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PSYCHOMEDIA
LIBRI - Recensioni e Presentazioni



A. Burlini, A. Galletti
Psicoterapia "attuale". Nodi di una rete emotiva e cognitiva tra individuo, gruppo e istituzione

(ed. F. Angeli)

Recensione di Ermete Ronchi



Psicoterapia "attuale". Affrontare stati di crisi in nuovi contesti

L'approccio psicosocioanalitico e la ricerca clinica in ambito duale, gruppale e istituzionale hanno portato Annamaria Burlini e Aurelia Galletti a sviluppare tematiche oggi centrali per la professione psicoterapeutica. In Psicoterapia "attuale". Nodi di una rete emotiva e cognitiva tra individuo, gruppo e istituzione, ed. F. Angeli, la specificazione "attuale" posta accanto al termine "Psicoterapia" viene valorizzata in una pluralità di significati; in particolare Burlini e Galletti sottolineano il duplice riferimento a una psicoterapia che a) si basa su qualcosa di concreto, un'azione - nell'accezione di azione trasformativa - e, b) è "attuale" in quanto attenta alla dimensione di ciò che avviene nel presente, nell'hic et nunc della relazione terapeutica. Nel libro si formalizza anche un passaggio evolutivo in termini di sintesi identificativa del modello psicosocioanalitico; la componente psicoterapeutica di questo modello trasforma il suo nome da psicoterapia progettuale in psicoterapia "attuale".

E' opportuno ricordare che il modello psico-socio-analitico italiano, (vedasi anche "Area Psico-socio-analisi" http://www.psychomedia.it/pm/grpther/psoandx1.htm) fin dalla sua origine, ricerca sulle connessioni che tengono in relazione individuo, gruppo, istituzione e polis e si configura quindi come una risorsa complessa che consente al soggetto di operare in relazione a contesti multipli interagendo con una pluralità di campi emotivi e cognitivi. La psicosocioanalisi è infatti stata concepita come rete fin dalla sua origine; è pensiero emozionato capace di vivere le emozioni proprie dell'incontro tra diversità, tra approcci e saperi "lontani", complessi e quindi irriducibilmente conflittuali. Proprio per questo si tratta di un modello di non facile accesso anche se di grande attualità culturale e scientifica. Questo modello, nato agli inizi degli anni ottanta come evoluzione della "socioanalisi", si è arricchito nel tempo sviluppando la capacità di tessere ponti tra mondi e linguaggi all'apparenza inavvicinabili, là dove il conflitto e la sofferenza esprimono potenti difese che spesso inducono a scindere e a frammentare proprio le conoscenze più vitali.

Molti psicologi e psicoterapeuti sono oggi chiamati a lavorare in condizioni molto lontane dai setting previsti dalla psicoanalisi tradizionale. In generale anche tutti coloro che usano la relazione come principale strumento di lavoro, hanno sempre più bisogno di orientarsi all'interno di situazioni di ruolo diverse, entro reti complesse, per operare nelle quali non basta un semplice aggiustamento di strumenti nati per essere funzionali in contesti "altri"; oggi si richiede - suggeriscono le autrici - un cambio dell'ottica con cui si guarda globalmente alle relazioni. Psicoterapia "attuale" aiuta il lettore proprio in questo passaggio perché coglie i nodi essenziali per una rivisitazione della teoria psicoanalitica in funzione di un suo utilizzo "operativo", in una pluralità di contesti interattivi.

Su queste premesse le autrici sono andate a rivisitare la rete dei concetti da risignificare alla luce dell'odierna epistemologia. Vengono così proposte riflessioni frutto di ricerca e confronto su concetti/strumenti di base quali ad esempio: realtà, eredità genetica, principi fondamentali dell'apprendimento, mente e funzione dei modelli della mente, prassi, funzione della psicoterapia, realtà storica, transfert, gioco, nevrosi da transfert e intellettualizzazione, setting o inquadramento, insight, processo terziario, angoscia della bellezza, interpretazione, limiti della tecnica, creatività e amore, valutazione. Vengono inoltre descritti esiti della loro ricerca in materia di esercizio del limite nel modello della psicosocioanalisi, di istituzione, sui temi dello specifico della psicoterapia attuale e della conduzione dei "gruppi operativi". Questa parte centrale del lavoro si conclude con riflessioni anche in materia di formazione in psicoterapia. In sintesi il libro nella sua articolazione interna propone:

- un glossario che ridefinisce alcuni termini di teoria della tecnica psicoanalitica;
- un contributo alla ridefinizione del modello di lavoro clinico del "gruppo operativo";
- il tema dell'approccio clinico all'analisi delle istituzioni;
- l'analisi di casi clinici e di supervisione alla luce delle nuove premesse individuate;
- nuove premesse per la possibilità di analisi del controtransfert in contesto individuale, gruppale, istituzionale e culturale.

L'analisi di casi clinici individuali e gruppali presentati nel testo offre esemplificazioni e chiarificazioni delle parti teoriche enunciate. Coerentemente con le sue premesse questo volume risulta di utilità pratica per una pluralità di professionisti attenti alla qualità delle relazioni che si generano mentre si pongono in relazione dinamica con gli altri, con contesti attivi su più livelli e soprattutto con sè e con il proprio sapere nel tempo "istituitosi". E' un lavoro frutto di dieci anni di ricerca che si rivolge in particolare a psicoterapeuti che lavorano nel pubblico e nel privato con pazienti singoli e con i gruppi, o con progetti di sviluppo e di cambiamento nelle istituzioni o nel sociale, ma anche a formatori, consulenti e manager.

Non sembri paradossale l'idea che, in un mondo connotato dal preoccupante sviluppo di un sapere sempre più frammentato e specialistico, un libro specialistico possa essere fruito da lettori operanti in campi disciplinari tradizionalmente così diversi. La capacità di valorizzare le differenze, riuscendo a costruire un comune denominatore emotivo oltre che cognitivo, è infatti una caratteristica peculiare dell'approccio psico-socio-analitico. Quando questo accade - non certo a caso ma in quanto esito di un lavoro che valorizza la professionalità clinica - si schiude la possibilità di confrontarsi e co-generare un sapere ologrammatico capace di tenere "in rete" una pluralità di emozioni attorno a compiti anche molto diversi tra di loro.

Il testo costituisce un contributo sintetico, agile e al tempo stesso estremamente rigoroso, puntuale ed incisivo, per accompagnare l'evoluzione attuale delle professioni cliniche, per approfondire la ricerca, la ridefinizione e il ripensamento del proprio ruolo da parte di chi si occupa di cambiamento attraverso la cura, la formazione e l'intervento nelle istituzioni.


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