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Anno I - N° 1 - Gennaio 2001

Adolescenti e legislazione




Adolescenti e legislazione

Daniele Biondo



Una rubrica sulla legislazione può apparire insolita in una rivista di psicoanalisi. Essa risponde alla scelta della redazione di dedicare molta attenzione da un lato alla vita delle istituzioni e dei contesti di vita dell’adolescente e dall'altro alle scelte politiche che lo riguardano.
Per lo psicoanalista di adolescenti il mondo delle istituzioni entra inevitabilmente fra i suoi orizzonti, perché l’adolescente arriva al nostro studio raramente in maniera autoriferita e quasi sempre grazie all’attivazione dei servizi in cui è naturalmente inserito (quasi sempre la famiglia, ma anche e sempre di più la scuola, i centri sportivi o ricreativo-assistenziali) o dei servizi che sono stati attivati in conseguenza di sue specifiche difficoltà (servizi sociali del Tribunale per i Minori, servizi di Tutela della Salute Mentale in età evolutiva ecc.). Tali servizi spesso restano sullo sfondo del nostro lavoro, all’orizzonte. Un orizzonte la cui percezione può essere resa difficoltosa dalla complessità dei codici e delle norme che regolano la vita di queste istituzioni.
L’orizzonte è per il dizionario “la linea dove termina la nostra vista, dove il cielo e la terra o il mare sembrano congiungersi”. Se è vero, come dice Pontalis, che l’orizzonte “indica un movimento verso”, non possiamo facilmente sottrarci a tale moto, convinti di affacciarci sulle più operose esperienze applicative della psicoanalisi dell’adolescenza.
La conoscenza della legislazione che governa la vita dei contesti istituzionali degli adolescenti, è uno degli strumenti essenziali da inserire nel proprio bagaglio tecnico, per poter tessere in maniera consapevole una fruttuosa collaborazione con le istituzioni. Da sempre gli psicoanalisti hanno condotto significative esperienze cliniche all’interno dei contesti istituzionali preposti al contenimento ed alla cura dell’adolescente: dal carcere minorile alla comunità terapeutica, dal centro diurno all’ambulatorio pubblico. Negli ultimi decenni l’interesse degli psicoanalisti di adolescenti si è arricchito dello studio dei contesti di vita normali in cui vive l’adolescente: ci riferiamo alla famiglia, alla scuola, ai centri di aggregazione, al mondo del lavoro ed a quello dello sport.
L'Italia è un paese demograficamente vecchio: la quota degli under 18 è inferiore di quattro punti percentuali a quella media dell'Europa che si assesta sul 21%. La risposta della società degli adulti a tale situazione si è condensata in politiche sociali per i minori di tipo protezionistico. Nonostante tale tradizionale atteggiamento sia ancora molto presente all'interno delle istituzioni che si occupano di adolescenti, stiamo assistendo, nell’ultimo decennio, al tentativo di dare vita a politiche tese ad integrare l'adolescente nel contesto sociale, ad offrire differenziate opportunità di sviluppo, a promuovere la sua partecipazione, a sviluppare la capacità della società d'accoglimento e di riconoscimento dei suoi diritti e bisogni. Tutto ciò indica un'attenzione nuova nei confronti del mondo dei più giovani. Un'attenzione rivolta verso la costruzione del benessere, che riconosce le difficoltà del processo di soggettivazione adolescenziale ed offre un contributo per superarle. Ciò ci fa ben sperare che si possa uscire dalle attenzioni settoriali nei confronti degli adolescenti - tanto quelle del mondo dell'informazione, quasi esclusivamente interessato ai casi di violenza o di abuso, quanto quelle, che ci riguardano più da vicino, del mondo degli specialisti - per approdare a politiche sociali che migliorino realmente le condizioni di vita di tutti i ragazzi e i giovani.
Noi consideriamo l’adolescente un soggetto capace di esprimere interessi, bisogni e desideri, capace di essere un interlocutore attivo ed un collaboratore efficace per ciò che lo riguarda.
I contesti di vita normali degli adolescenti sono regolati da un sistema di norme in continua evoluzione. Pensiamo al Piano Nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza (legge 285/97) che ha aperto nuove prospettive per la partecipazione degli adolescenti alla vita sociale ed ha allargato fortemente gli orizzonti degli interventi per i minori in Italia grazie all’immissione del principio della progettazione partecipata che costringe tutti i soggetti (pubblici, privati e del privato-sociale) impegnati nei servizi o nei progetti per i minori ad integrare i loro interventi. Pensiamo anche al nuovo codice di procedura penale per i minori (DPR 448), molto attento a non interrompere i processi educativi in atto e a permettere al giovane che mette in atto comportamenti antisociali di avere concrete possibilità di inclusione sociale. La legge sull'autonomia scolastica (legge Bassanini), a sua volta, ha determinato l’avvio di un nuovo sistema d’istruzione pubblica che rende estremamente flessibile la didattica permettendo ai ragazzi di personalizzare il proprio percorso formativo. Senza dimenticare gli interventi legislativi degli ultimi mesi sulle adozioni e sull'affidamento familiare e sui servizi sociali. Inoltre, vorremmo allungare il nostro sguardo a quel corposo ambito delle normative europee (con l’intricata matassa dei bandi comunitari) che aprono nuove prospettive di studio e di lavoro per migliaia di giovani.
Con l’avvio di questa rubrica, siamo convinti di fare un servizio utile a tutti i colleghi, perché la conoscenza della complessa realtà legislativa, che sottointende scelte istituzionali e politiche di grande interesse per la vita degli adolescenti, può orientare le nostre competenze e le nostre prestazioni in maniera più attenta all’evolvere dei contesti sociali. Una conoscenza indispensabile per pensare interventi con finalità preventive o curative che si caratterizzano in maniera meno rigida e precostituita del passato, grazie all’avvio di modalità d’intervento allargate ai contesti di vita dell’adolescente, e di offerta di servizi per adolescenti che si caratterizzino sempre più come luoghi di vita ove intrecciare e vivere esperienze differenziate.


Daniele Biondo
e-mail d.biondo@tiscalinet.it





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