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ADOLESCENZA e PSICOANALISI --> HOME PAGE --> anno 6 - n.1/2011





Anno VI - N° 1 - 2011
Riassunti degli articoli




ARTICOLI ORIGINALI

PER UNA CLINICA TRANSCULTURALE DEGLI ADOLESCENTI
Marie-Rose Moro

RIASSUNTO

Gli adolescenti figli di migranti presentano spesso ciò che l’Autrice, in accordo con Guillaumin, chiama «il bisogno traumatofilico». L’Autrice colloca tale fenomeno tra le conseguenze della logica migratoria dei genitori, integrato alla patologia dell’esilio, perché l’esilio rappresenta il trauma centrale di questi adolescenti. Essi esprimono, attraverso tale ripetizione traumatica, sia le rotture di senso (cicatrici dei tentati suicidi) che il tentativo di reintegrarsi nella catena di senso rappresentata dalla storia della famiglia (i marchi tradizionali). Non tutte le società e culture dispongono di rituali ben strutturati che accompagnano il passaggio dall’infanzia all’età adulta. L’Autrice sottolinea l’importanza delle difese culturali rappresentate da tali rituali, che mettono in luce i bisogni e le logiche che appartengono a ogni adolescente e le rappresentazioni culturali che accompagnano tale passaggio. A causa della migrazione, gli adolescenti meticci non possono contare su tali riti di passaggio e sulla loro funzione di «assorbimento del trauma», non hanno una guida che li conduca nella loro nuova realtà, l’inversione generazionale che si trovano a vivere crea loro problemi di filiazione, affiliazione e identità. L’Autrice presenta la storia clinica di un adolescente migrante haitiano, vittima di abuso e violenze da parte di suoi coetanei. L’Autrice sottolinea, in tutto il suo lavoro, come ogni intervento terapeutico, per essere efficace, debba tener conto e analizzare la dimensione culturale e il contesto sociale dell’adolescente.

Parole chiave: clinica transculturale; riti di iniziazione; identità; filiazione.

SUMMARY

Migrating parents’ children show what Guillaumin calls a «traumatophilic need». The Author places such phenomenon among the consequences of parents’ attitude to migration, combined with the exile pathology, since exile stays as a central trauma for such adolescents. They use traumatic repetition to express sense-breaking (scars of suicidal attempts) as well as the attempt to have access to the sense chain the story of the family represents (traditional signs). Transition rites, likely to help the youngsters’ transition into adulthood, are not expressed by all cultures.

The Author emphasizes the role of cultural defenses such rituals have.

They show the needs and attitudes of all adolescents and the cultural representations underlying that transition.

Key words: trancultural clinics; transition rites; identity; filiation.

 

DALL’ALTRA PARTE DEL MARE
Essere genitori e figli in terra straniera
Gaia Petraglia

RIASSUNTO

L’Autrice, partendo da una riflessione sul meticciato contemporaneo, si sofferma ad analizzare la questione relativa agli adolescenti di seconda generazione e ai loro genitori. Attraverso alcuni esempi clinici di ragazzi e genitori ascoltati in uno Sportello Psicologico per famiglie migranti, riflette sul trauma migratorio e sui segreti non elaborati che si trasmettono nelle generazioni a venire. Pone altresì la questione del controtransfert culturale, elemento centrale per non arrecare danni alla relazione terapeutica e analizza le potenzialità creative degli adolescenti di seconda generazione.

Parole chiave: Migrazione; adolescenza; seconde generazioni; trasmissione transgenerazionale; identità; meticciato.

SUMMARY

From the other part of the sea. The Author moves from a reflection about nowadays mixed race phenomenon to thoroughly analyse the issue of second generation adolescents and their parents. Through the clinical evidence assembled at a Psychological Service for migrating families, she reflects about the migratory trauma and the secrets which have not been worked out and are therefore likely to be transmitted to future generations. She also considers cultural counter-transference a central issue in the attempt to preserve the therapeutic relationship and analyses the

creative potentialities of second generation adolescents.

Key words: Migration; adolescence; second generations; transgenerational transmission; identity; mixed race phenomenon.

 

DUE INTERVENTI ETNOPSICHIATRICI AL CENTRO MAMRE
Lelia Pisani, Maddalena Pompili, Cristina Zavaroni,
Francesca Vallarino Gancia

RIASSUNTO

Attraverso materiale clinico relativo a due pazienti in carico al Centro Mamre di Torino, sono descritte due diverse modalità di intervento etnopsichiatrico con giovani migranti. Particolare attenzione è rivolta a chiarire il ruolo della mediazione culturale nel lavoro clinico che si svolge attorno alle domande critiche della clinica etnopsichiatrica con bambini e adolescenti: Chi è? Da dove viene? Quale è la sua natura? Quali le cause, l’origine del disordine? L’evento migratorio pone i giovani migranti nella posizione di cardine tra due mondi. L’analisi del nome e dei suoi significati, i conflitti di filiazione e affiliazione offrono indicazioni sul mandato familiare della persona e sulla sua posizione nel mondo. Nel lavoro terapeutico si tratta allora di rintracciare e riattivare le connessioni, gli attaccamenti riconnettendo la persona coi suoi mondi sociali e culturali per ristabilire i nessi di senso che permettano e attivino processi inediti di costruzione identitaria.

Parole chiave: Etnopsichiatria; etnoclinica; migranti; consulenze; coterapeuti.

SUMMARY

Two ethno-psychiatric intervention at the Centro Mamre. Two different ethno-psychiatric intervention strategies are described through the clinical evidence related to the treatment of two migrant young patients at the «Centro Mamre» in Turin. In particular, the role of cultural mediation is made clear with regard to ethno-psychiatric clinical work with children/adolescents and its attempt to answer critical questions such as: «Who is the patient? Where does he/she come from? What causes the disorder?» The migration experience places the young migrants at crossroads between two different worlds. The analysis of a name and its meanings, the filiation and affiliation conflicts, hint to the family background of an individual as well as to his/her place in the

world. Therapeutic interventions are therefore centred on tracing back and reactivating those links and attachments that reconnect the individual with his/her social and cultural world in order to build his/her own identity out of a proper unprecedented, signifying process.

Key words: Ethno-psychiatry; ethno-clinics; migrants; consultations; cotherapists.

 

IDENTITÀ MIGRANTI ALLA FRONTIERA DELL’ADOLESCENZA
Daniele Biondo, Pasquale Biancardi, Marco Bordino, Sara Colimegno, Maria Teresa Devito, Fabrizia Di Lalla, Giuditta Sestu

RIASSUNTO

Gli Autori esplorano due ipotesi teoriche inerenti la natura doppia del processo identitario dell’adolescente immigrato alla luce degli studi interdisciplinari (psicoanalitici, etnopsichiatrici, etnopsicoanalitici e antropologici) e la specificità del tema della migrazione in adolescenza. Secondo gli Autori l’area di specifica fragilità dell’adolescente immigrato, che non ha potuto integrarsi nel nuovo Paese ospite, è rappresentata dalla compressione dello spazio dell’area di frontiera (intesa come dimensione del preconscio e della segretezza). Ciò genera specifiche sofferenze identitarie, poiché rinforza le spinte difensive adolescenziali alla scissione e alla negazione della conflittualità edipica, come illustrato dagli Autori nel caso di Massimo, da loro preso in carico all’interno di un Centro di Aggregazione Giovanile. Le esperienze transizionali, educative e psicologiche, che possono essere realizzate all’interno dell’area intermedia, consentono agli adolescenti immigrati di recuperare la possibilità di sostare in un’area di frontiera per abbozzare la capacità di auto-rappresentazione, necessaria a riaprire il processo di costruzione identitaria.

Il primo principio prevede che il funzionamento psichico dell’essere umano sia uguale per tutti al di là di ogni provenienza; il secondo principio invece riguarda la codifica culturale che ci permette di leggere il mondo e di dare un significato specifico agli eventi della vita (Devereux 1972).

Parole chiave: Identità; identità di specie; immigrazione; frontiera; gruppo; integrazione; transculturale; area intermedia; auto rappresentazione; autodiagnosi; segretezza.

SUMMARY

Immigrants identity to the border of adolescence. The Authors explore two theoretic hypotheses about the double nature of an immigrant adolescent’s identity process in the light of inter disciplinary studies (psychoanalytic, ethno-psychiatric, ethno-psychoanalytic and anthropological). The peculiar experience of migration in the course of adolescence is also investigated. According to the Authors, the frailty of the migrated adolescent who could not be well integrated with his host country, shows through a compression of the border area, to be meant as one’s preconscious and secrecy. All this brings about specific identity troubles, due to the strengthening of adolescent defensive attitude to splitting and negation of the oedipal conflict, as the Authors illustrate through the case of Massimo, an adolescent they had in care at the «Centro di Aggregazione Giovanile». Transitional, educational and psychological experiences, which are likely to take place within the «in-between area», make it possible for the immigrated adolescents to linger at the frontier and start working out their own self representations, in order to reactivate their identity construction process.

Key words: Identity; species identity; immigration; frontier; group; integration; transcultural; in-between area; self-representation; self-diagnosis; secrecy.

 

LE ADOLESCENTI FIGLIE DI IMMIGRATI
Mara Tognetti

RIASSUNTO

La possibilità e la capacità dei ragazzi, figli dell’immigrazione, di «costruire identità ibride», di «circolare tra diverse forme identitarie», costituiscono caratteri e capacità dell’attuale e futura società. Le seconde generazioni ci aiutano così a transitare verso nuove culture societarie, ma allo stesso tempo a comprendere come la realtà migratoria sia complessa e non ascrivibile alla sola prima generazione, né tanto meno ai migranti di passaggio. Le seconde generazioni contribuiscono, quindi, a modificare la percezione dei migranti stessi. La presenza delle seconde generazioni genera

sia una capacità di comprendere le diversità sia, nel momento in cui queste si ri-conoscono, una capacità di convivenza. Osservare le seconde generazioni, secondo una dimensione plurale, ci consente di misurare il livello di sofferenza, ma anche le potenzialità della migrazione, i distacchi, le rotture, le chance, il loro riconoscimento e la loro accettazione, il riconoscimento della famiglia di origine, la lingua degli affetti, degli amici, di cui vergognarsi o di cui vantarsi e il tipo di relazioni con il gruppo dei pari.

Parole chiave: Seconda generazione; adolescenti; immigrati.

SUMMARY

Migrants’ adolescent daughters. The opportunity and the capacity children born of migrants have to «construct hybrid identities», to «circulate among different forms of identity», are basic features and aptitudes of contemporary and future societies. Second generations eventually help us move towards new social cultures. At the same time they help us figure out the complexity of the migratory reality, which is not to be ascribed to the first generation only and even less to transient migrants. In fact, second generations contribute to modify the migrants’ own perception of themselves. The presence of second generations elicits the capacity to understand diversity and the capacity to live together after re-cognizing themselves. Observing second generations from a plural perspective permits us to measure the amount of suffering as well as the potentialities of migration, separations, breaking offs, recognizing and accepting chances, acknowledging one’s original family, the language of affects, of friends, to be proud of or ashamed of, the kind of relationship the individual has with the group of peers.

Key words: Second generations; adolescents; migrants.

 

MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI
TRA FANTASMA E PRATICHE SOCIALI
Virginia De Micco

RIASSUNTO

Dopo un inquadramento socioantropologico della questione delle cosiddette mutilazioni genitali femminili ne viene esaminato il più profondo rovescio inconscio, anche attraverso una sequenza tratta dalla clinica. Tali pratiche sociali illuminano il fondamento inconscio di alcune manifestazioni cliniche soprattutto a carico degli adolescenti e dei loro singolari «riti di passaggio».

Parole chiave: Identità; pratiche sociali; marcature corporee; differenza sessuale; simbolizzazione.

SUMMARY

Feminine mutilations between fantasies and social practices. After describing the issue of the so called feminine mutilations from a socioanthropological point of view, the Author examines their deepest «unconscious reverse» through some clinical evidence. Such social practices enlighten the subconscious basis of some clinical expressions especially for adolescents, with their own, peculiar «transition rites».

Key words: Identity; social practices; physical marking; sexual difference symbolization.

 

APPORTI CLINICI

ADOLESCENTI MIGRANTI AUTORI DI REATO
Ugo Sabatello, Ilaria Arbarello, Nadia Capriotti

RIASSUNTO

Attraverso l’esposizione di un percorso diagnostico-valutativo effettuato con un adolescente Rom, gli Autori descrivono la funzione e lametodologia del Servizio di Psichiatria Forense, attivo presso il Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile della Sapienza Università di Roma. Negli ultimi anni il Servizio è stato interessato da un numero crescente di adolescenti autori di reato, che hanno portato non solo specifiche problematiche legate alla loro fase evolutiva ma anche tematiche riguardanti la loro identità di «straniero» e il conflitto, a volte irrisolvibile, tra identità e scelte culturali differenti.

Parole chiave: Autori di reato; adolescenza e migrazione; conflitto culturale; conflitto identitario.

SUMMARY

Immigrant adolescents law-breakers. The Authors report a diagnostic evaluation procedure used with a Rom adolescent to describe the function and the methodology of the Forensic Psychiatric Service at the Pediatrics and Child Neuropsychiatry Department at Sapienza University in Rome.

In the last years, the service has been dealing with a growing number of adolescent lawbreakers who have expressed problems related to their age as well as to their identity as «foreigners» and the sometimes unsolvable conflict between different identities and cultural choices.

Key words: Law-breakers; adolescence and migration; cultural conflict; identity conflict.

 

L’ADOLESCENZA NEL BUSTO
Cilicio o bolla narcisistica?
Savina Cordiale

RIASSUNTO

L’adolescente usa preferibilmente il suo corpo per esprimere affetti e pensieri conflittuali. Il corpo che si ammala o che è stato malato pone intensi ostacoli alla maturazione genitale dell’adolescente. In questa prospettiva alcune linee teoriche avanzano l’idea dell’investimento della malattia o piuttosto del contro-investimento attraverso la malattia, dei movimenti sessuali che mobilitano e sconvolgono la dinamica relazionale dell’infanzia. L’individuazione e la soggettivazione vengono messe in scacco dal valore «anti-nostalgia» assegnato alla malattia dall’apparato psichico familiare e individuale dell’adolescente confrontato con l’impatto elaborativo della pubertà. L’Autrice illustra, attraverso la presentazione di un caso clinico, come sia necessario, per questi adolescenti, che l’attenzione terapeutica sia rivolta alla pubertà e al pubertario, affinché possa progredire l’originalità della soggettivazione corporea.

Parole chiave: Adolescente e corpo malato; pubertario; soggettivazione corporea; transfert; funzione terapeutica.

SUMMARY

Adolescence in the corset. A hair shirt or a narcissistic bubble? Adolescents mainly use their bodies to express affection and conflictual thoughts. A body that sickens or has been sick is strongly impeded in genital maturation. In this perspective, some theoretical guide lines enhance the idea of an investment through sickness of the sexual dynamics which mobilise and upset the dynamic relation in childhood. Individuation and subjectivation are put aside by the «anti-nostalgia»value assigned to sickness by the adolescent’s individual and family psychic apparatus facing the working out impact of puberty. The Author illustrates, through the presentation of a clinical case, how these adolescents need the therapist’s attention to be focused on puberty and pubertaire so as to allow the original progression of body subjectivation.

Key words: Adolescent and sick body; pubertaire; body subjectivation; transference; therapeutic function.

 

Rubriche

PER AIUTARLI A CRESCERE

PARTIRE O RESTARE?
Un percorso verso un’integrazione tollerabile
Jona Kozdine, Cristiano Curto, Savina Cordiale

RIASSUNTO

Gli Autori presentano un intervento integrato, che ha come protagonista un’adolescente zingara, segnalata dal Tribunale dei Minori. Nel lavoro l’attenzione è rivolta, in particolare, al sostegno psico-educativo che la ragazza ha ricevuto all’interno di uno spazio laboratoriale nel quale, facilitata dall’utilizzo di strumenti concreti, ha potuto esprimere, condividere e affrontare le sue difficoltà e potenziare la sua capacità creativa. Nel caso presentato, il dialogo continuo tra gli operatori delle diverse istituzioni coinvolte ha aiutato il confronto tra identità e culture differenti. La creazione di spazi di incontro e di supervisione ha garantito la condivisione e la pensabilità necessaria a mediare percorsi di figurabilità psichica, utili a favorire il reinserimento sociale e un’integrazione

tollerabile per questa adolescente.

Parole chiave: Laboratorio psico-educativo; intervento integrato per l’adolescente migrante; mediazione interistituzionale.

SUMMARY

Leave or stay? The Authors present an integrated intervention in favour of a gipsy adolescent sent by the Juvenile Court. The article emphasizes the role of psychoeducational support for the girl in the frame of a laboratory in which she could express, share and deal with her difficulties and empower her own creative skills. The continuous exchange between the different institutions involved has favoured a confrontation between different identities and cultures while the girl’s rehabilitation and integration has been elicited in the described context.

Key words: Psychoeducational laboratory; integrated intervention for migrating adolescents; interinstitutional mediation.

 

ADOLESCENTI ED EDUCATORI

Dallo «shock tra i mondi» all’intreccio tra le culture
Dominique Dray

RIASSUNTO

Le case famiglia che accolgono gli adolescenti delle periferie vengono qui considerate come luoghi di contatto tra due culture, luoghi di shock tra due culture. È compito degli educatori creare legami strutturali tra il mondo degli adolescenti e quello degli educatori, lavorare per trasformare lo shock in un incrocio tra culture. Ciò implica il rimaneggiamento della cornice istituzionale. La collocazione in casa famiglia è qui considerata come una situazione simile alla migrazione. Senza negare la pertinenza dell’interpretazione abituale dei comportamenti trasgressivi e dei sintomi, ne viene proposta una lettura diversa e complementare. Tali comportamenti sono un tentativo da parte degli adolescenti di mantenere l’inscrizione nel mondo dal quale provengono e, più in generale, di

regolare un conflitto di norme.

Parole chiave: Adolescenti di periferia; collocazione in casa famiglia; educatori; fuga; contatto tra le culture.

SUMMARY

Adolescents and educators. Word shock at the crossroads of culture. Group homes that receive adolescents from urban housing projects are here envisaged as places of contact between two cultures – the shock of two cultures. Educators must create structural liaisons between the world of adolescents and that of discipline, to work to transform the shock into a cultural crossroads. This implies a rearrangement of the institutional setting. The placement of a youth in a group home is here envisaged as a situation similar to migration. Without negating the relevance of the usual interpretation of transgressive adolescent behavior as symptomatic, a different and complementary reading is offered here. These behaviours are a attempt by adolescents to maintain their inscription

in the world they come from and, more generally, to deal with a conflicts of norms. The example of a runaway illustrates this argument.

Key words: Adolescents from the projects; placement in a home; educators; running away from home; contacts of cultures.

 

IL PUNTO SU

SPECIFICITÀ DELL’ANALISI DELL’ADOLESCENZA
Tiziana Catta

RIASSUNTO

L’Autrice, partendo da alcune affermazioni di Anna Freud presenti nel saggio Progetti di ricerca della Hampstead Child-Therapy Clinic pubblicato cinquant’anni fa, sostiene e motiva l’importanza di salvaguardare la specificità della psicoanalisi dell’adolescenza rispetto a quella dei bambini e degli adulti. In particolare, ella respinge la tesi sostenuta da Alan Sugarman in un articolo apparso sul numero 90 dell’International Journal of Psychoanalysis, in cui viene auspicato lo sviluppo di una teoria globale della psicoanalisi sulla base della comunanza di intenti tra psicoanalisi del bambino, dell’adolescente e dell’adulto. A sostegno delle sue argomentazioni, l’Autrice cita soprattutto Arnaldo Novelletto e le sue osservazioni sulle peculiarità dell’analisi degli adolescenti.

Parole chiave: Psicoanalisi dell’adolescenza; specificità; analisi del transfert e delle resistenze; elaborazione analitica nell’adolescente; prudenza.

SUMMARY

Peculiarity of adolescence psychoanalysis. Moving from some relevant considerations Anna Freud advanced in her work Research Perspectives for the Hampstead Child-therapy Clinic, published 50 years ago, the Author sustains and motivates the need for adolescent psychoanalysis to be distinguished from child and adult psychoanalysis. In particular, she rejects the thesis Alan Sugarman advances in an article published on the 90th number of the International Journal, that an over-arching theory of psychoanalytic technique should be developed on the basis of the commonality of aims between child and adolescent analysis and adult analysis. The Author recalls Arnaldo Novelletto’s observations about the peculiarity of adolescent psychoanalysis to back up her argument.

Key words: Adolescent psychoanalysis; specificity, analysis of resistance and transference; analytical working through process in adolescence; caution.





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