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A.F.P.P.
Rivista: CONTRAPPUNTO

Periodico semestrale (giugno e dicembre)

--> INDICE GENERALE e dei FASCICOLI



NUMERO 40



Presentazione

Questo Numero 40 di Contrappunto è un po' "l'onda lunga" del prece-dente, in quanto vede soddisfatta l'attesa della pubblicazione della seconda parte dei due contributi che sono stati l'apprezzata spina dorsale del nume-ro precedente, cioè:
l'articolo di Jeanne Magagna, "Lo sviluppo della capacità di pensare in una giovane paziente con disturbi del comportamento alimentare", presen-tato in un seminario fiorentino del 2006, ove l'Autrice approfondisce l'evo-luzione transferale/controtransferale del processo terapeutico con una gio-vane paziente anoressica; il lavoro di Antonino Brignone "La patologia bor-derline e i disturbi della genitorialità", ove si prendono in considerazione la famiglia del paziente borderline, le sue disfunzioni e le possibili strategie terapeutiche, alla luce di vari modelli teorici. L'Autore, utilizzando materia-le clinico ed esempi cinematografici, mostra come spesso i genitori di pazienti borderline si muovano nel registro del possesso e dell'uso dei figli per la realizzazione di propri bisogni interni, o su quello del rifiuto-abban-dono; e quindi come i problemi relazionali col figlio borderline si concre-tizzino su un versante di funzioni genitoriali insufficienti, o su quello di ruoli genitoriali invertiti o distorti. Considerando che il paziente non può essere compreso prescindendo dal suo ambiente, e che l'interazione tra mondo interno e mondo esterno non può essere relegata ai soli primi anni di vita, Brignone rileva come i fattori familiari continuino a mantenere la loro influenza anche in età adulta, e passa brevemente in rassegna i vari modelli teorici di approccio terapeutico familiare: sistemico, cognitivo-comporta-mentale e psicodinamico. Di particolare interesse è l'illustrazione clinica di come alcune caratteristiche strutturali e di funzionamento siano carenti o pervertite nelle famiglie di pazienti borderline.
Ospitiamo poi volentieri un rigoroso articolo, intitolato "I modelli della psicoterapia psicoanalitica: dalla psicoanalisi alla psicoterapia psicoana-litica di sostegno", di Daniela Bolelli, autrice di varie pubblicazioni sui principi di teoria della tecnica ad orientamento psicoanalitico, tra cui ricor-diamo l'apprezzato articolo "In tema di psicoterapie psicoanalitiche brevi" pubblicato sul n° 10 di Contrappunto. In questo lavoro che prosegue e sviluppa queste tematiche, sgombrato il campo dal tema dell'analiticità o meno delle psicoterapie psicoanalitiche, ricordando che già Wallerstein (1986) ha dimostrato che anche le psicoterapie psicoanalitiche possono portare ad "un cambiamento duraturo e strutturale della personalità", Bolelli ci aiuta ad orientarci nei vari modelli di psicoterapia, fornendo risposte a interrogativi circa la nostra pratica clinica, in particolare sulle indicazioni terapeutiche e gli obiettivi delle diverse psicoterapie.
Segue un lavoro presentato in occasione di un seminario della nostra Associazione, intitolato "Vergogna e Mortificazione - Due affetti senza colpa", scritto a più mani da Corrado D'Agostini, Lucia Ferrari, Elena Grandi, Roberta Pisa, Diana Salvadori ed Elisabetta Sodini, ove si tenta una definizione e concettualizzazione di questi affetti, sui quali si è focaliz-zato l'interesse letterario di famosi scrittori prima che quello della psicoa-nalisi, centrata alla sua origine sull'affetto della colpa, proprio della conflit-tualità edipica. Il testo comprende un'ampia disamina teorica, con esempli-ficazioni letterarie e cliniche, a partire dalle prime concezioni di Ferenczi sulla "confusione delle lingue" (intesa come violenta intrusione del lin-guaggio adulto della sessualità nel linguaggio infantile della tenerezza, dive-nuta sinonimo di trauma infantile in senso lato).
Nella seconda parte si centra l'attenzione sull'affetto della vergogna, par-tendo dalle concezioni di Freud, che lo collocava nell'ambito della conflit-tualità edipica, poi di Ferenczi ed Hermann, fino a numerosi contributi più recenti; se il luogo della colpa è la conflittualità edipica, "il luogo della ver-gogna è il luogo dell'identità ed il luogo del 'segreto'".
Nella sezione dedicata al resoconto di Congressi e Convegni di partico-lare interesse, ai quali alcuni di noi hanno partecipato, Raffaella Tancredi ci riferisce della giornata di studio "'Psicoanalisi e Musica - Risuonare nell'a-scolto tra creazione e interpretazione" organizzata dal Centro Psicoanalitico di Firenze, tenutasi il 29/09/2007 a Pisa; il resoconto si riferisce sia alla mat-tinata dedicata alla lettura, all'ascolto e alla discussione delle relazioni di Gabriela Gabbriellini, Fausto Petrella e Antonio Di Benedetto, sia al pome-riggio dedicato ad una stimolante tavola rotonda a più "strumenti" sul tema "Risonanze - Musica e Psicoanalisi" coordinata da Piero Torregiani, con partecipazione corale di musicisti, musicologi e psicoanalisti, che ancora risuona nel racconto di Raffaella.
Anche questa volta interessante risulta la sezione dedicata alle Recensioni: Stefania Nicasi ci riferisci sul libro, edito da Boria nel 2007, "Percorsi di crescita: dagli occhi alla mente" curato da Luigia ('resti e Simona Nissim, che raccoglie i contribuii presentati e discussi alla VII Conferenza Internazionale sull'Infant Observation, tenutasi a Firenze nel 2004, (articolata in sezioni dedicate a ricerca, formazione, metodo, ed uso dell'Infant Observation in situazioni particolari); la raccolta dei lavori contenuti-tenuti nel volume permette di cogliere - come le curatrici hanno ben rileva-lo la tensione tra conservazione ed apertura al nuovo che ha attraversalo tutto il Convegno.
Anna Rosa Badiali commenta poi il libro curato da Simonetta M.G. Adamo "Il compagno immaginario. Scritti psicoanalitici", che raccoglie le molteplici teorizzazioni su questo fenomeno. Il compagno immaginario viene considerato non solo come produzione con funzioni difensive, ma anche come fondamento di ogni forma di creatività; da alcuni Autori viene riferito alla conflittualità edipica, da altri -di derivazione winnicottiana ne viene invece evidenziato il legame con l'area transizionale e con le diverse forme del narcisismo.
Conclude il Numero 40 il consueto Notiziario dell'Associazione.


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