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PSYCHOMEDIA
Tesi

Tesi di Laurea di Laila Fantoni

Il minore sessualmente abusato: vicende processuali e trattamento terapeutico

Capitolo V - Una storia vera

2. La perizia medico-ginecologica



28/10/1999 ore 10.00 - Chiaromonte (Potenza)
Dott. Michele Strippoli - Primario dell'U.O. di Ostetricia e Ginecologia all'A.S.L. nº3 del Lagonegrese
Il CTU ha dovuto effettuare una visita ginecologica sulla minore (accompagnata dalla sorella) allo scopo di:
- verificare eventuali segni di deflorazione e se la stessa è usa al coito;
- verificare la presenza di violenze psico-fisiche subite;
- procedere ad eventuali altri accertamenti diagnostici necessari.

Obiettivi specifici della perizia
- Accertare un'eventuale deflorazione dell'imene e possibilmente datare l'attività sessuale;
- identificare lesioni che possono essere trattate e curate;
- raccogliere campioni orali e vaginali, che possono avere rilevanza legale;
- compiere uno screening riguardo a malattie sessualmente trasmesse e ad una eventuale gravidanza;
- rassicurare la vittima rispetto al suo stato di salute e spiegarle che non è stata lesa fisicamente in modo grave;
- valutare lo stato mentale ed emotivo della vittima.
Nell'esecuzione degli accertamenti clinici e strumentali atti a valutare i quesiti posti, è stata tenuta in conto la storia della vittima e sono stati seguiti i suggerimenti tratti dalle "Linee guida del Committe on child Abuse and Neglect" del 1991. Tale Committe delinea il grado di certezza dell'abuso sessuale dei minori attraverso una prova conclusiva di abuso sessuale (presenza di sperma) ed una prova suggestiva di abuso sessuale (abrasioni e contusioni dell'interno delle cosce, dei genitali, cicatrici, lacerazioni o rottura dell'imene, cicatrici o lacerazioni delle piccole labbra, ecc.).
Nel visitare la paziente saranno ricercati gli indicatori di abuso sessuale secondo gli indicatori di tali linee guida.
- Sono indicatori non specifici di abuso sessuale quelle condizioni, spesso rilevate minori, che non indicano abuso sessuale ma che possono essere suggestive di abuso se confermate da altri fattori. Ad esempio: la presenza di condilomi, edema dell'imene, infiammazione della vagina (specie se il quadro è accompagnato da dolorabilità), adesione delle grandi labbra, restringimento dell'imene.
- Sono invece indicatori specifici di abuso sessuale quelle condizioni che permettono di avere certezza di abuso sessuale. Ad esempio: lacerazione dell'imene della vagina, attenuazione dell'imene, restringimento o appiattimento, grave arrotondamento del margine dell'imene, vascolarizzazione.
- Infine sono indicatori conclusivi di abuso sessuale quelle condizioni che indicano che l'abuso sessuale è avvenuto con certezza nei minori al di sotto dei dodici anni, in quanto in soggetti più grandi di età potrebbero essere condizioni che indicano un'attività sessuale. Ad esempio: neisseria ghonorrea, gravidanza, presenza di sperma, HIV.

La visita della minore
Nella fase preliminare il ginecologo ha parlato con la minore dapprima di argomenti neutri e per lei comunque interessanti: la scuola, lo sport, i suoi hobbies. Creatosi un rapporto di fiducia, Sara ha cominciato a raccontare gli aspetti più confidenziali, in particolare ha parlato dell'amore che prova per un suo coetaneo: bello, sportivo, tenero e gentile. "Al suo lui vuole un gran bene" e ha detto che non lo lascerà nonostante le minacce del padre che le proibisce di vederlo. Ha parlato di suo padre come se fosse un "padrone". A questo padre però vuole bene, nonostante spesso si ubriaca e maltratta tutti. Comanda soltanto lui e sia lei che le sorelle devono ubbidire. La madre è come se non esistesse: non è capace di fare molto, è distaccata dai figli e ubbidisce religiosamente al marito. Sara deve sostituirla in tutto e di questo ruolo appare alquanto contenta. Alla domanda "Sai cos'è un rapporto sessuale?" ha risposto senza esitazione "Sì". Alla domanda più specifica "In cosa consiste?" ha risposto con rossore e alzando le spalle dicendo: "Fare l'amore".
Dopo aver accertato che tra la minore e il ginecologo si era instaurato un clima di fiducia, è stato illustrato a Sara tutto l'iter diagnostico, spiegando l'uso di determinati strumenti (come lo speculum, l'ecografe), rassicurandola che durante la visita non avrebbe mai avvertito alcun dolore. Ottenuto il consenso a poterla sottoporre ad accertamenti diagnostici, si è passati alla fase esecutiva.

Fase esecutiva
Anamnesi familiare:
- padre vivente di buona apparente salute, beve spesso e molto;
- madre affetta da esaurimento nervoso ("Prende molte medicine per il nervoso di cui soffre");
- anamnesi personale remota: non ricorda di aver avuto i comuni esantemi dell'infanzia, fatta eccezione per alcuni episodi influenzali, afferma di essere stata sempre bene; normale l'iter scolastico, non beve e fuma qualche sigaretta di tanto in tanto.
Anamnesi personale prossima: dichiara di avvertire spesso dei dolori al basso ventre, specialmente durante i rapporti sessuali, ("Qualche volta un senso di bruciore giù"); mentre racconta sulle modalità dei rapporti sessuali, si ha la sensazione che essi siano vissuti dalla minore come degli atti dovuti, dovendo sostituire la madre.
Terminata la raccolta anamnestica, si è proceduto all'esame obiettivo generale e successivamente a quello ginecologico.
Esame ginecologico
Nell'ispezione clinica di tale zona non sono stati osservati elementi patologici. La ricerca di eventi sessualmente trasmessi ha dato esito negativo. L'ecografia fatta ha escluso una gravidanza in atto ed ha confermato la presenza di una neoformazione cistica di cm 6x6.
Terminata la visita, alla minore è stato consigliato di contattare un ginecologo di fiducia per le cure del caso.

Considerazioni
Dall'anamnesi comportamentale della minore il ginecologo ha potuto trarre le seguenti conclusioni. Il contesto familiare in cui è nata e cresciuta e quello tipico della famiglia monogenitoriale:
- il padre è il "patriarca egocentrico", fa uso eccessivo di alcol, è insicuro ed insensibile al rifiuto della figlia al quale reagisce con un comportamento rabbioso e dominante, considera il coniuge e i figli come oggetti di sua proprietà, usa la violenza e l'intimidazione per gratificare le proprie esigenze emotive e si rivolge verso la figlia ed abusa mediante atti impulsivi e per intimidazione.
- La madre, assente e distaccata, appare impotente e dipendente; è a conoscenza dei fatti, ma non riesce a proteggere la figlia, anzi sembra che spinga i figli ad essere sottomessi al padre-patriarca per evitare guai e per ottenerne il silenzio.
- La vittima è cresciuta in un ambiente in cui non vi è stata comunicazione affettiva e ciò l'ha portata ad una carente regolazione del proprio livello di attrazione emozionale, al negativismo, all'incoerenza, all'imprevedibilità, all'impudenza e, in particolare, mostra elevati livelli di affetti negativi e scarse emozioni positive.
Quando parla del proprio genitore prima lo disprezza, poi lo esalta, quasi lo difende e considera la cosa quasi normale: si ha l'impressione che l'abusatore incestuoso abbia tentato di convincere la vittima che è lei a "gradire" il rapporto, spingendola a negare il proprio imbarazzo e il forte disagio nei confronti di quanto accade. I suoi sentimenti più profondi sono stati negati e reinterpretati in funzione dei bisogni del suo abusatore, ma si risvegliano quando parla del suo nuovo amore: un suo quasi coetaneo che ha incontrato andando a scuola. Stimolando questo suo fisiologico sentimento giovanile, compare un'emozione positiva.
Descrive il padre che, per puro egoismo, proibisce questa relazione, come un uomo piuttosto inefficiente, aggressivo, soggetto a bere molto, lavorare raramente e ad essere ossessionato dal sesso.
Racconta, anche se con velato imbarazzo, della relazione con il padre e in che modo il papà la toccava, ed alla domanda "Ti rendevi conto che faceva cose che non doveva fare?" risponde "Sì" ma con un atteggiamento dubbioso.

Conclusioni
Dall'analisi e dall'esame obiettivo dei genitali, il ginecologo Strippoli ha dedotto che la minore ha avuto rapporti sessuali sicuramente vaginali e con molte probabilità anche anali.
L'inizio di tale attività, che è stata sicuramente frequente per le caratteristiche dell'imene e della zona anale e perianale, è stata da lui datata con un buon margine di approssimazione a circa tre anni prima del momento dell'accertamento.
La perizia medico-ginecologica inoltre conclude che lo sviluppo psichico della giovane corrisponde all'età evolutiva dei 15 anni, essendo ella dotata di un grado di intelligenza che, se anche soffocato dalle condizioni ambientali e socio-culturali in cui cresce, è da considerare nella norma. La sua psiche ha indubbiamente subìto un trauma, che l'ha condannata a fare i conti in futuro con la propria memoria (dal momento che quest'ultima sarà la mediatrice principale degli effetti della vicenda sulla sua vita personale e sui successivi eventuali esiti).


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