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JOURNAL OF PERSONALITY ASSESSMENT - N. 72/2 1999

Special series: The assessment of psychological health: Optimism, creativity, playfulness, and transitional relatedness
 
Al Midwinter Meeting di Boston del 1998 della Society for Personality Assessment è stato organizzato un simposio dal titolo "The assessment of psychological health: Optimism, creativity, playfulness, and transitional relatedness" i cui interventi sono riportati per esteso in questo numero del Journal of Personality Assessment
Il problema affrontato in questi interventi riguarda molto da vicino i professionisti dell'area "psy": che cos'è la salute psicologica? In medicina, si è soliti far precedere lo studio della fisiologia, intesa come funzionamento sano degli organi e delle loro funzioni, a quello della patologia. In psicologia, la salute è intesa tipicamente ex negativo come assenza di patologia. Vi sono sicuramente molte ragioni, di ordine sia tecnico che storico, per cui non siamo ancora arrivati a definire in positivo la salute psicologica, ma si tratta senza dubbio di una importante lacuna concettuale nello status epistemologico della psicologia. E' anche vero che molti autori hanno enfatizzato alcuni fattori che, secondo loro, debbono essere inclusi nel concetto di salute psicologica. Ad esempio, Rogers ha indicato nella piena realizzazione di sé (self-actualization) e nell'apertura mentale verso i vissuti (openess to experience) gli aspetti essenziali dello sviluppo della personalità; Adler ha sottolineato a questo proposito l'importanza dell'interesse sociale e della "volontà di potenza" (will to power), Rank della "volontà di salute" (will to health) ed Erikson di alcune caratteristiche come autonomia, intimità e generatività. 
Se questo aspetto è importante in psicologia in generale, diventa essenziale nell'ambito della valutazione psicodiagnostica. La valutazione testologica tende a essere unidirezionale poiché finalizzata all'individuazione di difficoltà o patologie del paziente potenzialmente dannose per il suo adeguato funzionamento psicosociale. Tale approccio è sensato poiché una persona si rivolge ad un setting psicologico proprio a causa delle sue difficoltà. Tuttavia, tutti i clinici sono d'accordo sul fatto che il paziente possiede anche aspetti positivi e di forza psicologica sui quali spesso ci si dimentica di indagare. Ad esempio, nel Rorschach Comprehensive System è stato individuato un gruppo di variabili che individuano soggetti a rischio di tentativi di suicidio (indice S-CON, Suicide Connstellation) ma non esiste alcun indice parallelo che valuta l'interesse del paziente per la vita. Dal punto di vista empirico, molte ricerche hanno mostrato in modo largamente concorde che l'ottimismo correla negativamente con depressione, ansia, rabbia, percezione delle difficoltà quotidiane, sintomi fisici e burnout da lavoro, e positivamente con la soddisfazione di vita, salute psicosifisica, bassa prevalenza di disturbi mentali ed autostima.
Nel simposio della SPA, alcuni fra gli autori statunitensi leader nel settore della valutazione psicodiagnostica hanno tentato di delineare l'uso di strumenti diagnostici consolidati nella pratica clinica (come il Rorschach, il TAT o il MMPI) per indagare alcuni costrutti psicologici ritenuti importanti per definire la salute psicologica, come la creatività e la giocosità (playfulness).
Strassle, McKee e Plant (Optimism as an indicator of psychological health: using psychological assessment wisely) hanno individuato nel TAT una possibilità di valutare l'ottimismo o pensiero positivo (positive thinking). Essi hanno focalizzato la loro ricerca sul TAT partendo dall'ipotesi che i test carta-e-matita ö come il Life Orientation Test di Scheier & Carver o la Generalized Expetancy for Success Scale di Fibel & Hale ö possono essere facilmente falsificati con una simulazione in positivo. Attraverso un consensus di 9 giudici indipendenti, le tavole del TAT sono state classificate come positive, negative e neutre. L'ipotesi alla base della loro ricerca (tuttora in corso) è che risposte molto ottimistiche date a tavole "negative" potrebbero essere segno di diniego irrealistico e difensivo, mentre risposte moderatamente ottimistiche a queste stesse tavole potrebbero essere segni di un pensiero positivo vitale e realistico.
King e Pope (Creativity as a factor in psychological assessment and healthy psychological functioning) si sono occupati della creatività, intesa come "capacità di portare ad esistenza qualcosa di nuovo o di produrre materiale nuovo in presenza di stimoli comuni". La creatività è strettamente legata all'autonomia, alla complessità e all'apertura mentale verso le esperienze, poiché gli individui creativi tendono a essere influenzati più da standard interni che da influenze sociali, pur conservando integro l'esame di realtà. In questo senso, gli autori collegano la nozione di creatività allo spazio transizionale di Winnicott (area intermedia fra la creatività primaria e la proiezione oggettuale basata sull'esame di realtà) e alla regressione al servizio dell'Io di Kris (processi di pensiero altamente emozionali e spesso illogici integrati con processi logici ed adattivi di pensiero). Il test di Rorschach si presta benissimo ad essere uno strumento idoneo per indagare su quest'area del funzionamento psicologico. Gli autori hanno pertanto disegnato una scala Rorschach a 3 punti (-1, 0 e +1) che esprime il punteggio complessivo sulla base di 4 descrittori della risposta: complessità (qualità integrazione dell'integrazione dei dettagli), tono (risonanza emotiva provocata dalla risposta), novità (livello di originalità della risposta) e vitalità (evocazione di energia nella risposta, anche se non è presente il movimento).
Handler (Assessment of Playfulness: Hermann Rorschach Meets D. W. Winnicott), infine, focalizza il suo intervento sulla giocosità (playfulness). Dalle ricerche etologiche di Harlow e psicologiche di Winnicott, sappiamo che la capacità di giocare è una caratteristica importante per valutare quanto una persona sia psicologicamente sana, o ö per dirla con Hartmann ö la sua forza dell'Io. Tanto che Winnicott, in Playing and reality, scrisse che "la psicoterapia ha luogo là dove si sovrappongono due aree di gioco, quella del paziente e quella del terapeuta. La psicoterapia ha a che fare con due persone che giocano insieme. Il corollario di ciò è che quando il gioco non è possibile, allora il lavoro svolto dal terapeuta ha come fine di portare il paziente da uno stato in cui non è capace di giocare ad uno stato in cui ne è capace" (p.79, trad. it. 1974). Seguendo l'idea di Winnicott che descrisse il gioco come un comportamento in cui il soggetto si assume responsabilmente dei rischi (incursioni in aree nuove ed inesplorate), Handler ritiene che una risposta positiva e giocosa al Rorschach dovrebbe soddisfare 5 criteri: riflettere un attaccamento sicuro, essere non convenzionale, essere originale, contenere elementi di tonalità emotiva positiva e non contenere elementi di ostilità e aggressività.
In conclusione, il simposio al meeting di Boston ha indicato la necessità per la psicodiagnostica di intraprendere una direzione completamente nuova nell'assessment, una direzione che in realtà potrebbe essere un cambiamento paradigmatico per l'intera psicologia se si pensa che circa 40 anni fa già Rapaport rilevava di non riuscire a trovare posto per sentimenti come la curiosità nel modello psicoanalitico classico.


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