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PSYCHOMEDIA
LIBRI - Recensioni e Presentazioni



Vincenzo Caretti e Daniele La Barbera (a cura di)

Le dipendenze patologiche
Clinica e psicopatologia


Raffaello Cortina Editore





    Indice

      Introduzione
      (Vincenzo Caretti, Daniele La Barbera)

      1. Neurobiologia delle dipendenze
      (Emanuele Cannizzaro)

      2. Psicodinamica delle dipendenze
      (Vincenzo Caretti, Gianluigi Di Cesare)

      3. Il piacere tossico. Tossicofilie, tossicomanie, tossicodipendenze: dalla psicopatologia collettiva alla psicologia individuale
      (Lucio Sarno, Maria Stella Epifanio)

      4. Le dipendenze nei disturbi di personalità
      (Cesare Maffei, Mariagrazia Movalli, Paola Broggi)

      5. Personalità dipendente e dipendenza relazionale
      (Vittorio Lingiardi)
      6. Le dipendenze tecnologiche
      La mente dei nuovi scenari dell’addiction “tecnomediata”
      (Daniele La Barbera)

      7. Compulsività e dipendenza da shopping
      (Roberto Pani, Roberta Biolcati)

      8. Quando il sesso fa male. La dipendenza sessuale
      (Tonino Cantelmi, Emiliano Lambiase, Adriana Sessa)

      9. La questione del genere. Dalla dipendenza alla reciprocità
      (Angela Maria Di Vita, Paola Miano)

      10. Gioco d’azzardo. Una scommessa tra il benessere e la patologia
      (Gioacchino Lavanco, Loredana Varveri)

      11. I nuovi stili di consumo giovanile
      (Marie Di Blasi)

      12. La correlazione tra alessitimia e dissociazione
      nella dipendenza patologica
      Nuove prospettive della ricerca sull’addiction
      (Vincenzo Caretti, Daniele La Barbera, Giuseppe Craparo, Ernesto Mangiapane)

      13. Le dipendenze in adolescenza. Aspetti epidemiologici, differenze di genere e fattori psicologici
      (Roberto Baiocco, Alessandro Couyoumdjian, Carlamaria Del Miglio)

      14. Tossicodipendenza. Una malattia dell’“anima del mondo”, un “isotopo culturale” o solo una categoria psicopatologica?
      (Graziano Martignoni)



    Introduzione

      Nell'osservare la realtà che lo circonda, il ricercatore incorre in fenomeni che seppure studiati e conosciuti da molto tempo risultano tuttora non completamente chiari. In ambito psicopatologico e clinico uno di questi fenomeni è la dipendenza da sostanze o da comportamenti specifici, che influenza e distorce a differenti livelli di gravità l'esperienza privata di molte persone. Si tratta di un particolare coinvolgimento in un'abitudine ripetitiva e persistente, che non tiene conto delle conseguenze e che sviluppa una tolleranza.
      Le persone diventano dipendenti da esperienze che possono modificare l'umore e le sensazioni e, pertanto, la dipendenza, prima ancora di essere una condizione neurobiologica o un problema sociale, è un fenomeno individuale che può presentarsi nel corso dello sviluppo psicologico come risposta a specifici fattori evolutivi. Questi fattori fanno della dipendenza una precisa costellazione di relazioni oggettuali, angosce e difese la cui dinamica si manifesta in un'attitudine obbligatoria che ha finalità e motivazioni non sempre chiare, né alla consapevolezza del paziente, né alla valutazione del clinico.
      L'Internet addiction, le droghe, il cibo, il sesso o il gioco d'azzardo hanno come scopo principale il cambiamento della percezione di sé e dell'ambiente circostante, devono servire a modificare lo stato di coscienza ordinario il cui disagio e la cui sofferenza non possono essere regolati altrimenti. Le problematiche della separazione e del distacco rappresentano un punto cruciale nell'esperienza della dipendenza e sono causa di un alternarsi di condizioni di profonda preoccupazione e di tendenze e comportamenti regressivi. In questi casi le rappresentazioni e i vissuti circa la perdita e la solitudine costituiscono la minaccia principale per il funzionamento dell'Io e, pertanto, i fantasmi persecutori di svuotamento e di frammentazione di sé obbligano a un'intensificazione delle difese per affrontare l'angoscia di essere se stessi. L'imminente pericolo di un cedimento psichico è il dramma che si replica costantemente nel teatro interiore di questi soggetti e si riferisce a una particolare intollerabile tensione da cui deriva la complessità dei meccanismi di difesa attivati per controllare il terrore della vulnerabilità.
      La dipendenza pertanto non consiste in una patologia che interviene casualmente nella vita delle persone, occorre una vulnerabilità di base che consenta una modalità del comportamento alla quale si può ricorrere sotto stress, quando il Sé risulta annientato da sensazioni ed emozioni non simbolizzabili. In particolare la frustrazione, la delusione, la rabbia, la gelosia, l'invidia, la rivalità e la competizione costituiscono le emozioni gravose che non possono essere mentalizzate nell'esperienza interiore dei soggetti dipendenti. La capacità di rappresentarsi l'idea di un affetto e di poterlo pensare è fondamentale per raggiungere il controllo di quelle emozioni che possono sopraffare e distruggere l'identità. La regolazione affettiva è un processo attivo che coinvolge la dimensione neurofisiologica, comportamentale e cognitivo-esperienziale. Si tratta di domini tra loro interdipendenti e la cui interazione reciproca deriva dall'influenza delle relazioni nella prima infanzia.
      Al posto delle rappresentazioni dei propri stati interiori e dell'esistenza di pensieri e di sentimenti in se stessi e negli altri, i soggetti dipendenti sperimentano un senso disturbante di alterità e di vuoto esistenziale che deriva dall'aver vissuto in modo particolarmente aggressivo la scoperta della separazione e del distacco nelle prime fasi dello sviluppo, con la conseguenza di essere afflitti da un pervasivo sentimento d'impotenza mai elaborato nelle fasi successive.
      é importante notare che, normalmente, quando uno è stanco, malato o sotto pressione, e non riesce a elaborare, simbolizzare e integrare nel Sé le dolorose esperienze psicosensoriali di questo stato, tende a dissociarsi, cioè a uscire dalla realtà ordinaria per mezzo di sensazioni piacevoli alternative. Questa difesa può essere adattiva se l'allontanamento dalla realtà che ne deriva risulta parziale e temporaneo, ma sorgono dei problemi quando l'allontanamento diventa una modalità ricorsiva con cui gestire i fatti della vita e le tensioni nelle relazioni.
      La qualità delle relazioni primarie e delle modalità di attaccamento costituisce attualmente un aspetto significativo nella comprensione di quei disturbi della regolazione affettiva connessi all'uso della dissociazione. La dissociazione, infatti, impedisce la formazione di espressioni verbali dell'esperienza e ciò coincide con la difficoltà di accedere al proprio mondo interno, ai sogni e alle fantasie e di poterli regolare, utilizzare e scambiare nelle relazioni interpersonali. Per fare in modo di non sentire e di non pensare, il dipendente patologico ricorre a una specie di tecnica autoipnotica che lo getta in quell'altro mondo, presimbolico, in cui il legame e la separazione dall'oggetto non si sono ancora costituiti.
      Gli oggetti della dipendenza hanno delle somiglianze, sotto l'aspetto dinamico, con l'oggetto transizionale: entrambi sono non umani, hanno qualità tattili, sono investiti libidicamente, devono essere costantemente disponibili e prevedibili, in quanto il loro utilizzo deriva dalla necessità di avere un elemento di appoggio per mantenere un equilibrio psicofisico nelle condizioni di maggiore tensione. Tuttavia, mentre l'oggetto transizionale perde d'importanza man mano che l'angoscia di separazione viene integrata nel Sé, gli oggetti della dipendenza rimangono essenziali nell'economia del disturbo.
      Il piacere che si ricava da una qualsiasi forma di dipendenza patologica deve intendersi come la ricerca di uno stato di trance autoindotto, un rifugio mentale il cui scopo è di costruirsi una realtà parallela psicosensoriale differente da quella sperimentata nella realtà ordinaria, di ritirarsi da ogni contatto e di dissociare le sensazioni, le emozioni, le immagini conflittuali non rappresentabili sul piano cosciente.
      Il volume raccoglie i contributi dei principali ricercatori italiani sulle più recenti condotte di dipendenza, con una particolare attenzione agli aspetti psicopatologici, clinici e psicodinamici. Dalle nuove droghe alle dipendenze sessuali e al cybersesso, dal gioco d'azzardo compulsivo alle dipendenze tecnologiche, viene approfondita un'ampia serie di disturbi comportamentali che negli ultimi anni s'impongono con sempre più frequenza ed evidenza all'attenzione del clinico. Espressione di un disagio psichico profondo e di un malessere culturale vasto e pervasivo, le nuove dipendenze richiamano la nostra attenzione sulla necessità di ascoltare e decodificare una domanda di aiuto che si esprime spesso con modalità paradossali. Seppure ogni forma sembra caratterizzarsi per degli aspetti specifici, esse nel loro insieme manifestano un desiderio di fuga e un'incapacità a tollerare il dolore mentale che porta, a volte quasi consapevolmente, a rinunciare all'uso del pensiero e della riflessività a favore di una scarica emozionale iterativa messa in atto con modalità progressivamente sempre più compulsive.
      I singoli capitoli prendono in esame le varie tipologie di comportamento additivo, indagate sotto il profilo dei sintomi, dell'inquadramento diagnostico, del decorso e dei possibili interventi preventivi e terapeutici; approfondiscono inoltre la natura e la qualità dell'oggetto o della situazione alla base della dipendenza al fine di chiarirne i meccanismi eziologici e patogenetici; a questo riguardo una particolare attenzione viene riservata ai deficit evolutivi e ai tratti della personalità che svolgono un ruolo decisivo nel determinare l'insorgenza delle nuove dipendenze.
      Un'ampia casistica clinica, frutto delle osservazioni personali degli Autori, esemplifica le caratteristiche di questi quadri di disagio psichico ed esistenziale che evocano, come nessun altro tipo di disturbo mentale, i precari equilibri di una società complessa sottoposta a dinamiche di cambiamento talmente rapide e caotiche da neutralizzare la funzione creativa dei limiti e delle regole.

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