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PSYCHOMEDIA
LIBRI - Recensioni e Presentazioni


A. Imbasciati, L Cena

I bambini e i loro care-givers
(Borla Editore, 2010)






I recenti sviluppi delle neuroscienze, dell’Infant Research e della Psicologia Clinica Perinatale hanno dimostrato che la struttura neuropsichica dell’individuo si forma a partire dall’epoca fetale ed ha il suo fondamentale sviluppo nei primi due anni di vita. La qualità di questo primo sviluppo condiziona la qualità di ogni successivo: di qui la sua importanza per il destino della mente dell’individuo adulto. La scoperta fondamentale è che tale sviluppo già nel suo primo esordio non avviene per leggi genetiche – queste hanno semplicemente determinato la macromorfologia dell’encefalo – ma per apprendimenti relazionali. La micromorfologia e la funzionalità del cervello di un individuo si struttura a seconda del dialogo non verbale che comunque avviene tra il feto-neonato-bimbo e chi lo accudisce. Le interazioni che intercorrono quando ci si occupa di un bimbo piccolo comportano un continuo flusso di messaggi, dal care-giver al bimbo e viceversa, dai quali il bimbo apprende: la qualità di questo apprendimento struttura il suo cervello. La qualità della relazione e pertanto la qualità dei messaggi che vi scorrono, possono comportare uno sviluppo neuromentale ottimale piuttosto che deficitario, o a rischio di patologie, o già patologico. La qualità della relazione dipende dalla struttura neuromentale dei care-givers e dalle condizioni esterne in cui questi possono svolgere le loro funzioni. Di qui l’importanza di assicurare condizioni adeguate a tutti coloro che devono allevare bambini, genitori in primis, nonché l’adeguata assistenza psicologica per coloro che per la propria struttura neuromentale non ottimale possono indurre nei loro bimbi altrettanti se non più difetti. Ne va del futuro dell’umanità.

L’apprendimento che struttura il cervello si compie silenziosamente, e automaticamente al di sotto della consapevolezza dei protagonisti e la di là di ogni loro buona intenzione. Ciò avviene anche negli adulti: nei bimbi, ancor più silenziosamente e inconsapevolmente gli apprendimenti derivati dalla relazione coi care-givers strutturano la base del loro cervello e della loro mente, e a seconda di tale base potrà strutturarsi ogni loro ulteriore sviluppo. Nei bimbi questo si manifesta negli aspetti che furono denominati maturazione affettiva. Si tratta in realtà di una strutturazione neuropsichica che condizionerà ogni ulteriore sviluppo cognitivo: maturazione non per natura, ma per la qualità delle relazioni che gli adulti intessono coi piccoli, trasmettendo loro un patrimonio psichico ottimale piuttosto che deficitario, patogeno, patologico; un patrimonio positivo o negativo che si rivelerà quando questi bambini cresceranno, diventando adulti.

Il testo intende offrire al lettore un panorama delle ricerche, sulle origini della mente di ogni individuo, ponendo l’accento su chi in tali origini e in ogni successivo sviluppo avrà una funzione determinante: per il nuovo individuo che ne deriverà, ed ancora per i figli che questi, a sua volta, per ciò che ha assimilato, forgerà.




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