stata pienamente significativa (t=2.1, p=0.03). In particolare, a 2.6 visite medie nel decile inferiore dell'HAQ corrispondono 4.2 visite medie nel decile superiore. Inoltre, il 42% dei pazienti ha ammesso di aver già chiesto il parere di un altro medico per il problema per il quale stava per essere visitato attualmente ed il 32% di essi avrebbe comunque chiesto una nuova visita specialistica al medico generale. Non è risultata alcuna associazione, invece, fra il livello di ansia per la salute e le prescrizioni terapeutiche o di ulteriori visite specialistiche effettuate dal medico durante l'attuale consultazione. Quest'ultimo risultato potrebbe essere dovuto o alla convinzione del medico sulla patologia del paziente o al fatto che la richiesta di ulteriori prescrizione era ubiquitaria nel campione esaminato, tale da rendere inefficaci l'indagine statistica.
L'interesse di questo studio è duplice. Primo, il modello di Health Anxiety si è dimostrato efficace nel predire l'uso dei presidi sanitari da parte di pazienti che naturalmente frequentano un ambulatorio di medicina generale. Secondo, i soggetti esaminati non avevano livelli patologici di ansia per la salute, né di tipo ipocondriaco né di tipo fobico, ma erano pazienti "normali". Pertanto, essi non sarebbero stati presi in considerazione come di pertinenza psichiatrica, ragione per la quale rimangono di pertinenza della medicina generale. Ciò fa sollevare ulteriori dubbi sulla validità dei criteri di classificazione psichiatrica del DSM-IV quando vengono applicati ad una popolazione non-psichiatrica ma ugualmente diffusa, soprattutto nella medicina di base.
 

Ronan M. Conroy
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