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CONTEMPORARY PSYCHOANALYSIS - N. 1 / 1999

Analytic Authority and Analytic Restraint
Jay Greemberg

Greenberg, direttore della rivista, affronta la questione della "autorevolezza" dell'analista dopo la crisi del mito della "obiettività analitica" e della verità della interpretazione. Non a caso l'articolo inizia con una disamina del classico articolo di Glover del 1931 sulla efficacia della interpretazione inesatta. Prende in considerazione le posizioni neopragmatiste del filosofo Richard Rorty, che considerano i valori sociali e della comunità esterna come quelli che garantirebbero la autorevolezza dell'analista. L'ultima parte dell'articolo affronta la questione (direttamente connessa a quella della obiettività analitica) dell'autocontrollo, dell'astinenza analitica (restraint), e cerca di discuterne le origini storiche nel pensiero freudiano. Greenberg compie qui un pregevole sforzo di revisione di questi concetti chiave della psicoanalisi alla luce della prospettiva relazionale, di cui egli, nella tradizione del William Alanson White Institute, è uno dei principali esponenti. Non arriva a sposare apertamente le posizioni di Rorty, lasciando volutamente aperto il problema nella sua complessità, e dichiarando che siamo solo all'inizio della esplorazione di un campo ricco di prospettive e di possibili revisioni teoriche. Alla fin accenna anche alla proposta di Irwin Hoffman che, come è noto, sottolinea i concetti di ritualità e spontaneità, e si chiede come possono intrecciarsi col problema della autorevolezza dell'analista.

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