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La procreazione tra fantasma e desiderio: intervista a Silvana Lucariello

Maurizio Mottola


Ripubblicato su Psychomedia da "Agenzia Radicale"


Da giovedì 29 a sabato 31 gennaio 2009 si è svolto a Napoli il convegno La procreazione tra fantasma e desiderio, organizzato dalla sezione napoletana dell'Associazione Italiana di Psicologia Analitica (A.I.P.A.). Alla psicologa analista Silvana Lucariello, dirigente all'Azienda Sanitaria Locale (ASL) Napoli 1 e componente del comitato scientifico organizzativo del convegno, abbiamo posto alcune domande.
Perché questo convegno? Il convegno muove dalla riflessione su un tema che sempre più spesso si incontra nella pratica clinica, accompagnando persone, uomini e donne, in quei percorsi di sofferenza che hanno inizio quando la procreazione trova il suo limite - e la sua negazione - nell'impossibilità biologica. La sterilità umana si impone infatti oggi come un tema di stringente attualità sia per l'incremento statistico del problema, sia per l'apertura che esso offre verso orizzonti nuovi e totalmente inesplorati della condizione umana. Se la ricerca sulla psiche e la cura della psiche sono dunque le prioritarie istanze motivazionali, il tema è talmente articolato che non può ridursi al solo sguardo della psicologia analitica, ma rimanda necessariamente a peculiari questioni con cui devono misurarsi anche gli approcci delle scienze naturali. In particolare, il convegno si è proposto sia di riflettere sul senso e sulle ricadute psichiche ed esistenziali derivanti dalla condizione di sterilità e dall'intervento delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), sia di mettere a confronto la cultura psicoanalitica con le altre culture (medicina, antropologia, bioetica, filosofia, giurisprudenza, sociologia) che trasversalmente ne sono interessate.
Quali sono le ricadute psichiche ed esistenziali più frequenti derivanti dalla procreazione medicalmente assistita (PMA) ? Le ricadute psichiche ed esistenziali della procreazione medicalmente assistita (PMA) costituiscono ipotesi di lettura, perchè con ogni probabilità saranno visibili nel tempo, oggi è troppo presto per assumere punti di vista precisi. Certamente saranno con ogni probabilità più inquietanti nella procreazione medicalmente assistita eterologa, dove si porrà il dilemma della rivelazione o del mantenimento del segreto con tutte le implicazioni, che ogni sottaciuto comporta a livello generazionale e transgenerazionale. Come si costituiranno e formeranno i legami nel processo di attaccamento? E quali forme prenderanno le fantasie che intervengono dalla parte dei genitori nella costruzione dell'immagine del bambino? Questi alcuni dilemmi che si porranno sul piano delle ricadute psichiche derivanti dalla procreazione medicalmente assistita.
Qual è il rapporto tra ricorso alla procreazione medicalmente assistita (PMA) e ricorso all'adozione ? L'adozione costituisce per la maggior parte delle coppie adottanti l'ultima spiaggia al trauma della mancata capacità procreativa. Forse l'ultima perchè nella procreazione medicalmente assistita l'itinerario biologico, l'esperienza del contenimento del feto nell'utero materno sono, comunque, mantenuti. Questa esperienza rappresenta qualcosa di irrinunciabile, che garantisce quel primordiale dialogo madre-figlio che manca inesorabilmente nell'esperienza adottiva.


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