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Anno V - N°2 - 2010
Riassunti degli articoli




MA QUANTI SONO GLI ASSUNTI DI BASE?
Giovanni Foresti

RIASSUNTO

L’Autore presenta diverse tipologie teoriche dei più importanti contributi post-bioniani ed evidenzia come l’ampliamento dell’applicazione di concetti bioniani abbia permesso di comprendere non solo il funzionamento gruppale ma anche quello istituzionale e, in particolare, il rapporto tra individuo, gruppo e istituzione. Tra i vari possibili impieghi dei modelli teorici proposti viene presentato più in dettaglio, tramite il resoconto di una esperienza di consulenza/supervisione istituzionale, quello delle group relations conferences e della metodologia del Listening post.

Parole chiave: Gruppo; istituzione; supervisione; consulenza; assunti di

base.

SUMMARY

The Author outlines different theorical typologies from the most important post-Bionian contributions. He shows how the increasing application of Bionian concepts has made it possible to understand group functioning as well as institutional functioning and, in particular, how individual, group and institution are related to each other.

Among the various implementations of the theorical models presented, group relations conferences and the listening posts methodology are illustrated through the description of an institutional consultation/supervision experience.

Key words: Group; institution; supervision; consultation; basic assumptions


PENSARE IN GRUPPO, PENSARE CON L’ALTRO 31
Cosimo Maurizio Gentile, Maria Antonietta Diana

RIASSUNTO

Gli Autori raccontano di un’esperienza gruppale che ha coinvolto alcuni dei tanti ragazzi «smarriti» che hanno incontrato nel corso del loro impegno professionale sviluppatosi in «zone di confine» fra psicoterapia, Scuola, Giustizia Minorile e Territorio. Adolescenti la cui costruzione di Identità è stata resa particolarmente difficile dagli eventi traumatici delle loro storie relazionali, deprivate di spazi mentali di ascolto e di accoglienza, spesso segnate dalla fuga illusoria da realtà vissute come intollerabilmente soffocanti. Storie ferite, frammentate, che hanno alimentato insicurezze e fragilità, dipendenza, disorientamento e sfiducia.

Secondo gli Autori, questi adolescenti mostrano con particolare evidenza un «dolore» nello sviluppo della capacità di pensare e di prendere se stessi come «oggetto» di pensiero. La partecipazione al Gruppo ha consentito loro di incontrare un «contenitore», adeguatamente stabile e sufficientemente buono, dove poter fare esperienza di riscoprire un Sé autonomo in un contesto di Legame affettivo multiplo. Vivere insieme il dolore, condividere esperienze emotive, sentire «insieme» all’altro quello che l’altro prova, giocare con il linguaggio e potersi narrare: tutto ciò,

forse, significa «pensare in gruppo» per un adolescente.

Parole chiave: Adolescenti devianti; relazione contenitore-contenuto; apparato per pensare; koinodinia.

SUMMARY

Group thinking, thinking with the other. Group experiences with deviant adolescents. The Authors write about a group experience involving some of the so many «lost» youngsters they have met, in their work in «border areas», between psychotherapy, school, juvenile justice and territory.

They are adolescents whose identity construction has been made particularly hard because of traumatic occurrences in their relationships, characterised by a lack of mental spaces for listening and caring, often marked by the illusory escape from utterly choking situations.

Wounded, fragmented stories fuelling uncertanties, fragilities, dependence, disorientation and distrust.

The Authors believe such adolescents underline the presence of some «pain» regarding their capacity to think and have themselves as the «object» of thoughts.

Partecipation into the Group has given them a chance to find an adequately steady and sufficiently good «container» where an autonomous self can be experienced in an affective multiple link context. Living pain together, sharing emotional experiences, feeling «with» the other what he is

feeling, playing language games and have the opportunity to tell one’s own stories: perhaps, all that means «group thinking», in an adolescent’s perspective.

Key words: Defiant adolescents, container-contained relationship, thinking

apparatus, koinodinia.


PSICOTERAPIA DI GRUPPO E DEMOCRAZIA DEGLI AFFETTI
Giuseppina Brunetti

RIASSUNTO

L’articolo affronta il tema della «democrazia affettiva» nelle istituzioni, attraverso il resoconto dell’esperienza psicoterapeutica, all’interno di un Centro di Salute Mentale, di un gruppo di giovani adulti bloccati nel loro processo di crescita. In conclusione, vengono sviluppate riflessioni sulle difficoltà delle nuove generazioni a soggettivarsi in una società che, divenuta planetaria, rende sempre più complessa la diretta partecipazione attiva del cittadino alla vita pubblica.

Parole chiave: Democrazia affettiva; polis; giovani adulti; gruppo analisi; genitalità.

SUMMARY

Group therapy and affection democracy. This article deals with the theme of «affection democracy» in institutions, through the record of the psychotherapeutic experience of a group of young adults impeded in their growing up process, inside a Mental Health Centre.

In conclusion, considerations are advanced regarding the young generation’s subjectivation difficulty in a society which makes it increasingly hard, for the citizens, to participate in public life, due to its huge expansion.

Key words: Affection democracy; young adults; subjectivation difficulty.


GRUPPALITÀ COME METODOLOGIA DI CURA PRESSO «COMUNITÀ DI TIPO FAMILIARE»
Tito Baldini

RIASSUNTO

Il testo riassume il lavoro ventennale di impostazione di una metodologia a orientamento psicodinamico presso comunità di tipo familiare, centrato, nella teoria e nel metodo, sul concetto di gruppalità.

Parole chiave: Gruppo; comunità familiare; istituzioni; intervento integrato;

stati limite.

SUMMARY

Curing through group belonging in family type communities. The text summarises the 20 year long prompting of a psychodynamic oriented methodology in family type communities, centred, in theory and methodology, on the concept of group belonging.

Key words: Group; family type community; institutions; integrated interventions;

border line conditions.


GRUPPO ADOLESCENZIALE ED EDUCAZIONE STRADALE 83
Daniele Biondo

RIASSUNTO

L’Autore presenta una specifica metodologia formativa per l’educazione stradale che ha definito «Patto per il Rischio Accettabile». Tale metodologia, in antitesi con le tradizionali tecniche di educazione stradale, comporta un impegno reciproco tra le giovani generazioni e quelle precedenti,

e prevede che l’acquisizione del senso della norma sia legato all’accettazione del limite, frutto di un percorso educativo intorno al senso dei codici e alla loro funzione regolativa delle relazioni. L’acquisizione del codice della strada è il punto di arrivo di tale percorso, che può essere realizzato

solo coinvolgendo il gruppo adolescenziale. Il gruppo dei pari viene proposto come risorsa sociale preziosa per la prevenzione e come laboratorio in cui elaborare la distruttività individuale per trasportarla dall’area del rischio inutile, che mette a repentaglio la vita o il percorso evolutivo

dell’adolescente, a quella del rischio accettabile, cioè all’area evolutiva dell’aggressività

costruttiva nei confronti dell’ambiente. L’Autore presenta una vignetta in cui l’esperienza gruppale, psicodinamicamente condotta, permette all’adolescente a rischio di mettere un limite ai suoi comportamenti autodistruttivi, mobilitando il gruppo in funzione autoprotettiva.

Parole chiave: Educazione stradale; adolescenti; gruppo educativo psicodinamico; ambienti educativi; prevenzione incidenti stradali; comportamenti a rischio.

SUMMARY

Adolescent group and road rule education. The Author describes what he calls an «Acceptable Risk Agreement», that is a road rule education methodology which, against all traditional road rule education techniques, implies a synergy between the new generation and the previous ones. It requires the sense of regulations to go with the acceptance of limits as a consequence of an educational course about the sense of regulations and their regulating function in relationships. The acquisition of road rules is the very goal of this programme which can be obtained only when the adolescent group is involved.

The group of peers is presented as a precious social resource for prevention and as a laboratory in which individual disruptiveness may be worked out so as to be moved out of the useless area of risk.

The Author describes a group experience which has helped an adolescent subject to limit his self disruptive behaviours through the group's self protective function.

Key words: Road rule education; adolescents; psychodynamic educational group; educational contexts; road accident prevention; risky behaviour.


APPORTI CLINICI

ADOLESCENZA NELLA MENTE GENITORIALE.
GENITORIALITÀ NELLA MENTE ADOLESCENTE
Maria Antonietta Fenu, Vito Mirizio

RIASSUNTO

Gli Autori riflettono sul gioco delle rappresentazioni incrociate tra genitori e figli, vale a dire sul ruolo dinamico o bloccante che tali rappresentazioni possono esercitare rispetto a una corretta gestione dei compiti evolutivi dei figli adolescenti. Gli aspetti teorici, sono sostenuti dall’ampia

trattazione di un caso clinico in cui viene mostrata la terapia, in parallelo, di una madre e della figlia adolescente. In questo particolare caso, l’incrocio non è avvenuto in chiave sufficiente e buona, di qui l’esito patologico esploso nell’adolescenza della ragazza.

Parole chiave: Soggettivazione; soggettualizzazione; rappresentazione della mente adolescente.

SUMMARY

Adolescents in parents’ minds. Parenthood in adolescents’ minds. The authors speculate about the cross-representation interplay between parents and children which may either enhance or impede proper handling of adolescent children’s development. Clinical evidence supports theoretical aspects through a detailed illustration of the parallel treatment of a mother and her adolescent daughter.

The interplay had not been good enough between them and had abruptly shown its pathological effect during the girl’s adolescence.

Key words: Subjectivation, subjectualization, representation of the adolescent’s

mind.


ELABORAZIONE DELLE DIFFERENZE DI GENERE IN GRUPPO
Marco Bernabei

RIASSUNTO

La possibilità di elaborare le differenze, soprattutto quelle di genere sessuale, è uno dei più significativi fattori terapeutici del gruppo con ragazze/i nella prima adolescenza.

Il lavoro si propone di mostrare, attraverso esempi clinici, come tale elaborazione sia possibile nel gruppo per ragazze/i in tale fase dello sviluppo.

Si propone in particolare di mostrare come il lavoro di elaborazione della differenza di genere sia facilitato dalla presenza di una differenza generazionale tra il gruppo di pari adolescenti e l’adulto terapeuta.

Si mostrerà come il terapeuta, anche avvalendosi dello scarto generazionale tra sé e i membri, funzioni come facilitatore nello sviluppo della capacità dei membri di riconoscere e accogliere le differenze, soprattutto quelle di genere.

Il lavoro mostra, inoltre, come nel corso del processo gruppale si passi da uno scontro tra le diversità (di genere, di culture, di etnie) a una migliore accettazione delle differenze.

Il conseguimento di una maggior consapevolezza della propria identità di genere sessuale, attraverso l’elaborazione in gruppo delle differenze di genere, facilita, nei partecipanti, il consolidarsi di un più generale senso della propria identità in formazione.

Parole Chiave: Identità di genere; differenze generazionali; psicodinamica di gruppo; diversità.

SUMMARY

Working out sex genre differences in groups. One of the most meaningful features of a group of first adolescent girls consists in the possibility of working out differences, especially sex genre ones.

This work aims in showing, through clinical examples, how that process is possible in a group of adolescent girls/boys. In particular, it intends to demonstrate how a sex genre working out process may be facilitated by the presence of a generation difference between the group of peers and an

adult therapist. The therapist will, in fact, be highlighted as a facilitator of the capacity of the group members to pinpoint and accept differences, above all sex genre ones. This work also shows how during the group process there is usually a shifting from a conflict between diversities (genre, culture, ethnical features) to a better acceptance of these.

The acknowledgment of a better understanding of one’s sexual identity through a proper group working out process of sex genre differences, elicits in participants the strengthening of a more general sense of self identity in formation.

Key words: Sexual genre identity; generation differences; group psychodynamic;

diversity.


Rubriche

PER AIUTARLI A CRESCERE

Un’esperienza di gruppo interistituzionale
Chiara Benedetti, Anna Maria Dalba, Daniela Ocone

RIASSUNTO

Gli autori descrivono il percorso evolutivo di un gruppo interistituzionale, maturato nel contesto di un’esperienza di supervisione, a un progetto volto a realizzare un modello integrato di presa in carico nel trattamento della patologia psicosociale in adolescenza. In particolare, viene descritto come la supervisione psicodinamicamente orientata, abbia funzionato come spazio privilegiato per facilitare la costruzione di un contenitore intergruppale, mirato a legare le singole istituzioni che a vario titolo sono coinvolte nella presa in carico dell’adolescente problematico, seguendo il modello di lavoro psicodinamico multiplo con il gruppo educativo.

Nell’articolo, infatti, si intende mettere in risalto l’importanza di un lavoro volto a favorire processi d’integrazione tra le istituzioni che si occupano dei ragazzi difficili, considerato il fattore terapeutico principale per contrastare il loro stato di «slegame» interno e per promuoverne il processo di soggettivazione.

Parole chiave: Mediazione interistituzionale; gruppo; educativa di strada; compagno adulto; modello psicodinamico multiplo; supervisione; presa in carico condivisa; adolescenti al limite.

SUMMARY

The authors describe the evolutionary process of an «among institutions» group within an experience of supervision of a project, aimed at realizing an integrated care-taking pattern for treatment of psychosocial disorders in adolescence. In particular, they show how supervision, with a psychodynamic setting-up, worked in order to promote a process aimed at connecting different institutions involved in problematic adolescents care-taking.

In the article, indeed, the importance of a work enhancing processes of integration among institutions is emphasized, being considered the main therapeutic feature in treatment of problematic adolescents in order to contrast their absence of internal boundary and to promote their subjectivation process.

Key words: Interinstitutional mediation; group; adult companion; multiple psychodynamic model; supervision; integrated care-taking; problematic adolescents.


IL PUNTO SU

Forme dell’esordio psicotico. Minaccia o tentazione
Gianluigi Monniello

RIASSUNTO

L’Autore sottolinea attraverso riflessioni teoriche concernenti l’esordio psicotico e l’episodio psicotico, il tempo delle origini e lo «spazio» in cui l’esperienza psicotica «può avvenire». Il processo psicotico inizierebbe quando si compenetrano il conflitto originario e il conflitto edipico,

ambedue rimaneggiati al momento dell’adolescenza, condizione che spiegherebbe le strette correlazioni psicogenetiche e meta psicologiche tra adolescenza e psicosi.

Lo sconvolgimento pubertario rende necessario il rimaneggiamento delle identificazioni secondarie. Ne deriva una fluttuazione transitoria del sentimento di identità che può produrre dei vissuti di bizzarria e di incoerenza interna vicini al vissuto schizofrenico. Attraverso questo lavoro,

il lettore non solamente si addentra nelle teorie della psicosi pubertaria, ma ha anche la possibilità di riesaminare e approfondire alcuni capitoli della letteratura psicoanalitica sulle psicosi.

Parole chiave: Adolescente; psicosi; schizofrenia; esordio psicotico; esperienza

psicotica; pubertario.

SUMMARY

Forms of psychotic beginning. Menace or temptation. Moving from theoretical observations ranging between psychotic beginning and psychotic event, the Author outlines the original time and the «space» in which a psychotic experience is likely to occur.

The psychotic process seemingly starts when the original conflict and the oedipal one interplay, both revisited when adolescence starts. This accounts for the very close psychogenetic and metapsychological correspondence between adolescence and psychosis. The puberal upheaval necessarily brings about a redefinition of secondary identifications. Transitory fluctuation of one’s sense of identity is the natural consequence of that along with internal incoherence and extravagance very close to the schizophrenic experience.

The reader will move through theories about puberal psychosis and have the opportunity to examine and delve into some chapters of the psychoanalytic literature about psychosis.

Key words: Adolescent; psychosis; schizophrenia; psychotic beginning; psychotic experience; pubertaire.




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