PM --> H P ITA --> ARGOMENTI ED AREE --> NOVITÁ --> RECENSIONI --> LIBRI


PSYCHOMEDIA
LIBRI - Recensioni e Presentazioni



M.M. D'Ippolito
Vincere Barbablù. Se si può uscire dalla «schizofrenia» forse si può uscire da qualsiasi disturbo

Prefazione di Bruno Callieri
Introduzione di Anna Nazzarena Nardini

II edizione Alpes Italia, Roma, 2010
Pagg. 110 - costo di copertina 9,00 €







Vincere Barbablù, già pubblicato nel 2003, ... è una storia vera che racconta di un caso di psicosi schizofrenica a lieto fine.

È la storia di Saturnia, una donna [con schizofrenia] che per tutta la vita cerca di rivivere i suoi traumi iniziali, quelli dell’infanzia, e i sentimenti sepolti per i genitori e i fratelli per poterli guarire.

Toccando abissi profondi, Saturnia si confronta con la paura di morire, con l’angoscia, le crisi, ... la scissione della sua personalità che si esprime nel tradimento, nell’innamoramento, nell’incapacità di [sentire senza] agire.

È una storia [vera] di schizofrenia, una storia catartica di guarigione.

Dal racconto di Saturnia appare la forza del pensiero concreto tipico degli psicotici che la pilota e la direziona fino alla terapia che le ha permesso di leggere il segreto della sua famiglia. A fare da sfondo agli anni giovanili c’è il Sessantotto, vissuto con trepidazione, curiosità e smarrimento.

Tutto comincia nell’infanzia, quando il segreto, il non detto, il doppio messaggio cominciano ad insinuarsi nella storia di Saturnia e si riveleranno cause destabilizzanti prima, dopo e durante le crisi psicotiche della protagonista.

“Quando l’inconscio ti attira e ti inganna, ti dici: la barba di Barbablù non è poi così blu. Difficilmente puoi decidere da sola di bloccare tutto con le medicine, a meno che non scegli diversamente. Come accade oggi per me”.

La guarigione è il risultato di un trattamento combinato: da un lato l’intervento di una psichiatria dal volto umano e comprensiva, dall’altro il polo terapeutico dell’approccio rogersiano puro nel suo modo di essere. 

“Proprio raccontando la mia storia” – dice Saturnia - “con la sensazione di essere in un travaglio fino alla metafora della nascita, ho superato i grovigli attraverso una serie di insight, ho ordinato, accettato, compreso, perdonato. Il dialogo continuo con i sogni costantemente mi ha aiutato e mi aiuta”.

Da “Gli speciali” del TGCOM del 26 marzo 2004


In appendice a “Vincere Barbablù” un articolo scientifico sulla psicosi schizofrenica a sintomi positivi. Ipotesi di lettura su alcuni aspetti clinici alla luce delle teorie della personalità e della terapia di C.R. Rogers.

In questa nuova edizione:

· Prefazione di Bruno Callieri

· Introduzione di Anna Nazzarena Nardini

· Premessa di Maria Mirella D'Ippolito

Stralcio su scritti di Bruno Callieri dal saggio in Appendice

Potrete trovare ulteriori approfondimenti sul sito internet all'indirizzo: http://www.mmdippolito.com/vincere.html


Quarta di copertina

    Una storia vera raccontata di una psicosi schizofrenica a lieto fine. Un messaggio salvifico di guarigione. La denuncia della gravità dei segreti e dei doppi messaggi. La ripetizione del negativo come necessità per imparare a superarlo, al servizio della vita. Un intervento combinato di una psichiatria dal volto umano con una psicoterapia rogersiana pura nella modalità di essere come cura.

    “Nel ’76 Carl Rogers denunciava la «disumanizzazione crescente della nostra cultura, nella quale non conta la persona ma unicamente la sua scheda perforata e il numero della sua tessera assistenziale». Ma già dieci anni prima i Gruppi d’Incontro andavano incontro a quel bisogno sempre crescente di relazioni umane spontanee e autentiche, di trovare un nuovo senso e significato alla propria esistenza.

    … In questa seconda edizione del suo accattivante Vincere Barbablù Mirella D’Ippolito ci ripropone narratologicamente (alla Wilhelm Schapp) l’invischiarsi di Saturnia nelle storie altrui.

    … E in questo denso e prezioso contributo la D’Ippolito ci addita un sentiero ininterrotto (non alla Heidegger) verso il senso di appartenenza (sono parte di), il senso di partecipazione (entro in relazione autentica con gli altri), il senso di competenza (mi autoesprimo, so di poter fare).

    Questi inviti globali e a lungo termine sono il messaggio, empatico e simpatico, di una Mirella la cui presenza in me, suo lettore, non è categorizzabile”.

    Dalla prefazione di Bruno Callieri

    Maria Mirella D’Ippolito (Roma, 1953)
    Psicologa e psicoterapeuta di formazione junghiana e rogersiana. Libera professionista lavora con persone adulte e per i bambini e gli adolescenti con le famiglie in coterapia con colleghi sistemico-relazionali e psicodinamici. E’ Consulente Tecnico del Tribunale Civile e Minorile di Roma, formatrice Gordon per Genitori, Insegnanti, Persone, Giovani Efficaci all’interno della Effectiveness Training Int., formatrice autorizzata in Promozione della Salute mediante l’Approccio Centrato sulla Persona. Ha pubblicato diversi articoli su differenti temi della psicologia di cui alcuni in Idee in Psichiatria. Ha collaborato alla stesura di “Guida all’esame di stato per psicologi” prova teorica (1996) e prova pratica (1997). Con Alpes Italia ha pubblicato nel 2009 “Inconscio: Madre e Matrigna – L’archetipo della Grande Madre ed il suo carattere elementare”. La sua attenzione si è concentrata anche sulla guarigione della psicosi schizofrenica attraverso l’approccio rogersiano insieme ad un trattamento farmacologico. Questo libro, già pubblicato nel 2003, e alla sua seconda edizione, presenta anche l’esperienza professionale dell’autrice in questo campo attraverso la narrazione e il saggio presente in Appendice.


Indice
PM --> H P ITA --> ARGOMENTI ED AREE --> NOVITÁ --> RECENSIONI --> LIBRI