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PSYCHOMEDIA
Avvisi ai naviganti
14 Dicembre 2009


L'Italia divisa dalla violenza: fisica, verbale e digitale

Marco Longo


Troppo facile dire: la violenza dell'uomo sull'uomo è sempre esistita e sempre esisterà.

Troppo facile cercarne trovarne tutte le motivazioni, e ahimé spesso anche le giustificazioni, antropologiche, storiche, sociologiche e psicologiche.

Troppo facile soprattutto darne solo una lettura ideologica, politica o religiosa, attribuendo sempre agli altri, a quelli "diversi da noi", la facinorosità della parola e l'istigazione agli atti violenti.

Io non ho vissuto gli anni ('20 - '40) del fascismo e dell'antifascismo, della guerra e del dopoguerra, con la reciproca violenza fratricida dei gruppi armati, rossi e neri, ma ricordo bene purtroppo gli anni bui ('60 - '80) dell'intolleranza politica e della reciproca aggressione, del terrorismo rosso e nero (e forse anche di altra matrice ... italosegreta, oltreatlantica e oltrecortinica).

Ricordo una generazione di ragazzi che nei primi anni '60 sognavano tutti insieme la libertà e l'uguaglianza, che all'inizio facevano tutti insieme volontariato e doposcuola nelle baraccopoli intorno a Roma, che manifestarono tutti insieme contro l'invasione della Cecoslovacchia, ma che poi furono rapidamente ed artatamente divisi, dalle bieche logiche della guerra fredda, in compagni e camerati ... in uguali di sinistra contro gli uguali di destra (e viceversa, naturalmente).

Si era appena usciti da quel tunnel di sterile e dolorosa contrapposizione, di sanguinosa violenza terroristica, si era appena avuto il tempo di festeggiare la caduta del Muro di Berlino, quando, dopo il fallimento di tangentopoli (nel giustizialismo della quale all'inizio un po' tutti, ciecamente, avevano creduto), è iniziata una nuova era di divisione, con la nascita del bipolarismo all'italiana.

Non più (apparentemente) i vecchi miti, le vecchie ideologie, le vecchie contrapposizioni, ma (apparentemente) una nuova contrapposizione tra diversi, ovvero tra uguali di centrodestra e uguali di centrosinistra, con una sempre maggiore e crescente violenza verbale e accusa reciproca.

"Dove sono andati i tempi di una volta, oh per Giunone, quando ci voleva per fare" politica anche un po' di educazione? Dove sono finiti i Moro, i Pertini, ma anche gli Almirante e i Berlinguer? Chi ha giocato sulla personalizzazione della politica, attirandosi superconsensi e (suo malgrado, visto il vuoto dall'altra parte) superopposizione ? Chi ha sdoganato i politicanti da stadio, da bar dello sport, gli urlacchianti, gli "sgarbati"? E chi ne ha fatto degli Eroi della decadenza e del deterioramento? La Televisione commerciale? I Talk Show "sedia a sedia" o "fronte a fronte"?

Mi preoccupano soprattutto le nuove generazioni, nate o cresciute in questo clima precario e malsano, con l'esempio sbracato di genitori delusi e sempre più nervosi, arrabbiati, senza poter credere in nuovi ideali e senza poter sognare o potersi aggrapparsi a vere speranze per il proprio futuro lavorativo ...

E' in questo crogiuolo dis-chemico che la violenza nasce, cresce, ci invade ed attornia tutti come una nube nera e venefica. E' in questa discarica di responsabilità che sorge e impera la continua reciproca aggressione verbale ed ora purtroppo anche l'agressione fisica. E' in questa atmosfera disumana che si moltiplicano le aggressioni razziali o contro i diversi e i più deboli, con azioni insensate e non-pensate, spesso filmate per gioco e così ancor più disumanizzate, caricate in rete e guardate in maniera divertita, come fossero dei videogames ...

Per non parlar dei Siti Web, dei Blogs e dei Social Networks, dove si gioca col fuoco freddo dei pixel per costruire gruppi e communities che (apparentemente) hanno per obiettivo solo la distruzione di questo o quell'altro personaggio politico, raccogliendo migliaia di adesioni fatue e deresponsabilizzate ... per non parlar dei gruppi facebook che cambiano improvvisamente nome, manipolando gli scritti ...

E' in questa atmosfera distruttiva che alligna la manipolazione maligna di ogni episodio, per cui anche il gesto di uno squilibrato, nato in un momento di piccola follia, forse per avere un piccolo momento di protagonismo, aggredendo il "grande protagonista", diviene nella mente di tanti solo il risultato di una istigazione di parte ... in cieca attesa, forse, che venga colpito in ugual modo un "grande antagonista", con successiva reciproca manipolazione e reciproca accusa di reciproca istigazione di parte ...

Fermiamo tutto questo, finché siamo in tempo! Abbassiamo TUTTI i toni e le azioni! Ridiamo umanità, rispetto e passione costruttiva alla vita ... ed anche alla politica ... prima che sia troppo tardi!!


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