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PSYCHOMEDIA
Tesi

Tesi di Laurea di Cinzia Tieuli

Esuberanza
La passione per la vita: una riflessione psicopatologica


Conclusione



Al termine di questo studio sull'esuberanza tante domande circa la sua origine restano ancora aperte, le ricerche in questo senso ad oggi sono poche poiché si è iniziato ad analizzare il tema in tempi relativamente recenti, ma lo scopo del presente lavoro vuole essere principalmente quello di favorire una maggiore sensibilizzazione verso le emozioni positive, spesso trascurate dalla ricerca scientifica non essendo causa di comportamenti o atti dannosi per la persona o per chi gli è accanto. Sono però anch'esse emozioni appartenenti all'uomo e in quanto tali meriterebbero opportuni approfondimenti.
Quale potrebbe essere lo scopo di uno studio sulle emozioni positive se non è evidentemente la ricerca del significato che esse rappresentano? Individuare la fonte, le motivazioni che portano a provare sentimenti positivi può significare poter anche diffondere la consapevolezza che ogni persona ha i requisiti per poterli vivere (a meno che non ci siano evidenti danni celebrali, come evidenziato al capitolo 3) sia per una naturale predisposizione oppure grazie ad una sorta di "contaminazione" da parte di chi vive questo tipo di sentimento.
Le persone presentano delle "reazioni" agli avvenimenti che si connotano come un "lutto" e per lo più si tratta di reazioni depressive che risultano ad una valutazione esterna come "coerenti" con quanto si è provato. Alcuni soggetti presentano, invece, una reazione opposta di tipo "euforico, ipomaniacale": si fa festa per non piangere! Perché alcune persone reagiscono in un modo e altre nella modalità opposta di fronte ad un medesimo avvenimento? La storia dei due personaggi che abbiamo descritto è connotata da vissuti luttuosi che però hanno caratterizzato la loro personalità nella direzione che abbiamo definito "esuberanza".
L'esuberanza è innata oppure può essere vissuta anche da chi si lascia positivamente contagiare da una persona esuberante? La particolare attenzione, che è stata posta in questo studio all'esuberanza nasce dalla curiosità per un'emozione poco considerata ma che ha in sé una forza travolgente che si concretizza nella dimensione del piacere, che spinge le persone all'azione, alla scoperta e soprattutto alla realizzazione dei propri sogni non privandole tuttavia della lucidità della razionalità. Il prodotto più straordinario di questa esperienza emotiva è un innamoramento alla vita che fa guardare con gioia alle piccole e grandi cose che la circondano.
Qual'è la fonte dell'esuberanza? Si tratta di un carattere puramente temperamentale ereditario oppure è un effetto biologicamente riconducibile ad una determinata area del cervello, presumibilmente nella corteccia (precisamente nel lobo libico)? Gli studi in corso stanno cercando di rispondere a queste domande per valutare quale sia il fattore preponderante e in quali modalità eserciti la sua influenza sul comportamento. Le ricerche effettuate su gemelli omozigoti stanno per il momento avvalorando la tesi di un'influenza genetica sul temperamento della persona estroversa. Qualsiasi sia la fonte ciò che risulta evidente è la creatività che i soggetti esuberanti manifestano fin da piccoli e che in alcuni casi li ha portati a diventare poi anche famosi poeti, scrittori, pittori. Vero è che la storia o l'attualità ci hanno anche riportato episodi di depressione o di mania manifestati proprio da artisti, il fatto si potrebbe spiegare considerando che la creatività in questi casi probabilmente proveniva da una fonte diversa rispetto all'esuberanza. Il confine infatti tra la forma moderata di esuberanza che inebria e trasmette piacere e l'estremo che può arrivare fino alla patologia (mania) è sottile ma, sebbene la linea di demarcazione sia a volte sfumata, in realtà tra l'esuberanza e la patologia regna un abisso, proprio perché l'esuberanza fa amare la vita mentre la patologia tende ad annullarla negandole il senso della vera gioia.
L'aver preso in esame questa dimensione psicopatologica contiene l'auspicio che l'esuberanza non venga considerata come "stranezza", ma acquisti dignità scientifica e possa essere riconosciuta come una forza coinvolgente che consiste nel "sentirsi soffiare in faccia la felicità" dalle persone che per vari motivi l'hanno fatta propria.


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