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PSYCHOMEDIA
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19 Dicembre 1999

Date: Mon, 20 Dec 1999 16:21:11 +0100
Sender: Psychomedia Salute Mentale e Comunicazione <PM-SMC@LISTSERVER.SICAP.IT>
From: "M@rco Longo"
Subject: [PM-SMC] libro di G.Hautmann


cari colleghi,

il dr. Antonino Brignone , della Associazione Fiorentina di Psicoterapia Psiconalitica

http://www.psychomedia.it/afpp

ha inviato questo annuncio:

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cari colleghi,

e' uscito il volume

"I SEMINARI ANALITICI DI GIOVANNI HAUTMANN"

a cura di antonino brignone
Edizioni ETS, Piazza Carrara 16-19, PISA - L. 25.000

che raccoglie la discussione di cinque storie
cliniche fatta da Hautmann con il gruppo degli psicoterapeuti
dell'Associazione Fiorentina di Psicoterapia Psiconalitica.

Il volume puo' essere ordinato direttamente alla casa editrice al seguente indirizzo elettronico:

www.edizioni-ets.com

Chi e' interessato puo' richiederlo anche per e-mail, direttamente alla casa editrice:

edizioniets@tin.it

Ho pensato pertanto, d'accordo con Hautmann di inviare le note di chiusura del libro.

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Ringrazio gli amici dell'Associazione Fiorentina di Psicoterapia
Psicoanalitica per aver voluto pubblicare questi seminari che in anni
diversi ho tenuto su casi in psicoterapia che mi hanno raccontato.
I curatori hanno fatto un notevole lavoro per riprodurre con fedelta'
quanto veniva espresso nel seminario, rendendolo fruibile al lettore.

Penso che il volume che raccoglie i seminari sia una buona testimonianza
di come la conduzione di un seminario possa avvenire attraverso un lavoro
di gruppo che implichi un'elaborazione di condizioni cognitive ed
emozionali, individuali e gruppali, che producono pensieri psicoanalitici.
Il conduttore recepisce e restituisce questi pensieri analitici secondo me
ad un livello di più complessa organizzazione di quanto mediamente avvenga
nel lavoro individuale di supervisione condizionato dalla sola linea di
lettura che e' stata data; mentre qui, dentro questa, i singoli
partecipanti ed il gruppo che ne favorisce l'ascolto ai livelli di funzione
analitica piu' primitivi, moltiplicano le possibilita' più libere di
significazione all'interno di una cornice processuale di coerenza che si
viene sviluppando.

Forse nella relazione duale analista-supervisore e' invece peculiare uno
spazio per agganciare il dispiegarsi della significazione degli elementi
comunicativi del paziente ad una esplorazione maggiore delle
caratteristiche controtransferali dell'analista.

Nell'esperienza seminariale analitica di gruppo sia con gruppi omogenei
come competenze quali i gruppi di psicoterapeuti per adulti o bambini, o
con i gruppi di candidati del 1° anno dei corsi degli istituti di training,
o anche con gruppi disomogenei quali quelli di operatori con competenze
diversificate ma comunque impegnate nella osservazione e trattamento del
caso clinico riferito, ho potuto constatare la forza della valenza
formativa che ha la produzione di pensieri psicoanalitici, condivisi ad un
livello esperenziale.

In un'epoca in cui e' attuale la riflessione sul rapporto tra psicoterapia
analitica e psicoanalisi sia da noi che nella Associazione Psicoanalitica
Internazionale, mi pare di non poco conto affermare che gli psicoanalisti
hanno la possibilita' di sostenere la qualità del funzionamento della
psicoterapia analitica che comunque si diffonde là dove si organizzano
gruppi psicoanalitici istituzionalizzati, non solo attraverso l'analisi
personale e la supervisione analitica degli psicoterapeuti, ma anche
attraverso il seminario analitico di gruppo.

Se questo comporta una ovvia ricaduta sulla qualita' analitica della
psicoterapia che senza queste connessioni colla psicoanalisi - una
psicoanalisi che garantisce se stessa attraverso un autosviluppo in ambito
istituzionale - tenderebbe a deteriorarsi, ritengo altresì che questo
comporti anche la costituzione di un fruttuoso spazio di confronto per la
psicoanalisi stessa. Uno spazio in cui la psicoanalisi puo' oggettivare e
distanziare tutte quelle infinte operazioni non sufficientemente
analitiche che infiltrano la quotidianità del suo svolgersi e di cui si
alimenta anche la sua storia e che sono atte a rispecchiare quel "dover
essere" analitico che facilmente lo psicoanalista può perdere nel lavoro
quotidiano. Vale a dire la psicoterapia analitica, che nasca fuori dalla
istituzione analitica o dentro di essa, a lato della formazione analitica,
come qualcuno auspica, costituisce un ambito di individuazione,
classificazione e significazione di operazioni non analitiche compatibili
col mantenimento di cio' che e' strettamente psicoanalitico, un ambito in
cui c'e' da guadagnare il piu' possibile alla operativita' analitica, ma
anche un ambito atto a rispecchiare potenziandola la qualità
dell'operazione analitica.

Credo che il seminario analitico di gruppo configuri una visione
psicoanalitica sia per le operazioni analitiche sia per quelle non
propriamente tali che si sono combinate nella conduzione del caso.

Giovanni Hautmann

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saluti ed auguri

Nino Brignone

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