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JOURNAL OF PERSONALITY ASSESSMENT - VOL.75, N.3 / 2000


MMPI-2 in the Inpatient Assessment of Women 
With Eating Disorders

Edward J. Cumella, A. David Wall, Noelle Kerr-Almeida

I disturbi alimentari sono molto diffusi e in crescente espansione, come sanno benissimo tutti gli operatori. Ciò nonostante, sostanzialmente nessun lavoro empirico ha utilizzato il MMPI-2 da quando questo questionario è stato pubblicato nel 1989. Pertanto, questo studio dei ricercatori del Remuda Ranch Center for Anorexia and Bulimia di Wickenburg in Arizona è il primo apparso in letteratura sull’argomento. Studi precedenti che hanno utilizzato il MMPI (prima versione) hanno mostrato che il questionario è in grado di differenziare sia anoressia e bulimia che i diversi sottotipi di anoressia.
In questo studio, gli autori americani hanno reclutato 521 pazienti donne consecutivamente ricoverate presso il loro centro dal giugno 1995 al febbraio 1998, di età media 27 anni dividendole in quattro gruppi di soggetti con anoressia nervosa di tipo ristretto, anoressia nervosa di tipo purgativo e con binge eating, bulimia nervosa e disturbi NAS.
I risultati sono stati i seguenti:
- non sono emerse differenze statisticamente significative fra i quattro gruppi, con ben 6 scale cliniche su 10 nel range patologico T>65 (scale 1, 2, 3, 4, 7 e 8). Ciò significa, coerentemente con altri risultati in letteratura, due cose. La prima è che si evidenzia una matrice di psicopatologia abbastanza uniforme nei profili MMPI-2 fra tutti i gruppi diagnostici DSM-IV dei disturbi alimentari. La seconda è che i tratti comuni a questi soggetti sono depressione, ossessività, perfezionismo, sottomissione, inibizione emotiva.
- i punteggi più elevati in tutti i quattro gruppi sono stati nel medesimo ordine alle scale 2, 7 e 3. Tale combinazione suggerisce il profilo psicologico di individui docili e passivi con tratti di marcata dipendenza nel rapporto interpersonale per cui tentano di indurre gli altri a prendersi molta cura di loro.
- i quattro gruppi hanno mostrato tutti il medesimo codice 2-7/7-2. Tale codice suggerisce l’esistenza di caratteristiche miste ansioso-depressive che Greene, nel suo manuale sul MMPI-2 del 1991, chiama distress syndrome con segni di scarsa autostima, preoccupazioni, sensi di colpa, ruminazioni ideative sulla propria inadeguatezza e possibili comportamenti ossessivo-compulsivi. E’ interessante notare che il codice 2-7/7-2, prevalente nel 20% del campione qui esaminato, è anche abbastanza frequente in molti gruppi psichiatrici, il che suggerisce l’appartenenza dei disturbi alimentari ad una comune matrice psicopatologica.

Edward J. Cumella
Research Department 
Remuda Ranch Center for Anorexia and Bulimia, Inc.
One East Apache Street
Wickenburg, AZ 85390 – USA

Email: drcumella@post.harvard.edu
 

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