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CONTEMPORARY PSYCHOANALYSIS
VOL. 40, N. 1 / 2004
The Scandal of Desire: 
Psychoanalysis and Disruptions of Gender: 
A Meditation on Freud's 
Three Essays on the Theory of Sexuality

Jane Flax


L'autrice, che è docente di Scienze Politiche alla Howard University, riesamina i Tre saggi sulla teoria sessuale di Freud del 1905 e sostiene che sono tuttora radicalmente rivoluzionari. Infatti, nonostante vi siano concezioni molto criticabili sullo sviluppo femminile, di fatto viene presentata una visione radicale su temi quale il genere, la sessualità, e la conoscenza. Freud ebbe una visione della mascolinità e della femminilità come costrutti sociali non dati una volta per tutte ma come acquisiti in modo ugualmente problematico e doloroso. I concetti di inconscio e di desiderio, ad esempio, minano alla base le vedute tradizionali della sessualità e dei ruoli sessuali in una determinata società. Freud sovverte le giustificazioni tradizionali della supremazia dell'uomo sulla donna, e sostiene che non vi è un rapporto intrinseco tra differenze anatomiche e desiderio sessuale, ma che la identità sessuale e le convenzioni dei rapporti tra sessi sarebbero un riflesso di condizionamenti sociali. Queste idee, sostiene l'autrice, possono essere ancora "scandalose", nonostante le apparenze, anche nella attuale cultura occidentale. D'altra parte, l'autrice sottolinea che i Tre saggi sulla teoria sessuale di Freud contengono anche molta ambivalenza, con profonde oscillazioni su posizioni importanti, come si può vedere ad esempio dalle note aggiunte nelle edizioni successive dei Tre saggi sulla teoria sessuale.

Alla fine dell'articolo vi è una aggiunta intitolata "Bibliographic afterword" ("Post-fazione bibliografica"), divisa in due paragrafi ("Preludio" e "Fonti"), in cui spiega le motivazioni di questo suo scritto: esso originò dal fatto che l'autrice fu invitata a tenere una conferenza al Freud Museum di Vienna in occasione delle celebrazioni del centenario de L'interpretazione dei sogni, e volle fare l'esperimento di scrivere un saggio non tanto "scientifico" quanto letterario, lasciandosi andare cioè a uno stile suggestivo e libero, anche con poche citazioni bibliografiche. In questo modo voleva anche ricordare lo stile dello stesso Freud, che come è noto è di alta qualità letteraria tanto da fargli meritare il Premio Goethe. Mentre i referees anonimi apprezzarono questo esperimento, esso incontrò un po' di disapprovazione nell'uditorio. Tra le fonti utilizzate dall'autrice per il suo scritto, viene citata la Storia della sessualità di Foucault, e poi Lacan, Deleuze e Guattari, oltre ovviamente alle varie autrici della tradizione femminista in psicoanalisi.


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