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AMBULATORIO DI MALATTIE PSICOSOMATICHE

SEMINARI
di Neuropsichiatria e Psicoterapia

Questa premessa è tratta dal volume "Seminari di Neuropsichiatria e Psicoterapia" a cura di Rocco A. Pisani e Silvia Goretti. Edizioni Universitarie Romane, Roma 1997


PREMESSA

La decisione di iniziare un ciclo seminariale a frequenza settimanale, per tutta la durata dell'anno accademico, è sorta in relazione alla necessità di dare una veste didattica e scientifica, oltre che professionale, all'Ambulatorio Neuropsichiatrico.
Mi sembra opportuno fare una breve storia relativa all'Ambulatorio della Clinica delle Malattie Nervose e Mentali.
Questa era la Clinica storica che aveva avuto direttori di grande spicco nazionale ed internazionale quali S. De Sanctis, G. Mingazzini, U. Cerletti ecc.
Nel 1974 il Prof. C. Fazio, allora direttore, mi chiamò a dirigere l'Ambulatorio.
Ero un relativamente giovane assistente volontario. Tale nomina mi stupì, pensai che fosse una autentica presa in giro e che il Prof. Fazio volesse con questo sistema liberarsi di me. Avrei dovuto dirigere un servizio che assisteva un numero notevole di pazienti e dare disposizioni ad aiuti ed assistenti di ruolo, alcuni dei quali in procinto di diventare professori ordinari .....!
Protestai energicamente con il Prof. Fazio invitandolo, qualora avesse voluto liberarsi di me, a farlo apertamente. Si trattava al contrario di una manifestazione di grande stima, come mi fu calorosamente ribadito e come ho potuto constatare in seguito.
Non avevo scelta, dovevo lasciare il reparto di Accettazione Psichiatrica, dove avevo lavorato per 10 anni, contenendo tutto il dolore che questa separazione comportava.
Furono mesi terribili quelli iniziali. Tutti, personale compreso, ritenevano che io fossi "l'uomo di paglia", messo lì a ricoprire una funzione di apparenza, senza alcun potere e utile come capro espiatorio di tutte le gravi lacune che il servizio a quel tempo presentava.
Mi resi subito conto che il Prof. Fazio faceva sul serio; c'era bisogno di una persona esperta che si impegnasse seriamente per far funzionare un servizio, all'epoca svalutato rispetto ai reparti di degenza. Il Prof. Fazio aveva avuto l'intuizione dell'enorme importanza che nel futuro avrebbero avuto i trattamenti ambulatoriali ed i day hospitals a scapito dei reparti di degenza. In breve, con il suo aiuto, le prestazioni ambulatoriali sono migliorate fino a raggiungere l'alto livello quantitativo e qualitativo che oggi le contraddistingue.
Alla fine degli anni '70, come è noto, la Psichiatria fu separata dalla Neurologia. A mio avviso questa separazione per molti versi è stato un fatto negativo, ma non è questa la sede per discuterne. L'ambulatorio tuttavia è rimasto ed è tuttora quello tradizionale di Neurologia e Psichiatria.
La scissione comportò anche la fine del Servizio di Psicoterapia della vecchia Clinica delle Malattie Nervose e Mentali.
Mi sento in dovere di ricordare che il servizio di Psicoterapia fu creato negli anni '60 da G. Tedeschi, ben noto analista junghiano, in tempi estremamente difficili per la psicoterapia. Erano gli anni di uno stretto biologismo imperante negli ambienti accademici. G. Tedeschi ebbe il coraggio di organizzare questo servizio, di aprirlo anche a psicoterapeuti di altri indirizzi, riuscendo così a fornire, alla fine degli anni '70, assistenza ad un numero elevato di pazienti.
Al momento della scissione Tedeschi lasciò la Clinica. Decisi allora di portare nell'Ambulatorio generale ciò che del Servizio di Psicoterapia rimaneva: la Psicoterapia Gruppoanalitica.
La Gruppoanalisi era stata introdotta nel 1966 in Clinica da J. Ondarza Linares, mio maestro, che nel 1981 si ritirò e mi lasciò la conduzione del gruppo storico da lui iniziato e di cui sono stato coterapeuta fino al suo ritiro. A partire da quel momento ho continuato a condurre da solo il piccolo gruppo analitico fino al 1991, quando ho deciso di iniziare l'esperienza con il gruppo analitico intermedio (Median Group di P. de Marè): esperienza tuttora in atto.
Sono molto grato ad Ondarza Linares per la seria formazione in Gruppoanalisi.
L'Ambulatorio, che tuttora dirigo e che oggi fa parte del Dipartimento di Scienze Neurologiche, è quanto rimane della vecchia Clinica delle Malattie Nervose e Mentali.
Debbo precisare che la mia formazione, prevalentemente psichiatrica, è cominciata negli anni '60 con gli allievi della cosiddetta Scuola Romana di Psichiatria.
Era la scuola di U. Cerletti e L. Bini, famosissima non solo per la scoperta dell'Elettroshock, ma anche per l'alto livello scientifico e culturale raggiunto.
Ho imparato moltissimo da L. Bini, V. Challiol, F. Accornero, B. Callieri, G. Argenta, G. Tedeschi ecc. La scuola era formalmente di indirizzo strettamente biologico, ma ricordo l'atmosfera di grande apertura mentale e di dialogo con altri approcci. Non erano rare, la mattina, durante la visita, discussioni interminabili tra organicisti, antropoanalisti, analisti freudiani, junghiani, culturalisti ecc.
Ho portato così con me nell'Ambulatorio le due anime: quella biologica e quella psicoterapeutica.
Con il crescere del livello assistenziale ho sentito forte il bisogno di dare un'impronta ancor più scientifica e didattica all'attività. Attività favorita dalla presenza di psicologi frequentatori, senza alcuna esperienza e competenza professionale ed alla ricerca di una formazione clinica. In questi ultimi anni, inoltre, il Prof. R. Lazzari mi ha affidato l'insegnamento di Psicoterapia di Gruppo presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica, con la responsabilità della formazione psicoterapica nel settore gruppale.
Verso la fine degli anni '80 è sorta così l'idea di organizzare seminari, a frequenza settimanale, sulla falsariga di quelli che G. Tedeschi teneva in Clinica il mercoledì.
A questi seminari ho dato l'impronta di integrazione bio-psico-ambientale in base alla concezione della matrice gruppoanalitica (S.H. Foulkes) che la vita psichica ed i relativi disturbi sono l'espressione di una unitarietà che può essere scissa solo ricorrendo all'astrazione. Ciò che è psichico o sociale è allo stesso tempo profondamente biologico e viceversa.
Il Prof. B. Callieri, il più illustre rappresentante attuale della già citata Scuola Romana, personificazione di cultura e conoscenza, ha valorizzato i seminari con la sua presenza, i suggerimenti e la sua partecipazione attiva a molti di essi. A lui mi ricollego come maestro della Scuola, di cui mi considero uno degli ultimi allievi.
Devo molto ai direttori del Dipartimento che si sono succeduti e che mi hanno incoraggiato in quest'opera: i Prof. C. Cavallotti, G. Palladini e C. Fieschi. C. Fieschi, attuale mio direttore, ha continuato a svolgere la funzione di sostegno iniziata da C. Fazio. E di questo gli sono molto grato.
Il successo dei seminari è dovuto alla collaborazione attiva di molti colleghi ed ai validi interventi di gran parte dei relatori ai quali debbo stima e riconoscenza.
Una citazione particolare è dovuta alla Dott.ssa Helen Schur che con il suo seminario ci ha onorato di una testimonianza unica relativa alla vita di Freud ed alle relazioni tra Freud e Max Schur, suo marito e medico di Freud.
Il livello culturale crescente dei seminari ha favorito un seguito sempre maggiore, la qualcosa è fonte di grossa gratificazione. Essa mi sollecita a continuare, nei prossimi anni, l'opera intrapresa.

Questa prima raccolta comprende i seminari di cui è stato fornito il testo scritto. Si riferisce a quelli tenuti dall'anno accademico 1990-91 all'anno accademico 1995-96. Alcuni sono completi di bibliografia, altri ne sono privi. E' stato seguito il criterio di pubblicare il testo così come è stato fornito dagli autori che si assumono la responsabilità del contenuto.
Ho ritenuto opportuno riportare per primo il mio seminario sul concetto di mente in Gruppoanalisi proprio per ribadire il principio secondo il quale la vita mentale è un tutto che non può essere scisso, se non per approfondire un particolare settore rispetto agli altri.
Seguendo questo principio si sono alternati vari seminari che hanno visto, di volta in volta, il contributo di biologi, antropologi, psichiatri, psicoanalisti di vari indirizzi, gruppoanalisti ecc., in uno spirito di integrazione e didattica interdisciplinare.
Ho avuto il piacere di avere come ospiti anche antropologi culturali e letterati. Il loro contributo è stato particolarmente significativo tenuto conto dell'importanza che l'approccio psicoanalitico ha sempre dato a riti, usi, costumi, folklore, letteratura, etc.
Per E. Jones gli usi, i costumi e le tradizioni popolari sono l'espressione delle cosiddette "sopravvivenze dell'inconscio", residui cioè di certe istintualità primitive, arcaiche dell'individuo e della specie che si estrinsecano "attraverso la formazione di complicate forme di compromesso che fungono esclusivamente da travestimento".
Un pensiero particolare va alla signora Anna Maria Vivona Domino, professoressa di Lettere, recentemente scomparsa. Ha affrontato il tema della comunicazione attraverso il linguaggio dal punto di vista letterario. Nel suo primo seminario ha illustrato come la confusione e pluralità delle lingue (torre di Babele) attinga di fatto ad un atto di superbia, quello del gigante Nembrot, personaggio biblico; come a dire che il narcisismo è alla base della mancata comunicazione relazionale e che, viceversa, la mancanza di relazione e comunicazione spinge all'isolamento narcisistico. Il secondo seminario è tutto centrato sul dialogo, lo strumento per eccellenza di superamento delle barriere narcisistiche. Questi sono concetti chiave nell'ambito della Gruppoanalisi ed in particolare del Median Group di P. de Marè.
Il disegno della copertina rappresenta l'albero evolutivo dagli agnati fino all'uomo. Sono molto grato al Prof. Aldo Rossi che ci ha fornito il disegno originale ricavato dal suo seminario. Consiglierei il lettore di iniziare la lettura di questo volume dal testo del Prof. Rossi. Se non si comincia dall'evoluzione non si può capire il processo di interazione tra l'individuo e l'ambiente.

RINGRAZIAMENTI

Ringrazio:

la Dott.ssa M. Ferrante, la Dott.ssa A.M. Meoni ed il Dott. D. Surianello che mi hanno aiutato nella organizzazione e nella conduzione dei seminari. Su di loro ho potuto sempre contare;
i clinici medici Prof. L. Palagi e la Prof.ssa M.L. Paoletti, ospiti assidui molto interessati all'approfondimento psicologico e psichiatrico;
la signora Pina Meoni per l'entusiasmo ed il sostegno morale e materiale espressi attraverso la costante partecipazione e l'organizzazione di attività sociali collaterali ai seminari;
il personale che ha collaborato con me, talora in maniera decisiva, nel conseguimento dell'alto livello raggiunto dall'Ambulatorio. Cito in particolare il signor Impero Caterini, un vecchio amico che lavora con me dal 1964, la signora Angela Talamonti, il signor Filippo Frioni, ora in pensione, e il signor Giancarlo Costa;
la Dott.ssa Silvia Goretti che ha svolto un faticosissimo e accurato lavoro curando la raccolta e la stampa di questi seminari.
Rocco Pisani


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