PM
--> H P ITA
--> ARGOMENTI ED AREE
--> NOVITÁ
--> RECENSIONI
--> LIBRI
PSYCHOMEDIA
|
LIBRI - Recensioni e Presentazioni
|
Mattioli G. e Scalzone F. (a cura di)
Attualità dellisteria (malattia desueta o posizione originaria)
FrancoAngeli, Milano, 2002
Indice
Presentazione. Gennaro Mattioli e Franco Scalzone
1. Perché listeria?: note introduttive. Mario Maj
2. Un attore senza copione bisognoso di narrare. Gennaro Mattioli
3. Listeria nel IX secolo. Lideodinamismo. Giuseppe Roccatagliata
4. Il povero guitto. Come si fa senza isteria. Romolo Rossi
5. Il discorso isterico. Fulvio Marone
1. Lantichità
2. Letà di mezzo
3. Letà moderna
4. Sintomo e fantasma
5. Il discorso isterico
6. Osservazioni sulla dinamica del femminile e i suoi rapporti con listeria. Ilde Mattioli e Franco Scalzone
1. Premessa
2. La psicoanalisi nasce come una psicologia femminile?
3. Il femminile nellambito della bisessualità
4. Specificità del femminile nella donna
5. Una peculiarità del femminile. Linvidia del pene e il complesso di castrazione
6. Concezioni psicoanalitiche della sessualità femminile in contrasto con quelle freudiane
7. La seduzione
8. Il femminile e lattualità del femminile
9. Conclusioni
7. Listeria tra ontologia e antologia. Antonia Imparato
8. Scenografie isteriche. Gemma Zontini
Presentazione
G. Mattioli e F. Scalzone
Ci siamo posti alcune domande: come mai listeria da alcuni è stata dichiarata ormai scomparsa? Perché periodicamente essa viene rimossa sia dalla cultura psichiatrica, sia da quella psicoanalitica? Forse perché questa patologia è sempre apparsa clinicamente indomabile, come i pazienti che la interpretano? Come mai, dopo un periodo di latenza essa si impone di nuovo alla nostra riflessione? Un fatto sembra certo: nonostante la continua rimozione, listeria, altrettanto continuamente, ritorna, indossando maschere diverse dietro le quali, però, ritroviamo sempre la stessa malattia ontologica.
Nella presentazione dellinteressante antologia di F.M. Ferro e G. Riefolo (1), Petrella si chiede: Che fine ha fatto listeria, o listerica? Si è nascosta nel grande gruppo delle schizofrenie di Bleuler? Ha fatto una brutta fine, smembrata e dispersa nel DSM-IV? Si è appiattita nel nucleo psicotico della personalità? [...] O che altro?.
Questa tendenza al mascheramento camaleontico deriva dal fatto che leziologia e la patologia isterica sono la risultante di una dinamica multidimensionale fatta dalla causalità psichica, dalla causalità biologica e dalla causalità storico-culturale che si modellano allinterno di un determinato periodo storico e di un determinato contesto sociale. é proprio linterconnessione multifattoriale di tutte le sue componenti che ne stabilisce di volta in volta le caratteristiche.
Spesso la malattia sceglie la mimesi, suo peculiare meccanismo di difesa, come risposta alla pressione del condizionamento culturale di quel determinato periodo storico e in quella determinata area geografica. Talvolta la mimesi che listerico compie per effetto della pressione imitativa esercitata dal contesto ambientale, lo espone al rischio di una trasparenza.
Più di frequente essa, imitando qualunque altra patologia, rende difficile scoprire i tratti del funzionamento isterico sottostanti. Perciò listeria è stata rubricata sotto altre voci nosografiche e queste, a loro volta, sotto la voce isteria. A distanza di cento anni dalla pubblicazione degli Studi sullisteria non si è ancora raggiunto un accordo sul suo inquadramento nosografico e il dibattito è ben lungi dallessere concluso.
Due sono le tendenze nosografiche prevalenti (2): luna, sostenuta da criteri psicodinamici, inquadra listeria come una patologia unitaria, laltra, ispirata ad esigenze clinico-descrittive, la polverizza in una moltitudine di categorie diagnostiche.
Il nostro prevalente interesse per una clinica approfonditamente sostenuta da una cultura e una pratica psicopatologica, orienta la scelta verso una ricomposizione nosografica delle manifestazioni isteriche, attualmente sparse nelle diverse voci nosografiche nate dallo smembramento e dallapparente scomparsa della sindrome isterica.
Anche per portare acqua al mulino del nostro punto di vista, pubblichiamo questo volume: esso comprende interventi e articoli proposti in occasione di una giornata di studio dedicata allisteria e organizzata presso un servizio di salute mentale napoletano (Uosm Distretto 48 della Asl Napoli 1) per la presentazione di unopera di taglio esclusivamente psicoanalitico, anchessa dedicata allisteria e curata dai dott. F. Scalzone e G. Zontini (3).
Listeria, come tutto ciò che incoraggia a ragionare in termini psicopatologici nella pratica del lavoro psichiatrico pubblico, è argomento troppo interessante perché qualcuno possa pensare che se ne parli troppo.
Questopera, come altre nel passato, è dedicata agli psichiatri dei servizi pubblici, soprattutto ai più giovani: la speranza è che, anche attraverso la sua lettura, essi si sentano incoraggiati a difendere lidentità dello psichiatra-psicopatologo nonostante le pressioni volte a confinarlo nei ruoli dello psichiatra-medico e/o dello psichiatra-operatore sociale.
Bibliografia
1) Ferro F.M. e Riefolo G. (a cura di ) Figure dellisteria. Métis, Chieti, 1996.
2) Saya A., Sonnino A., Strumia F. Appunti sulla nosografia dellisteria. Giorn. Ital. Psicopat., 1998, 4: 413-418.
3) F. Scalzone e G. Zontini (a cura di) Perché listeria?. Liguori, Napoli, 1999.
PM
--> H P ITA
--> ARGOMENTI ED AREE
--> NOVITÁ
--> RECENSIONI
--> LIBRI
|