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Anno II - N° 1 - Gennaio 2002


Recensioni




Dorothy Judd: “’To walk the last bit on my own’ - narcissistic independence or identification with good objects: issues of loss for a 13-year old who had an amputation”
Journal of Child Psychotherapy”, 27: 2001, 47-67.



Questo lavoro descrive due anni di psicoterapia con Michael, un ragazzo di tredici anni che ha subito un’amputazione d’urgenza di una gamba e dell’anca per un cancro alle ossa. Il lavoro segue la lotta di Michael con l’enormità della perdita e, rispetto a questa, l’adozione dell’uso del sistema di difesa del diniego. L’amputazione, come un attacco alla propria autonomia fisica ed emotiva, lo colpisce all’avvio dello sviluppo dell’adolescenza. Il processo terapeutico è aiutato dalla capacità del paziente di "andare a ritroso verso l’infelicità ", come viene descritto nel lavoro. La terapia si sviluppa dallo shock iniziale del ragazzo alla disperazione ed all’autosvalutazione. Nel periodo centrale della terapia egli lotta con la tendenza a perdere la sua mente, così come la sua gamba, nel ritiro nella chiusura e irragionevolezza oppure nella mania. Egli lotta tra un onnipotente, ed allo stesso tempo distruttivo, desiderio di "camminare da solo " e la capacità di sentire la tristezza e di valutare la realtà. Emerge, così, la sua capacità di pensare intorno al trauma e di trovare significati. Il contributo il problema se alcuni traumi possano non essere mai pienamente assimilati e se, in Michael, il processo di lutto possa condurre ad una reintegrazione del senso del Sé e di un "fisico intatto" solo se in lui sopravvive una buona "coppia interna ".
Il lavoro esplora altresì limiti e risorse del trattamento psicoterapeutico ospedaliero.

Tito Baldini
E-mail tito.baldini@fastwebnet.it





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