L'Italia divisa dalla violenza: fisica, verbale e digitale
Marco Longo
Troppo facile dire: la violenza dell'uomo sull'uomo è sempre esistita e
sempre esisterà.
Troppo facile cercarne trovarne tutte le motivazioni, e ahimé spesso anche
le giustificazioni, antropologiche, storiche, sociologiche e psicologiche.
Troppo facile soprattutto darne solo una lettura ideologica, politica o
religiosa, attribuendo sempre agli altri, a quelli "diversi da noi", la
facinorosità della parola e l'istigazione agli atti violenti.
Io non ho vissuto gli anni ('20 - '40) del fascismo e dell'antifascismo,
della guerra e del dopoguerra, con la reciproca violenza fratricida dei
gruppi armati, rossi e neri, ma ricordo bene purtroppo gli anni bui ('60 -
'80) dell'intolleranza politica e della reciproca aggressione, del
terrorismo rosso e nero (e forse anche di altra matrice ... italosegreta,
oltreatlantica e oltrecortinica).
Ricordo una generazione di ragazzi che nei primi anni '60 sognavano tutti
insieme la libertà e l'uguaglianza, che all'inizio facevano tutti insieme
volontariato e doposcuola nelle baraccopoli intorno a Roma, che
manifestarono tutti insieme contro l'invasione della Cecoslovacchia, ma
che poi furono rapidamente ed artatamente divisi, dalle bieche logiche
della guerra fredda, in compagni e camerati ... in uguali di sinistra
contro gli uguali di destra (e viceversa, naturalmente).
Si era appena usciti da quel tunnel di sterile e dolorosa
contrapposizione, di sanguinosa violenza terroristica, si era appena avuto
il tempo di festeggiare la caduta del Muro di Berlino, quando, dopo il
fallimento di tangentopoli (nel giustizialismo della quale all'inizio un
po' tutti, ciecamente, avevano creduto), è iniziata una nuova era di
divisione, con la nascita del bipolarismo all'italiana.
Non più (apparentemente) i vecchi miti, le vecchie ideologie, le vecchie
contrapposizioni, ma (apparentemente) una nuova contrapposizione tra
diversi, ovvero tra uguali di centrodestra e uguali di centrosinistra, con
una sempre maggiore e crescente violenza verbale e accusa reciproca.
"Dove sono andati i tempi di una volta, oh per Giunone, quando ci voleva
per fare" politica anche un po' di educazione? Dove sono finiti i Moro, i
Pertini, ma anche gli Almirante e i Berlinguer? Chi ha giocato sulla
personalizzazione della politica, attirandosi superconsensi e (suo
malgrado, visto il vuoto dall'altra parte) superopposizione ? Chi ha
sdoganato i politicanti da stadio, da bar dello sport, gli urlacchianti,
gli "sgarbati"? E chi ne ha fatto degli Eroi della decadenza e del
deterioramento? La Televisione commerciale? I Talk Show "sedia a sedia" o
"fronte a fronte"?
Mi preoccupano soprattutto le nuove generazioni, nate o cresciute in
questo clima precario e malsano, con l'esempio sbracato di genitori delusi
e sempre più nervosi, arrabbiati, senza poter credere in nuovi ideali e
senza poter sognare o potersi aggrapparsi a vere speranze per il proprio
futuro lavorativo ...
E' in questo crogiuolo dis-chemico che la violenza nasce, cresce, ci
invade ed attornia tutti come una nube nera e venefica. E' in questa
discarica di responsabilità che sorge e impera la continua reciproca
aggressione verbale ed ora purtroppo anche l'agressione fisica. E' in
questa atmosfera disumana che si moltiplicano le aggressioni razziali o
contro i diversi e i più deboli, con azioni insensate e non-pensate,
spesso filmate per gioco e così ancor più disumanizzate, caricate in rete
e guardate in maniera divertita, come fossero dei videogames ...
Per non parlar dei Siti Web, dei Blogs e dei Social Networks, dove si
gioca col fuoco freddo dei pixel per costruire gruppi e communities che
(apparentemente) hanno per obiettivo solo la distruzione di questo o
quell'altro personaggio politico, raccogliendo migliaia di adesioni fatue
e deresponsabilizzate ... per non parlar dei gruppi facebook che cambiano
improvvisamente nome, manipolando gli scritti ...
E' in questa atmosfera distruttiva che alligna la manipolazione maligna di
ogni episodio, per cui anche il gesto di uno squilibrato, nato in un
momento di piccola follia, forse per avere un piccolo momento di
protagonismo, aggredendo il "grande protagonista", diviene nella mente di
tanti solo il risultato di una istigazione di parte ... in cieca attesa,
forse, che venga colpito in ugual modo un "grande antagonista", con
successiva reciproca manipolazione e reciproca accusa di reciproca
istigazione di parte ...
Fermiamo tutto questo, finché siamo in tempo! Abbassiamo TUTTI i toni e le
azioni! Ridiamo umanità, rispetto e passione costruttiva alla vita ... ed
anche alla politica ... prima che sia troppo tardi!!
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