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ADOLESCENZA e PSICOANALISI --> HOME PAGE --> anno 1 - n.1/2006





Anno I - N° 1 - Settembre 2006
Riassunti degli articoli originali





Il concetto psicoanalitico di setting
Giuseppe Pellizzari

Il concetto di setting, lungi dal rappresentare un insieme fisso di regole e di procedure comportamentali definisce un'area insatura, denotante un funzionamento mentale con caratteristiche specifiche, testimoniata dall'analista e proposta al paziente. Tale area presenta diverse sfaccettature e alcuni paradossi, particolarmente evidenti nel caso della psicoanalisi degli adolescenti. Scopo di questo articolo è di cercare di rendere esplicite le problematiche complesse che la nozione di setting racchiude nella sua storia travagliata e tuttora aperta.
L'Autore propone di esplorare l'area "non nevrotica" in cui si colloca buona parte della patologia dell'adolescenza, con la libertà necessaria per creare ogni volta in maniera originale il dispositivo della cura. Il setting con gli adolescenti coincide, per l'Autore, col lavoro di costruzione di una mente in grado di riflettere su di sé, sull'altro e sulla propria storia a partire dalla relazione analitica.

The psychoanalytic concept of "setting"
Far from standing for a fixed set of rules and behavioural procedures, the concept of setting defines the unsaturated area of peculiar mental workings the analyst testifies and the patient puts forward. Such area shows many facets and some paradoxes particularly evident when adolescent psychoanalysis is concerned. The present article aims at clarifying the utterly problematic features the concept of setting has been implying all through its troubled and still unaccomplished development.
The author suggests exploring the Ônot neurotic' area in which most of adolescent pathologies are inscribed, with the necessary freedom to create variable and suitable curing devises. The setting, in the work with adolescents, coincides with the process through which their mind acquires a self-reflection skill while not neglecting reflection about the other and reconsidering one's history in the light of the relationship with the other.


Controtransfert e setting
Adriana Maltese

Tenendo presente la prospettiva della soggettivazione, quale processo peculiare anche per l'analista di adolescenti oltre che per l'adolescente, viene preso in esame il controtransfert dell'analista e discusso come paradigma in evoluzione e che sottende la soggettivazione stessa.
Le possibili opzioni di setting che l'analista di volta in volta adotta nel lavoro con gli adolescenti vengono discusse alla luce di tali interconnessioni.

Countertransference and setting
Taking into account the perspective of subjectivization as a peculiar process involving both the adolescent and the analyst, the analyst's countertransference is here considered and examined as an evolving paradigm underlying subjectivization itself.
Possible options for the setting the analyst may adopt, from time to time, in the work with adolescents are examined with regard to such interconnections.


La costruzione del setting in funzione del processo di soggettivazione
Marysa Gino

Il setting, inteso nella sua più ampia accezione di "situazione psicoanalitica" è costituito da tutto quello che accade tra analista e paziente. Perciò, non solo il ritmo delle sedute e la contrattualità relativa ma anche la persona dell'analista e la sua qualità psicoanalitica di ascolto costituiscono la base fissa, il contenimento e il limite, nonché lo spazio per la relazione con un nuovo oggetto che mantenga la sicurezza, la continuità e l'apertura alla libertà di creazione.
L'adolescente che cerca di individuarsi rispetto all'"istituzione" costituita dal proprio nucleo familiare ha bisogno di trovare con gradualità un'"istituzione" diversa, una relazione con norme di appartenenza più sane ma anche più libere che gli consentano di accettare con consapevolezza il significato del setting della propria terapia.
Ciò si verifica soltanto quando la comunicazione e la qualità della relazione tra analista e adolescente si consolida sulla base dell'accoglimento e della fiducia nella comprensione del senso psicoanalitico degli eventi.
é il risultato del processo ciò che stimola e promuove la soggettivazione e la gestione di sé da parte dell'adolescente.
Il setting interno dell'analista mantiene il significato di punto stabile ed affidabile, mentre il setting concreto può a volte seguire l'andamento unico e creativo di ogni processo di soggettivazione.

The construction of a subjectivization-oriented setting
A setting, in its wider sense of "psychoanalytic condition", consists of all that takes place in the analyst-patient relationship. Thus, it is the analyst's own person and peculiar attitude to listening to the patient, along with the regular frequency of sessions and the agreement underlying it, that are likely to provide both a steady frame and a domain for the relationship with a new object which may stay safe and steady and yet accessible to free creation. The adolescent engaged into his own individualization, away from his family meant as an "institution", will gradually have to find a new "institution", the relationship with healthier as well as milder rules of belonging enhancing his knowledgeable acceptance of the meaning of the setting within his therapy. This happens as a consequence of a stronger and better analyst-adolescent relationship, on the basis of their mutual acceptance and trust in the psychoanalytic meaning of events. Subjectivization and self-management for the adolescent are enhanced by this process.
The analyst's inner setting preserves its sense of steady and reliable basis while the "actual" setting may sometimes undergo the unique and creative development of a subjectivization process.


Il setting nei contesti istituzionali e la psicoterapia evolutiva
Alfio Maggiolini

L'intervento psicologico con gli adolescenti si realizza spesso all'interno di istituzioni che non hanno specifici obiettivi di cura e inevitabilmente risente delle finalità educative e sociali del contesto in cui si colloca. Il cambiamento, definito più in termini evolutivi che di cura, porta a collocare il lavoro psicoterapeutico con gli adolescenti all'interno di un nuovo paradigma, che può essere distinto da quello medico ma anche da quello relazionale. La psicoterapia evolutiva, in sintonia con i risultati delle ricerche sull'efficacia della psicoterapia e con i nuovi orientamenti in psicopatologia evolutiva, porta ad una concezione flessibile del setting, che può essere applicata non solo al lavoro istituzionale, ma più in generale al lavoro clinico con gli adolescenti.

The setting in the institutional context and developmental psychotherapy

The psychoanalytic intervention with adolescents is often brought about within institutions lacking any specific target of cure and is therefore inevitably affected by the educational and social aims of the context in which it takes place. Change, defined in terms of development rather than cure, places the therapeutic work with adolescents within a new paradigm distinguishable from both the medical and the relational ones. Developmental psychotherapy, in compliance with the results of research about the efficacy of psychotherapy and the new trends in developmental psychopathology, brings to a flexible conception of setting suitable both for the work in institutions and for the clinic work with adolescents in general.


Il setting nelle conclusioni dei trattamenti di adolescenti
Maria Antonietta Fenu

L'Autrice si propone di avviare una riflessione intorno alle modalità e ai criteri più attuali da utilizzare nelle conclusioni del trattamento psicoterapico, con particolare riferimento agli adolescenti e ai giovani adulti. Il punto di partenza riguarda la frequenza con cui, nei trattamenti rivolti alla fascia giovanile, il rapporto è interrotto senza la necessaria elaborazione. Tale fattore è spesso considerato come fallimento, in quanto il riferimento teorico che normalmente funziona da termine di confronto prende in considerazione il percorso adulto, il cui obiettivo è una rivisitazione il più possibile ampia del mondo interno. Questo obiettivo non è considerato sempre necessario nel lavoro con i giovani. In sintonia con il concetto di Cahn per cui ogni conclusione è una interruzione, anche se concordata, sono ventilate tre ipotesi:
I) di fronte ad un proposito di interruzione della psicoterapia può essere controproposta una intensificazione del ritmo delle sedute, modificando l'obiettivo iniziale del lavoro intrapreso;
II) uno stile di "ambiguità", in cui la definizione del setting non è avviata sin dall'inizio ma si va definendo sotterraneamente, in funzione della disponibilità del paziente;
III) in regime di "trasparenza", il trattamento del giovane tiene presente e rivaluta costantemente la possibilità di concludere o la possibilità di continuare attraverso la chiarificazione sistematica del percorso fatto e delle problematiche affrontate. Considerando il particolare funzionamento interno del giovane, si accoglie anche l'esigenza di sperimentare da "soli" nuovi fronti di crescita, quando il percorso ha sbloccato alcuni nodi irrisolti, facendo spazio ad ampi margini evolutivi.

The setting in ending adolescent treatments
The author elicits a reflection about the latest methodologies and criteria for the conclusion of psychotherapeutic treatments, with special regard to adolescents and young adults. She first examines the frequency with which a sudden interruption occurs in the treatment of youngsters, thus preventing the interruption itself to be adequately worked out and processed.
In the light of the theoric framework for adult psychotherapy aiming to a wide and deep exploration of the inner world, such interruptions may be seen as hinting to a failure, whereas in the treatment of youngsters the goal may be different.
Three hypotheses are therefore eligible in tune with Cahn's idea that every conclusion is actually an interruption, however agreed about:
- When the request to interrupt the treatment is advanced, a counterproposal to increase the frequency of sessions can be offered, consequently adjusting the initial therapeutic goal;
- The style of the relationship is "ambiguous", as a definition of the setting has not been originally provided but is now secretly proceeding from the patient's own commitment;
- In the respect of a principle of "transparency", the young individual's treatment takes into account and constantly reassess the chance of concluding the treatment as well as that of carrying it on through a systematic definition of the accomplished work and of the problems dealt with so far.
Taking into account the youngster's typical inner functioning, the need for an "autonomous" exploration of new sceneries for his/her growth can be complied with once basic knots have been undone, making room for a wider developmental process.


Un gruppo terapeutico di genitori con figli adolescenti
Barbara Bianchini, Fabio Monguzzi

Il lavoro presenta l'esperienza di conduzione di un gruppo di coppie di genitori di figli adolescenti con disagi diversificati (condotte da isolamento, sofferenza mentale media, rifiuto dell'aiuto, drop-out). Il gruppo, che è stato avviato nell'ambito di un Centro di Terapia Familiare dellaASL Città di Milano, nasce dalla necessità di individuare uno strumento clinico che possa permettere un'esperienza trasformativa comune a coppie di genitori. Tale utenza, incontrata per colloqui di consulenza o terapia, è in carico ai conduttori del gruppo, a colleghi del Centro o a colleghi di altri Servizi. L'indicazione terapeutica al gruppo è stata individuata nella necessità di offrire alle coppie la possibilità di sperimentare una condivisione delle loro problematiche genitoriali con una modalità, quella di gruppo, analoga a quella che i figli adolescenti prediligono in questa fase evolutiva. E' emerso un marcato isolamento relazionale e l'assenza di una significativa rete sociale e familiare di riferimento.
Il setting gruppale offre maggiori stimolazioni alle coppie potendo contare sulle interazioni orizzontali, oltre che su quelle verticali con i terapeuti. L'ipotesi infatti è che, in analogia con quanto avviene coi figli adolescenti, le osservazioni rivolte da altri componenti del gruppo appaiono ai familiari più accettabili e meno colpevolizzanti. Il gruppo omogeneo rispetto alle problematiche familiari ci è sembrato adatto alla condivisione delle difficoltà relative alle trasformazioni dell'identità familiare che l'adolescente e parallelamente i genitori sperimentano in questa fase evolutiva. Il gruppo accoglie unicamente genitori in coppia, è condotto da una coppia eterosessuale di terapeuti e non intreccia relazioni coi figli. Nell'articolo vengono approfonditi aspetti metodologici attraverso la descrizione dell'evoluzione della dinamica gruppale del primo anno di trattamento.

A therapeutic group of adolescent children's parents
The experience of leading a group of parent couples with adolescent children showing diverse problems- isolation conducts, average mental suffering, help refusal or drop out- is presented.
The group has been set up in a Family therapy Centre at Milan ASL, in the effort to prompt a variable clinical instrument likely to enhance a transforming experience for parent couples looking for consultation or therapy and entrusted to the group therapists or to other therapists in or outside the centre. The group was expected to offer the parent couples the opportunity to share their problems as parents with the other members of the group itself, as adolescents often do. A strong sense of isolation and the absence of a meaningful social and family support was shown by the couples. The group setting is highly stimulating for the couples because of the interactions evenly taking place among the members and of those with the therapists themselves.
As for their adolescent children, comments from members of the group are usually better accepted by the couples and less likely to make them feel guilty. A homogeneous group of people sharing the same sort of family problems has been considered as better suiting the need for a change in the family identity the adolescents and their parents likewise feel at this stage of their growth. The group is only meant for parents in couples and is led by a heterosexual couple of therapists. It is thoroughly unrelated to the couples' children.
Methodological aspects are dealt with in the article through the description of the evolution of the group dynamic relationship during the first year of treatment.


La "comunità di tipo familiare" come setting gruppale nel trattamento dell'adolescente borderline
Tito Baldini

L'Autore propone e discute una metodologia d'intervento con l'adolescente borderline caratterizzata da una prima fase di permanenza presso comunità di tipo familiare. Paradigmi del trattamento in tale fase sono: la centralità del parametro della gruppalità, dalla intrapsichica all'interpsichica; il lavoro su livelli di "transfert concreto", unici significativi per lo specifico clinico e il concetto di setting in quanto fatto coincidere con quello di comunità. Dopo un lavoro "ben svolto" in tale prima fase, il paziente sarebbe in grado di fruire di trattamenti psicoterapici maggiormente orientati nel senso della cura tipo.

The "family type community" as a group setting in the treatment of borderline adolescents.
The author proposes and examines a pattern of intervention with borderline patients characterized by an initial period with a family type community. Paradigms for the treatment at this stage, are: the central role of the group, both in interpsychic and in intrapsychic terms; working on "actual transference" levels, seen as the only meaningful ones in that clinical frame; the concept of setting which can't but coincide, here, with that of community.
After a "well accomplished" work at this stage, the patient will be able to benefit from treatments better suiting the ordinary standards





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