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PSYCHOMEDIA
ARTE E RAPPRESENTAZIONE
Arti Visive



La morte dello scultore (racconto)

di Alfonso M. Gialdini, Scultore



Genova 5/12/2002
La morte dello scultore
Sono le 5 del mattino di una bella giornata di settembre :
la grande giornata..aspettata per 50 anni da Ivan.
"Alziamoci,oggi mi voglio togliere qualche soddisfazione,
imbecilli non fanno che parlarsi addosso(come al solito Ivan e' adirato con le autorita' costituite)"
Poggia la mano sul fianco di Laren,ancora sensuale nonostante gli anni,la moglie e' piu' grande di lui.
Sorride divertito,ormai si alza,la mattina,ragionevolmente sereno,gli incubi notturni e gli attacchi di panico lo hanno abbandonato da quando ha iniziato la lavorazione di "dolmen"5 anni prima:......che tonto quando la ha conosciuta:
"Tu sei troppo giovane-disse a Laren-a me piacciono piu' vecchie"
Come era possibile?lui aveva 25 anni e Laren insegnava gia' da tempo.
Laren non disse niente e gli rivelo' la vera eta' solo dopo che...,,,e nonostante la fama di "inataccabile da quel versante,se non per una cosa seria e duratura",non ci volle molto tempo ad Ivan per cogliere la "rosa";
forse era semplicemente perche' Laren( da persona veritiera quale e' sempre stata) doveva dirgli la vera eta'....
Ivan sogghigna:
"Finiscila vecchio cinghiale,accontentati di battere i tuoi allievi a braccioli ferro,li' almeno non fai brutte figure"
(gli vengono automatiche nellea testa le parole di Laren.Una pacca secca sul .. di Laren, che protesta nel sonno
"Ah,le femmine,sospira Ivan quanto sono.......TUTTO"
Si alza di scatto scordandosi che la gamba destra non lo sorregge piu',
Scivola e cade,pone davanti il braccio sinistro
(ha sempre avuto una forza quasi inverosimile nelle braccia,per la sua corporatura)
ed e' di nuovo in piedi ma con l'acuto dolore al centro del petto ed al suo "braccioforte":e' mancino(come forza,non che il destro sia debole,tanto per chiarire)che da qualche tempo non lo abbandona,.
A quella S...(la gamba). non posso far piu' niente ma a te ti sistemo subito(al cuore),va rapidamente in soggiorno aiutantosi col robusto bastone di ulivo che si e' costruito.
Venti flessioni su un braccio solo gli ridanno sicurezza
("Pero' 30 anni fa erano 25 e pesavo anche di piu')
Il braccio sinistro e' comunque restato intorpidito.il suo "piu' che amico"Tabro ormai noto e rispettato pscicoanalista didatta gli ha ricordato che non tutto e' una questione puramente emotiva;che si faccia visitare
(i medici portano sfiga e di ipocondriaci ne ho gia' avuto abbastanza attorno... vabbe' vuol dire che ci andro').
Riaccende mezzo Toscano preparandosi il primo dei 10/12 caffe' che giornalmente prende
(di nascosto da Laren,altrimenti U PIGGIA CIU? BOTTE DELL'URSU.Lui pensa molto spesso in genovese,imparo' l'italiano con difficolta' a 6 anni andando a scuola....che C..... di infanzia,paura,solitudine ,ambiguita' e piu' grandicello come amico Aivanoe ,il cavaliere del leone,e come modello di vita lo scudiero-fabbro-combattente amico per la pelle del nobile guerriero ).
Se ne va davanti allo specchio a lavarsi:un "vecchietto magro,un po'troppo,basso e pelatocon le grinze sulle fronte che ricordano le corna di un ariete; sotto la canottiera aderante c'e ancora un torso molto vigoroso,le spalle non sono larghe,ma curve e massiccie,e le braccia, motivo di gran vanto per lui, sono enormi
(esagerate come dice Laren)
muscolose ma "morbide "
(come le aveva definite una sua amica di gioventu'; che quando scherzavano fra loro lo chiamava:TRE braccia".....chissa' perche').
Ivan sogghigna nuovamente
(se lo sapesse Laren............ di nuovo l'antico detto genovese).
Laren si alza,ormai, fra sigari(2),caffe'(3,ma uno era decaffeinato),meditazioni,
flessioni ecc sono le 7.
Ivan le ha preparato la colazione con la solita piccola scultura poggiata sulla tazza rovesciata.
"Ti ho preparato la maglietta gialla,il gille' di cotone blu ed i Jeans neri sono in soggiorno sula poltrona stirati,mi raccomando riducibili come stracci in 5 minuti, come al solito".
Ivan tace e guarda la moglie con aria timida
(e ... si Ivan... "quello che non fugge mai",.....il "leone di..(nota periferia genovese)"come lo chiamavano alcuni amici un po' per scherzo,a parole,ma sul serio,nel concetto, ha un "po'" paura della moglie).
"....ti ho accorciato le maniche,cosi' puoi mostrare i bicipiti a tutte le "tue"femmine"
"Non e' per le mie amiche(mentendo),i "muscoli" li voglio mostrare a quei.... Che si dicono ancora di sinistra ..."
ed inizia ,arrabbiandosi come una iena ,le sue diatribe contro le solite autorita'
(principale obiettivo e' il presidente della repubblica,falso progressista,antifascista per opportunismo e vero"Forte coi Deboli e Debole coi Forti")
"risparmiami il quarto d'ora di Owen /Lenin/Machno/Troskji/Fornari , e non farmi far figuraccie,lo so che approfitterai del fatto che fra le autorita' c'e' Tabro lui ti appoggia comunque,(la pensa cosi' pure lui )ma e' piu' educato e certe cose sa dirle al momento opportuno:ti stima un po' troppo Tabro......ti conoscesse come ti conosco io...sbrigati non devi sforzar la gambe e quindi ci vorra' un po' di tempo per arrivare a...."
Ivan non se la prende,sa che Laren lo dice ma non lo pensa......
(peccato che e' ateo,i mussulmani integralisti talvolta lo attirano ...).
Finalmente la coppia esce di casa,Ivan con la mano sinistra appoggiata al grosso bastone con una testa di ariete da lui scolpita(non fusa)in un blocchetto di bronzo,il braccio destro sottobraccio alla moglie
(si e' messa i tacchi alti,e' ancora agile e non ha problemi nel camminare,cosicche' risulta piu' alta di lui come la sera che si sono conosciuti e.....la sera che hanno portato a compimento la "conoscenza";-mi hai fregato perche' avevi i tacchi alti ed a me piacciono quelle piu'alte di me,le ricorda Ivan-
( a dire il vero gli piacciono tutte,ma ha delle preferenze)
Con un po' di tensione per la grande occasione,ma smorzata ed elaborata dalla profonda conoscenza reciproca , Ivan e Laren arrivano alla piazza antistante la stazione:
Racchiusa ancora nell' impalcatura mobile"giganteggia "Dolmen"con i suoi 5 metri di porfido rosso ed il basamento/ piscina sopraelevato.
Laren si stringe al braccio di Ivan
"Ci sei riuscito,vecchio caprone è magnifica"dice senza parlare con la pressione della mano sul braccio del marito.
"dolmen":enorme busto maschile acefalo ma completo che poggia il braccio/ponte/protezione su ampi fianchi femminili con ventre materno ma non asessuato:
i suoi dei ,
la coppia forma un incavo ed un bambino puo' metersi li' al sicuro,
gli dei di Ivan erano assai carenti ma con l'aiuto di Laren e di Tabro,soprattutto, (ma anche di altri in misura assai minore) li ha ricostruiti nella sua mente,piu' forti forse del porfido della scultura.
La scultura e' poggiata su un piattaforma rotante sul genere di quelle delle giostre in modo che anche un bambino picccolo possa metterla in lenta rotazione,
Ivan e' maniaco per la sicurezza ed ha usato le sue capacita' e cognizioni di ingegnere al massimo.
Si incontrano con Tabro,la moglie Loren ed i figli,la mediana e' incinta,la grande ha due bambinetti che son presenti,assieme alla neonata del figlio piu' giovane diTabro:
Fanno festa al Maestro.Laren lo ha sempre notato,i bambini non hanno paura del suo aspetto agresssivo e dei suoi occhi piccoli neri e roventi,diventano sorridenti,tutto cambia con loro:
i movimenti,solitamente aggressivi,vigorosi,minacciosi se serve
( talvolta purtroppo anche quando non serve,ma cio'succede sempre piu' di rado.Ivan si e' tolto spesso dai piedi degli avversari piu' grossie piu' forti di lui incutendo loro timore col solo atteggiamento)
,l'aspetto si trasforma ed e' rassicurante.
C'e' abbastanza gente e molti bambini......fitta acuta al petto di Ivan,respiro corto,insensibilita' o quasi al braccio sinistro
(Vecchio bastardo se ti credi di fottermi ora...Ivan al suo cuore)
La cosa cessa,Tabro si e' accorto di qualcosa e si e' messo fra lui e Laren,distratta dai piccoli che le sono molti affezionati.
"Passa?Stavolta ti ci mando a calci dal medico"
Dice a bassa voce Tabro,perdendo la sua solita calma(apparente ) e signorilita'
"Ci vuol altro,adesso mi accendo mezzo toscano e va tutto a posto"fa Ivan.
La cerimonia di inaugurazione sta per iniziare:
complimenti piu' e meno sinceri da piu' e meno amici,ma sopratutto
la sua squadra di emarginati in fase di recupero,muratori,artisti professionisti,allievi con cui Ivan ha eseguito il lavoro:
ha penato parecchio ma sulla targa non c'e' il suo nome(forse anche un po' di falsa modestia, il suo stile e' riconoscibilissimo)
dolmen
Scultura monumentale dedicata all'infanzia
Eseguita da:"IL Blocco Rosso"
Ge-5/9/20028
Le autorita' salutano.parlano e straparlano
(l'importante e' che mangino con "creanza" e facciano delle belle cose,e' escluso che al potere,visto le mediazioni che si debbono fare per arrivarci,ci vadano i piu' onesti,retti e generosi:sta nella logica dei tempi,poi si vedra',la Sacra Fiaccola dell'Anarchia,anche se irragiungibile è sempre ben alta ),pensa Ivan
Tocca a lui
(accidenti al dolore allo stomaco.. brutto figlio di...rivolto sempre al cuore)
Ivan si alza con difficolta',Laren e Loren si guardano
(speriamo bene,pensano le due donne)
Tabro ride sotto il barbone" "E' l'unico pelo visibile che e' rimasto pure a te"pensa con affetto "maligno"Ivan(Tabro e' un po' piu' giovane di Ivan).
Braccia incrociate sul petto,bastone appoggiato al palco e..... alzo zero
(lo stanno a sentire,parla poco di scultura...quella e' li',mentre invece tanto di ingiustizie inaccettabili,d'arte ,di mercato,della rovina che quest'ultimo porta alle forze sane e creative,dei critici,che,spesso,impotenti nel creare,"creano" l'artista( falso e vuoto per conseguenza,ma loro si sentono creatori dell'artista... piu' artisti di cosi')con un processo megalomanico che e' parente del complesso di Laio di cui e' preda la stragrande maggioranza dell'autorita'costituita .Lui spera che i piu' disponibili ragionino su quanto dice,Tabro invece ha dei dubbi.
Poi
" e adesso basta-si frena-mandiamo i bambini a giocare,almeno spero che si sia riusciti in questo scopo!"
La solita confusione di queste occasioni;Laren non protesta neanche troppo per la "furia"di Ivan.Tabro,lo interpella con un "Ci voleva"
Viene spostata l'impalcatura mobile,"Mamma e Papa'"risplendono alla luce del sole.
Ivan prende in braccio uno dei nipoti di Tabro e lo porta a mettere in movimento la scultura
( gli sembrano lunghissimi gli scalini da fare per attivare alla piattaforma)
ancora un po' di confusione e poi finalmente Ivan puo' dirigersi verso una panchina in disparte assieme ed aiutato con discrezione da Laren
"Ho molto freddo,mi ci vuole mezzo toscano,si vede che sono in crisi di astinenza"
Laren si accorge che Ivan sta male,e' sudato,la mano sinistra e' appoggiate al bastone e
lo stringe con forza,la destra e' artigliata alla coscia della moglie
(gesto tipico di Ivan per rassicursi)
le braccia tese mettano in risalto l'eccezionale muscolatura.
Laren gli pone attorno al collo il maglione che si era portata dietro,lo sa da tempo che Ivan ha delle crisi di freddo intenso.
."Quando e' che ti decidi ad andare dal medico?"Fa Laren;
"In settimana ci vado"risponde lo scultore
mente come al solito Ivan,su tale argomento,
(il dolore al petto si calma un pochino,i bambini si sono ormai dispersi nel parco,la gente chiacchera ,Tabro intrattiene alcuni amici di Ivan e Laren,le autorita'.......Bho?)
"veramente bella"Dice Laren"soprattutto a questa distanza"
"Una volta tanto che ti piaccia qualcosa "risponde Ivan
"Sai benissimo che sono la tua piu' intransigente critica ma sono anche quella che apprezza di piu'"risponde Laren
"quando torniamo a casa ti faccio apprezzare il bastone del potere,......altro che ormai sono bravo solo che a braccio di ferro"prova a scherzare Ivan,ma sta veramente male.Laren non protesta neanche per la vecchia battuta maschilista e rozza di Ivan,capisce che c'e' qualcosa che veramente non va e che Ivan tenta di rassicurla.
Si avvicinano una bambina che strascina dietro,quasi a forza un bambino un piu' piccolo d'eta':testa rossa,ricciuto,pellescura e spalle larghe,lei e' piu' alta e flessuosa,si incominciano a vedere vagamente le forme della puberta'.
"Vieni a vedere quanto e' bella,dopo andiamo a giocare,"
Ivan stringe la coscia di Laren,il dolore al petto aumenta,i suoi occhi
neri si incrociano con quelli chiari del bambino,
Lo sguardo del bambino e' misto fra ammirazione,timore e sfida
gli occhi di Ivan urlano un lampo di assenso.
IL bambino guarda Laren,poi rivolto alla sua amichetta:
"Si puo' fare anche meglio"
I due si voltano ancora una volta verso Ivan e Laren,mentre la ragazzetta redarguisce il bambino per la sua maleducazione e presunzione:c'e' gran affetto fra i due.
Il dolore si cheta nel petto di Ivan,che sorride con le lacrime agli occhi.
"Adesso dormo un attimo" dice a Laren",la mano carezza come un tempo delicatamente ma decisamente la coscia della moglie
"Si riposati,ne hai diritto"fa Laren
Ormai e' quasi mezzogiorno il sole di fine estate e' forte ,Ivan non ha piu' freddo,socchiude gli occchi,finalmente puo' raggiungere i suoi dei,la mano si contrae sulla coscia della moglie,la vita gli scorre davanti el'ultima sensazione e' che e' nella luce accanto alla persona che ha amato di piu' e che piu' lo ha amato.
Laren capisce,un'ultima stretta calda della vigorosa mano del marito e....
Laren piange,non triste ma addolorata: il vecchio irascibile,aggressivo,generoso compagno della vita la ha lasciata.
Una mano cortese ed affettuosa sulla spalla:E' Tabro
Laren"Ivan ha raggiunto isuoi dei, se ne e ' andato"con le lacrime a stento represse
Tabro"No.....ha raggiunto i suoi dei restando con te"
Laren capisce
Tabro si siede sulla panchina accanto ad Ivan che con la mano stretta ancora sulla coscia della moglie e l'altra sul pomo del bastone con sopra appoggiato il mento sembra stia colloquiando con i due in relazione al monumento.
Tabro fa un cenno a Loren,come a dire sta li' ed aspetta,Loren deve aver capito, e con fare deciso "depista gli amici verso l'altro lato del monumento.
Laren:"stiamo ancora un po' qui"
Tabro:"Ovviamente:non c'e' fretta" (solo esternamente) tranquillo Tabro
I due bambini che erano venuti a guardare la scultura,pur giocando nel prato,non han perso di vista un momento Ivan e Laren
IL rosso ricciuto dalle spalle larghe alla Bambina un po' piu' grandicella dai capelli corvini,gli occhi grandi e la pella delicata,quasi trasparente:
"C'e' una bella pietra nel tuo giardino........Aspettami"
"Ti aspettero'"e' la risposta


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