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CONTEMPORARY PSYCHOANALYSIS
VOL. 50, N. 3 / 2014

Celebrating Our 50th Anniversary


I due editors di Contemporary Psychoanalysis (Don Greif e Ruth H. Livingston) annunciano che in questo numero, come era stato fatto nel precedente numero doppio (vedi segnalazione a pp. 541-542 del n. 3/2014 di Psicoterapia e Scienze Umane), continuano le celebrazioni del cinquantesimo anniversario di Contemporary Psychoanalysis, tra le quali vi è la ripubblicazione di "gemme" del passato, cioè articoli interessanti ma un po' dimenticati: nelle pagine seguenti ad esempio viene ripubblicato un articolo di Aurelia Levi del 1971, suggerito da Phil Bromberg che lo presenta e che sostiene che anticipò importanti idee della psicoanalisi relazionale.

 

Degli altri articoli di questo numero 3/2014 segnaliamo i seguenti.

 

Jonathan J. Detrixhe, Lisa Wallner Samstag, Linda S. Penn & Philip S. Wong ("A Lonely Idea: Solitude's Separation from Psychological Research and Theory") propongono una "teoria della solitudine", che a loro parere è abbastanza trascurata dalla psicoanalisi e anche dalla teoria dell'attaccamento. Teorizzano una dialettica tra solitudine e relazionalità, in cui la capacità di provare entrambe è alla base della salute mentale, e una "sana solitudine" è possibile solo se vi è stato un attaccamento sicuro.

 

Gabriele Cassullo ("Charles Rycroft and the Making of an Independent Psychoanalyst") approfondisce il pensiero di Charles Rycroft, di cui ha scritto anche una biografia in italiano segnalata a p. 328 della rubrica "Recensioni" del n. 2/2015 di Psicoterapia e Scienze Umane.

 

Roger Frie ("What Is Cultural Psychoanalysis? Psychoanalytic Anthropology and the Interpersonal Tradition") riesamina il rapporto tra psicoanalisi e studio della cultura e tra psicoanalisi e antropologia, e sostiene che la nascita di una "antropologia psicoanalitica" è avvenuta negli anni 1920 ed è durata fino a tutti gli anni 1950. Esamina poi la "psicoanalisi culturale" di Harry Stack Sullivan e di Erich Fromm, tuttora rilevante, che ha anticipato l'attuale svolta socioculturale in psicoanalisi.

 

Lisa Director ("The Object Invades: Illustration and Implications") discute il concetto di "oggetto invasivo" formulato da Paul Williams (Invasive Objects: Minds Under Siege. London: Routledge, 2010), secondo il quale il Sé nascente di un bambino può subire violente proiezioni da parte di un oggetto disturbato (ad esempio da parte della madre), processo questo che può bloccare lo sviluppo infantile. Anche tramite il racconto di un caso clinico, mostra come Paul Williams non abbia indicato un approccio clinico specifico, mentre Lisa Director qui suggerisce alcune tecniche di intervento.


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