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PSYCHOMEDIA
LIBRI - Recensioni e Presentazioni


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Prefazione del libro a cura di Anna Nicolò Corigliano

CURARE LA RELAZIONE: SAGGI SULLA PSICOANALISI E LA COPPIA

Con scritti di Carau, Giacolini, Giannakoulas, Nicolò Corigliano, Norsa, Pandolfi, Taccani, Thanopulos, Trapanese, Zavattini

Collana di Psicoterapia della famiglia/Clinica
(FrancoAngeli, 1996, pp.192, L. 38000)



Prefazione

Questo libro esplora un tema alquanto dibattuto e ancora molto controverso.
Nella storia della ricerca clinica in psicoanalisi ha molto pesato l'opinione di Freud, che, nel 1917, davanti a un circolo di medici viennesi, spiegava perché la psicoanalisi non può apprendersi come la medicina, non può che sperimentarsi attraverso l'esperienza della cura e che essa non sopporta testimoni. <<Questo mezzo eccellente non può essere utilizzato che da una sola persona e non si applica mai a una riunione di più persone>> (Freud, 1917).
Ma Freud fu come tutti i geni abbastanza contraddittorio nelle sue affermazioni. Così molte sue intuizioni hanno aperto campi tuttora inesplorati. La sua osservazione che <<dei processi psichici passano dall'una all'altra persona in modo che l'una partecipa a quello che l'altra fa, pensa o prova; noi troviamo così una persona identificata con un'altra al punto che essa è turbata nel sentimento del suo proprio Io, o mette l'Io estraneo al posto del suo>> (Freud, 1919) focalizza un'area di ricerca a tutt'oggi poco conosciuta che pone numerosi quesiti intorno a cosa succede nelle relazioni interpersonali a differenti livelli. Freud fu anche poco dogmatico nella sua prassi. Da un certo punto di vista il piccolo Hans è la storia di un trattamento familiare. Era infatti il padre di Hans, supervisionato da Freud, che interveniva sul bambino e poi ne riferiva a Freud.
Per quanto riguarda la coppia, più volte Freud vi si riferì attirando la nostra attenzione sull'interrelazione profonda e reciproca tra i partners. Diverso e più complesso è lo scenario attuale della psicoanalisi e il vero salto non è il trattamento della coppia, ma l'attenzione alla relazione nella sua dimensione più globale, intendendo perciò anche l'interazione bidirezionale, studiata fin dalle origini della vita del soggetto e dello sviluppo della mente. E' questo l'aspetto innovativo che costituisce una vera rivoluzione concettuale.
Molti autori di questo libro hanno avuto una storia comune e parallelismi nella loro evoluzione scientifica.
E' difficile testimoniare in una prefazione la variegatezza di questa storia e di questa evoluzione scientifica, anche se è, a mio avviso, importante darne conto al lettore, ed in ogni caso rappresenta un mio preciso debito di riconoscimento e riconoscenza.
La maggior parte di essi sono membri del comitato scientifico o redazionale della rivista Interazioni, che è un giornale semestrale che si occupa di clinica e ricerca psicoanalitica nel rapporto tra individuo-coppia-famiglia.
Per capire meglio il clima che circonda la rivista bisogna ricordare che, a mio avviso, essa è l'espressione di un percorso storico durato un ventennio che ad alcuni di noi ha permesso di mantenere costante l'interesse per le interazioni, per il rapporto tra mondo interno e realtà esterna, per i rapporti tra l'intrapsichico e l'interpersonale, tra l'individuo e la famiglia o la coppia.
La rivista Interazioni, come d'altronde questo libro, contengono così contributi sia di psicoanalisti, specialmente quelli orientati al lavoro con bambini e adolescenti, che di psicoterapeuti che hanno condiviso in differenti modi nella loro storia una duplice formazione analitica e sistemica.
Per dar conto di tale complessità occorre ricordare il clima storico che ha dato origine a tali interessi.
Intorno agli anni '70 in Italia in varie istituzioni pubbliche o private, in svariati campi della psicologia, della psichiatria sociale o della psicoterapia si è mosso un fermento di studi e ricerche alla scoperta di contesti più ampi di quelli fino ad allora conosciuti e sperimentati, come il setting duale.
Svariate ragioni si coagulavano in questo senso.
Per quanto riguarda la psicoterapia psicoanalitica l'interesse per il trattamento del bambino e dell'adolescente rendeva ineludibile focalizzare l'attenzione sulla coppia dei genitori e da lì l'interesse per la coppia coniugale ne era il naturale corollario.
Per quanto riguarda la psichiatria sociale il paradigma sistemico si poneva come una delle poche risposte tecniche possibili e plausibili alla necessità di superare la logica di una causalità lineare, ma soprattutto al bisogno teorico e ideologico di considerare l'ambiente, e non tanto il singolo, come matrice di cambiamento. L'interesse per la coppia, la famiglia o l'istituzione ne era naturalemente la conseguenza. Ebbero così origine numerosi e diversi gruppi di studio che si coagularono poi in istituzioni o società scientifiche presenti in numerose parti d'Italia, ciascuna a seconda dell'orientamento di base che i componenti condividevano.
Nacquero da una parte (numerose) società sistemiche che studiavano la coppia e la famiglia, dall'altra anche in campo psicoanalitico, con stile e caratteristiche più proprie a questo tipo di formazione, si iniziò uno studio clinico approfondito e una sperimentazione accurata su queste tematiche. Ad esempio grazie all'insegnamento di Giannakoulas e di Giannotti presso l'Istituto di Neupsichiatria Infantile dell'Università degli Studi di Roma <<La Sapienza>> (alcuni - numerosi) psicoterapeuti iniziarono un lavoro in questo campo. Prima fra tutti Giuliana De Astis che fu a lungo co-terapeuta di coppia di Adriano Giannotti ed è (attualmente) stata presidente della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica dell'Infanzia e dell'Adolescenza, oltre che Salvatore Grimaldi cui si devono numerosi contributi su questi temi - sul tema della coppia.
(Partecipando,) Aall'Istituto di Neuropsichiatria Infantile, presso la cattedra di Adriano Giannotti prima e Teresa Carratelli ora, (ai seminari di) Giannakoulas, che si era formato a Londra con un'impostazione winnicottiana e che sviluppava in modo creativo le idee di Dicks presso il Marital Unit della Tavistock, organizzò una serie di seminari sulla psicoanalisi della coppia. - In questo ambito una seria di analisti cominciarono a lavorare in coterapia con le coppie sia parentali che coniugali: tra essi voglio ricordare Bari, Bonaminio, Carratelli, Carau, Catarci, De Astis, Di Renzo, Bovet, Bucci, Federici, Lanza, Lucantoni, Marion e io stessa, per citare solo alcuni tra i tanti.
Nei corsi di psicoterapia dell'età evolutiva dell'A.S.N.E. - S.I.PS.I.A., presso l'Istituto di Neuropsichiatria Infantile, che prepara da circa vent'anni psicoterapeuti infantili ad orientamento psicoanalitico, esistono articolati insegnamenti teorico- clinici di psicodiagnosi e di psicoterapia della coppia.
A Milano negli stessi anni '70 si era intanto formato un gruppo di lavoro animato da Simona Taccani in collegamento con i programmi di formazione del Cerp, e quindi in collaborazione con Anna Pandolfi, volto ad approfondire una tecnica specifica di intervento clinico sulla famiglia, la cosiddetta Osservazione Famigliare (O.F.), di particolare interesse diagnostico, che integra gli insegnamenti di Paul-Claude Racamier mutuati dalla sua esperienza psicoanalitica con le famiglie, i gruppi, le istituzioni.
Negli stessi anni anche in molte società scientifiche ad orientamento sistemico alcuni psicoterapeuti cominciavano ad esplorare contemporaneamente sia le dimensioni interattive che quelle psicodinamiche. Alcuni di Questi colleghi si sono riuniti intorno alla rivista "Interazioni" continuando il loro lavoro psicoanalitico nel campo e tra essi ricordo de Rysky, Giacometti, Montinari, Pede, Spinelli, Tambelli, Trapanese, Zavattini e io stessa.
I miei viaggi di lavoro in paesi come Francia, Belgio, Svizzera, Argentina, Brasile, Stati Uniti e la partecipazione a convegni in varie parti del mondo mi hanno dato l'occasione fortunata di conoscere altre équipe che si occupano di psicoterapia della coppia e della famiglia, sia quelle che la trattano con una metodologia sistemica, che altre ad orientamento psicoanalitico.
La possibilità di confrontarsi con una tale varietà di modelli mi ha anche reso sempre più consapevole della ricchezza, della profondità, della serietà del lavoro che in mezzo a mille difficoltà si stava conducendo a vari livelli in Italia.
Questo libro è perciò il tentativo di cominciare a testimoniarlo, sia pure con ritardo.
So che questa raccolta di lavori è limitata sia negli argomenti trattati che nel novero di autori che avrebbero potuto e forse dovuto essere presente. Di questo me ne scuso consapevole che ho fatto il possibile al momento.
Mi auguro che questa iniziativa possa essere di stimolo ad altre analoghe e di maggior valore.
Anna Maria Nicolò Corigliano

Bibliografia:

Freud S., (1917), Introduzione alla psicoanalisi (lezione 1a - introduzione), OSF, vol.8, Boringhieri, Torino, 1975.
Freud S., (1919), Il Perturbante, OSF, Vol.9, Boringhieri, Torino, 1977.
Freud S., (1909), Analisi della fobia di un bambino di cinque anni. (Caso clinico del piccolo Hans), OSF, vol.5, Boringhieri, Torino, 1972.


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