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JOURNAL OF PERSONALITY ASSESSMENT - VOL.74, N.2 / 2000

A Replication of Rorschach and MMPI-2 Convergent Validity

Gregory, J. Meyer, Robert J. Riethmiller, Regina D. Brooks, William A. Benoit, Leonard Handler

Questo lavoro fa parte di un ampio progetto intrapreso da Greg Meyer, direttore del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Anchorage in Alsaka, di attenta analisi e validazione empirica dei test psicologici maggiormente usati in tutto il mondo, il Rorschach (secondo il Comprehensive System di Exner) e il MMPI-2. In questo studio, in collaborazione con alcuni ricercatori dell'Università del Tennessee, gli autori esaminano la validità convergente del Rorschach e del MMPI-2, ossia la capacità dei due test di misurare in modo convergente i costrutti psicologici per i quali sono stati costruiti.
Precedenti ricerche avevano mostrato che non esiste alcuna correlazione (r=0.03 in media) fra scale del Rorschach e del MMPI-2, sebbene essi condividano lo stesso nome (ad esempio, l’indice di Schizofrenia del Rorschach -SCZI - e la Scala 8 del MMPI-2). Tuttavia, ricerche di Meyer avevano mostrato che se si prende in considerazione preliminarmente il modo del paziente di approcciare i test, le correlazioni diventano invece sostanziali (r da 0.40 a 0.60). Ciò ha portato a coniare il concetto di stile di risposta per indicare il modo in cui il soggetto intraprende il compito di effettuare il test. Tali stili di risposta possono essere distinti in due poli. Il primo polo definisce un stile di risposta coartato ed è caratterizzato da chiusura difensiva, semplificazione cognitivo-emotiva o diniego. Il secondo polo definisce lo stile di risposta dilatato ed è caratterizzato da un eccessivo coinvolgimento nel compito, ipersensibilità o tendenza a riferire un eccesso di problemi.
In questo studio sono stati studiati 689 soggetti che avevano completato sia il Rorschach che il MMPI-2, provenienti da ambulatori di psicoterapia di cliniche universitarie del Tennessee e di Chicago. Per definire i due poli di stili di risposta sono stati utilizzati 4 criteri:
1) Criteri basati sul fattore principale. Sottoponendo i risultati dei due test ad analisi fattoriale non rotata, i due test vengono spiegati per circa il 50% della varianza totale da due fattori principali. Per il MMPI-2, il fattore principale è costituito dalla Scala A di Welsh; per il Rorschach, da una equazione di regressione (che è stata definita R-Engagement) in cui alcuni indici vengono pesati e sommati algebricamente.
2) Criteri basati sui profili di validità tradizionali dei due test. Come è noto, entrambi i test hanno degli indici che valutano la validità e l'interpretabilità dei risultati. Per il profilo del MMPI-2, sono state usate le classiche scale F e K. Per il Rorschach, i due classici indici del Comprehensive System, ossia R (numero di risposte) e Lambda (proporzione delle risposte di forma pura rispetto alle risposte con determinanti diverse dalla forma pura, cioè F/R-F).
3) Criteri basati sui punteggi fattoriali di ciascun soggetto. Mentre i due fattori principali del MMPI-2 (Scala A di Welsh) e del Rorschach (R-Engagement) sono stati considerati globalmente nel primo set di criteri, in questo secondo set di criteri sono stati considerati i punteggi dei singoli pazienti a questi due fattori. In concreto, il primo set di criteri divideva gli stili di risposta in base alla distribuzione in quartili mentre questo secondo set di criteri considera la posizione di ciascun soggetto in base alla deviazione dalla distribuzione dei punteggi considerati come variabile continua.
4) Criteri basati sulla combinazione dei precedenti. Si tratta di un criterio più liberale dei precedenti, e quindi più vicino alla realtà clinica. In sostanza, i pazienti vengono classificati in uno dei due poli dei stili di risposta a seconda di uno qualsiasi dei tre precedenti criteri.
Gli outcomes considerati sono stati 3 costrutti psicologici: distress affettivo (DEPI e S-CON per il Rorschach e Scale 2, 7, ANX e DEP per il MMPI-2), processi psicotici (SCZI per il Rorschach e Scale 8, BIZ e Psychoticim del cluster PSY-5 per il MMPI-2) e sospettosità interpersonale (HVI per il Rorschach e Scale 6, CY, SOD e TRT2 per il MMPI-2).
I risultati sono stati molto interessanti e coerenti per tutti i quattro set di criteri considerati: (a) Le scale di uno stile di risposta al MMPI-2 non correlano con le scale simili dello stile di risposta opposto al Rorschach o se si ignora lo stile di risposta ai due test; (b) Le scale concettualmente simili correlano positivamente invece se il soggetto mostra lo stesso stile di risposta ai due test; (c) Le scale correlano in modo negativo se il soggetto mostra stili di risposta opposta ai due test.
I risultati indicano quindi che, nel somministrare i due test ad uno stesso paziente, bisogna considerare preliminarmente il suo stile di risposta, ossia l'impegno profuso nel completare ciascuno dei due test. Se si ignora questo fattore preliminare, ci si deve attendere che le informazioni cliniche desunte dai due test siano diverse e non sommabili. Pertanto, entrambi i test forniscono informazioni diagnostiche parziali che devono essere integrate dal clinico a seconda dello stile di risposta del paziente. L'importanza e l'utilità di questi risultati appaiono quindi immediatamente evidenti a tutti coloro che lavorano in psicologia clinica.

Gregory J. Meyer
Department of Psychology 
University of Alaska Anchorage
3211 Providence Drive
Anchorage, AK 99508
USA
Email: afgjm@uaa.alaska.edu

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