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PSYCHOMEDIA
GRUPPALITÀ E CICLO VITALE
Adolescenza



Adolescence, Psychanalyse, Psychothérapie et Europe 2000

Italie

Arnaldo Novelletto*, Eugenia Pelanda**, Enrico de Vito***


* Psichiatra, psicoanalista SPI. Presidente dell'ARPAD, Roma.
** Psicologa, psicoterapeuta. Presidente Area G, Milano.
*** Psichiatra, psicoanalista SPI. Responsabile Progetto A, San Donato Milanese (Milano).


Articolo pubblicato in francese sulla Rivista "Adolescence"



Introduzione

Negli anni '50 alcuni membri e candidati della Società Psicoanalitica Italiana cominciarono ad interessarsi alla psicoanalisi degli adolescenti. Una diecina di loro, in altrettante città italiane, svolse attività di diagnosi e psicoterapia nei centri medico-psico-pedagogici istituiti presso i Tribunali per Minorenni, secondo la tecnica delle child guidance clinics americane. Altri lavoravano per conto di associazioni private addette all'assistenza di adolescenti disadattati, o in centri di consultazione per studenti universitari oppure ancora in servizi psicologici pubblici (come ad esempio quello della Provincia di Milano).

Per quanto riguarda l'assistenza pubblica per la salute mentale, gli adolescenti fino ai 18 anni d'età entravano (ed entrano tuttora) nella competenza delle Unità materno-infantili, dove un ristretto numero di operatori ha una formazione psicoanalitica. Quelli di età superiore erano accolti nei servizi per adulti, tradizionalmente meno aperti alla psicoanalisi. La formazione di tutti i colleghi che trattavano adolescenti privatamente o nelle istituzioni suddette era avvenuta di loro iniziativa e a proprie spese, sui libri per la parte teorica, mediante supervisioni o soggiorni all'estero per quanto riguarda l'esperienza clinica. Non vi era fra loro alcuna coordinazione sistematica.

Con l'inizio degli anni '80 si manifestò, sopra tutto negli ambienti universitari di psichiatria infantile, la spinta a creare servizi e risorse formative (gruppi di studio, riunioni scientifiche, riviste) nei quali l'adolescenza, pur essendo trattata in stretto collegamento teorico e pratico con l'infanzia, andava acquistando un proprio spazio. Tra gli analisti d'adolescenti italiani e quelli di altri paesi si svilupparono i contatti e molti autori di fama mondiale cominciarono a tenere seminari anche periodici in varie città italiane. Nacquero i primi corsi di formazione pluriennali in psicoterapia dell'infanzia e adolescenza, pubblici e privati, per medici e psicologi.

Negli anni '90 l'interesse delle istituzioni pubbliche per l'adolescenza ha preso quasi il carattere di una moda. Consultazioni per adolescenti sono comparse dovunque, a ritmo crescente. In tale contesto la formazione psicoanalitica, più o meno rigorosa, di una parte degli operatori si è dovuta confrontare con tante altre (psicosociali, cognitiviste, sistemiche, psicopedagogiche) dei loro colleghi o collaboratori.
Nel 1994 una dozzina di gruppi di psicoanalisti d'adolescenti formatisi da più tempo (sia che i loro membri lavorassero in istituzioni pubbliche sia in privato) organizzarono il loro primo convegno nazionale, e in seguito ne hanno tenuto uno ogni due anni.

Nel 1995 analisti italiani parteciparono alla fondazione dell'EAAP per l'autonomizzazione della psicoanalisi dell'adolescenza in seno alla F.E.P. Nel 1999 la Società Psicoanalitica Italiana (SPI) ha cominciato ad attivare un proprio corso di perfezionamento in psicoanalisi dei bambini e degli adolescenti, riservato ai propri soci. Nello stesso tempo la SPI ha riconosciuto a 88 dei suoi soci (tra ordinari e associati) la qualifica di "esperto nella psicoanalisi di bambini e adolescenti".

Il 2000 trova dunque la psicoanalisi italiana concretamente impegnata nel settore dell'adolescenza, come sarà specificato nei punti seguenti. Il lettore dovrà però tenere presente che sul territorio nazionale questo processo si è sviluppato in misura diversa, per cui si possono distinguere tre livelli:

1) nelle città di Roma, Milano e nel loro hinterland il livello corrisponde a quello delle nazioni più evolute. Si può dire che la psicoanalisi è entrata in molte istituzioni pubbliche grazie all'interesse e allo sforzo di singoli professionisti. Il panorama è abbastanza variegato, ma sicuramente l'intervento a orientamento psicoanalitico ha assunto un posto importante nell'approccio e nella presa in carico degli adolescenti e tardo-adolescenti oltre i 18 anni, sia nei servizi pubblici di salute mentale, sia nei consultori gestiti da Associazioni private, alcune delle quali appartenenti alla European Federation of Psychoanalytical Psychothérapy (EFPP);

2) In un certo numero di città maggiori, come ad esempio Torino, Genova, Novara, Pavia, Padova, Verona, Bologna, Modena, Firenze, Pisa, Perugia, Napoli, Bari, Catania, il livello è buono sul piano delle risorse cliniche, e in particolare di consultori di psicoterapia per adolescenti, ma non vi sono centri autonomi di formazione psicoanalitica specializzata per gli operatori;

3) Nel resto del paese vi sono professionisti individualmente qualificati ma l'introduzione nelle istituzioni pubbliche di un metodo di valutazione e sopra tutto di terapia psicoanalitica adeguati alle esigenze adolescenziali rimane tutta da realizzare.


Le risposte alle domande poste da Adolescence sono le seguenti:

1) Lo spazio concesso ai trattamenti psicoanalitici rispetto ai trattamenti biologici, comportamentali, cognitivi e familiari sistemici. Nella maggioranza delle Unità materno-infantili dei servizi pubblici di salute mentale (che ricevono i soggetti da 0 a 18 anni) gli psicofarmaci sono poco usati. In queste Unità per i disturbi psichici vengono eseguite psicoterapie a frequenza di 1 o 2 sedute settimanali, di varia ispirazione: sistemiche, cognitivo-comportamentali o "psicodinamiche". Con quest'ultimo termine si intendono psicoterapia d'ispirazione psicoanalitica eseguite da operatori (in genere psichiatri di bambini e adolescenti o psicologi) che possono aver effettuato un'analisi individuale e partecipato a seminari psicoanalitici sull'adolescenza. Il setting è sempre vis-à-vis e la durata va da uno a più anni.

2) Centri in grado di fornire trattamenti psicoanalitici ad adolescenti.

2A) Psicoterapie psicoanalitiche propriamente dette (eseguite da terapeuti che abbiano avuto un training specifico in psicoterapia di bambini e adolescenti) alla frequenza di 2-3 sedute settimanali, e di durata anche superiore ad un anno. In alcuni consultori viene offerta anche terapia psicoanalitica di gruppo. Si possono avere a Roma e a Milano.

2A') A Roma:

- Istituto di Psichiatria Infantile e Istituto di Psicologia della I Università ("La Sapienza")
- Ospedali diurni
- Consultori per adolescenti di vari servizi pubblici di salute mentale (ASL A, B ed E) e di Associazioni appartenenti alla EFPP. In particolare:
- Cooperativa "Rifornimento in volo" via Udine 24 .
- Vari centri offrono consultazioni a termine secondo lo schema Tavistock (3 o 4 sedute) eventualmente seguiti da invio in terapia privata.

2A'') A Milano:

In ambito pubblico:
- Progetto A - Centro Studi sull'adolescenza ASL Milano 2
- Unità operativa di Psicologia dell'infanzia e adolescenza ASL Città di Milano
- UONPIA Azienda Ospedaliera Niguarda - Area Psichiatria dell'adolescenza
- UONPIA Università di Milano - Azienda Ospedaliera S. Gerardo Monza

In ambito privato:
- Associazione Area G
- Cooperativa il Minotauro
- CeRP Centro di Ricerca di Psicoterapia (Sede Milano e Trento)
- CTA Centro di Terapia dell'Adolescente
- IPBA Istituto di Psicoterapia del Bambino e dell'Adolescente
- ISERDIP
- Osservatorio di psicoanalisi del bambino e dell'adolescente del Centro Milanese di Psicoanalisi

2B) Cure psicoanalitiche propriamente dette (3 o 4 sedute settimanali sul divano, lunga durata) sono possibili in tutte le città in cui risiedono psicoanalisti qualificati, membri delle due società italiane affiliate all'International Psychoanalytic Association, che sono la SPI e l'AIPSI. Nomi e indirizzi di questi analisti sono reperibili nei Roster delle rispettive società o dell'IPA. I trattamenti sono privati e non rimborsabili dall'assistenza pubblica.

3) L'accessibilità alle cure psichiche per gli adolescenti. In tutto il territorio nazionale gli adolescenti possono accedere ai servizi pubblici di salute mentale (come già detto fino a 18 anni nelle U.M.I. e dopo i 18 nei servizi per gli adulti, alcuni dei quali hanno consultori riservati ai tardo-adolescenti e giovani adulti). A livello preventivo esistono
a) spazi di ascolto nelle scuole;
b) équipes organizzate da molti comuni maggiori per l'ascolto di giovani devianti o socialmente deprivati;
c) centri di aggregazione giovanile, più o meno numerosi a seconda delle regioni e gestiti dai comuni oppure da associazioni educative private, sia religiose che laiche;
d) gruppi di tutoring presso molti Tribunali per Minorenni a favore dei minori dell'area penale;
e) gruppi di educativa territoriale o di strada. In tutti questi centri operano psichiatri dell'infanzia e dell'adolescenza, psicologi clinici, assistenti sociali ed educatori professionali (esiste oggi un corso di laurea in scienze dell'educazione con indirizzo specifico per gli educatori extrascolastici).

4) I trattamenti psicoanalitici più spesso adottati.

4A) La cura psicoanalitica propriamente detta è possibile solo in un contesto privato. Di conseguenza essa è riservata a un numero molto ristretto di adolescenti.

4B) La psicoterapia psicoanalitica individuale è il trattamento più usato. Nei casi migliori la frequenza media si aggira sulle 2-3 sedute settimanali per 2-3 anni. Trattamenti più intensivi sono svolti nei centri maggiori in caso di ospedalizzazione per psicosi.

4C) La terapia psicoanalitica di gruppo è praticata in pochi servizi, a Roma e a Milano, ma l'interesse per la formazione e l'attività in questo settore è in forte crescita.

4D) Lo psicodramma: è usato in alcuni gruppi che gravitano intorno alla facoltà di Psicologia, ma molto raramente vi accedono adolescenti. Nella versione di Moreno è usato da qualche gruppo d'impostazione psicopedagogica. Lo psicodramma psicoanalitico nella versione francese (di Diatkine, Kestemberg e Lebovici oppure di Widlocher) era noto attraverso la letteratura ma pochissimo applicato. Ora nella versione più recente di Ladame e Perret-Catipovic sta risvegliando nuovo interesse, forse a causa dell'aumento della patologia narcisistica.

5) Programmi di un training specifico organizzato.
A Roma: varie associazioni private, aderenti all'EFPP hanno iniziato da qualche anno training specialistici pluriennali in psicoterapia dell'infanzia e dell'adolescenza, aperti a medici e psicologi. L'analisi personale con analisti dell'IPA è richiesta come requisito. Una sola scuola (quella dell'Associazione Romana per la Psicoterapia Psicoanalitica dell'Adolescenza - ARPAD) offre un training quadriennale dedicato esclusivamente all'adolescenza. Attualmente tutte le scuole elencate qui di seguito sono in attesa del riconoscimento ufficiale dello Stato, ai sensi di una legge del 1989.

A Milano le scuole che offrono un training specifico sono le seguenti:
- Area G - Scuola di psicoterapia a orientamento psicoanalitico per adolescenti e adulti
- Centro di Ricerca di Psicoterapia
- Fondazione F. Bonaccorsi
- Istituto di Psicoterapia del Bambino e dell'Adolescente

A Torino l'APPIA, a Monza l'ASNEA, e a Firenze il Centro Martha Harris offrono tutti un training di psicoterapia psicoanalitica del bambino e dell'adolescente.

Una formazione in psicoterapia dell'adolescenza sotto forma di seminari di vario tipo (periodici, concentrati o estemporanei, su temi specifici o come aggiornamenti d'insieme) destinati a varie categorie di operatori (medici, psicologi, educatori, assistenti sociali) ai quali non viene richiesto il prerequisito dell'analisi personale, si svolgono in numerose città, su iniziativa di istituzioni sia pubbliche che private.


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